Se è vero che questo è il periodo dell’anno in cui il rosso fa da padrone nel mondo del cinema in virtù uno sfavillante red carpet veneziano pronto ad accogliere star da tutto il mondo, è pur vero che c’è un altro rosso che ha fatto sognare gli appassionati della settima arte. È quello dell’indimenticabile abito da sera rosso – indossato da Julia Roberts nel film Pretty Woman – confezionato su misura per lei da Marilyn Vance. La richiestissima costumista, che proprio grazie al celebre film di Garry Marshall ha ottenuto una nomination ai BAFTA nella sezione Best Costume Design, pare si sia ‘battuta’ affinchè Vivian sfoggiasse un acceso e simbolico scarlatto.

Il rosso non è stata la prima scelta

E se la Roberts fosse apparsa in un long dress nero? Probabilmente oggi non si parlerebbe così tanto di quella scena del film. Eppure, era così che, in un primo momento, il regista aveva immaginato la protagonista di Pretty Woman. Una proposta che non convinceva affatto Marilyn Vance al punto tale da spingerla a fargli cambiare idea.

richard gere e julia roberts | Life&People MagazineCi riuscì realizzando tre versioni alternative dell’abito in diverse gradazioni di colore e costringendo la Roberts a ripetere la scena con ciascuno di essi. Non vi furono dubbi che il rosso fosse la scelta cromatica migliore. Così, adornato da rouches che lo movimentavano, resto audace da uno scollo a cuore e, allo stesso tempo, romantico da un paio di lunghi guanti bianchi, l’abito scarlatto è entrato nella storia del cinema.

Simbolo di una trasformazione sociale della protagonista

Ad ispirare la costumista è stato un modello Valentino che strizza l’occhio all’esuberante moda degli anni Ottanta come mostrano le maniche alla Bardot che lasciano le spalle scoperte, il drappeggio sul fianco e il punto vita ben marcato. Ma ciò che rende iconico l’abito che rapì il cuore dell’affascinante Edward in quella sala d’albergo non è solo l’elemento estetico, bensì il suo valore simbolico. Vivian Ward è una giovane prostituta quando incontra quello che doveva essere solo uno dei suoi clienti ma che, invece, si rivela il grande amore della sua vita.

abito pretty woman | Life&People MagazineUn amore che va oltre le differenze sociali portando la donna ad essere protagonista di un processo di trasformazione. A segnarne le tappe è proprio un drastico cambio look che vede Vivian abbandonare minigonne inguinali e stivaloni in vernice a favore di outfit eleganti e raffinati. Un’ evoluzione del personaggio femminile rafforzata, inoltre, proprio dalla scelta del colore rosso, emblema di passione e forza, punti chiave del carattere di Vivian che, da donna ai margini della società diventa protagonista di una moderna favola a lieto fine.

Esposto al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2014

Sono trascorsi dieci anni da quando l’iconico costume ha raggiunto lo status di vera e propria opera d’arte venendo esposto, nel 2014, in una prestigiosa mostra organizzata al Victoria and Albert Museum di Londra, in collaborazione con l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Intitolata “Hollywood Costume”, l’esposizione ha celebrato i costumi  memorabili della storia del cinema, riunendo una collezione di capi che hanno definito epoche e personaggi.

abito pretty woman | Life&People MagazineL’abito di Pretty Woman, in quell’occasione, ha attirato l’attenzione di visitatori e critici, non solo per la sua bellezza e perfezione sartoriale, ma anche per il suo profondo significato culturale e simbolico, rappresentando un momento chiave nella storia del cinema e della moda.

Fonte di ispirazione per stilisti contemporanei

Ed anche in tempi recenti la creazione scarlatta di Marilyn Vance continua ad essere ammirata ed imitata da stilisti e costumisti. Solo l’anno scorso, durante la settimana della moda di Parigi, nella collezione Primavera/estate 2024 di Vetements, tra circa 80 outfit firmati dal direttore creativo Guram Gvasalia, è apparsa una versione rinnovata dell’iconico abito del film del 1990.

scena film gere julia roberts | Life&People MagazineUna nota scarlatta che ha lasciato il segno, dunque, – non solo nel cinema internazionale – e che ha saputo trascendere il tempo restando vivo nella memoria di chiunque l’abbia concepito come simbolo di eleganza, passione e trasformazione. Manifesto di un riscatto sociale che certamente non riguarda solo un cambio di guardaroba ma che con esso può lanciare un forte messaggio. Un messaggio che va oltre il grande schermo e che resta impresso come fosse stato scritto da un pennarello indelebile, rigorosamente rosso!

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