Bruno Munari.Tutto. è questo il titolo scelto dal curatore Marco Meneguzzo per la mostra in programma fino al 30 giugno alla Villa dei Capolavori di Traversetolo, in provincia di Parma, dedicata al multiforme ingegno del designer milanese. Un percorso espositivo che si impegna a restituire una visione completa; oltre settant’anni di produzione creativa di Munari che, nella sua poliedrica carriera si è cimentato in ogni forma di comunicazione visiva, apportando ad ognuna il suo inconfondibile tocco ludico e sperimentale che gli ha fatto guadagnare il titolo di Peter Pan del Design italiano.

Chi era Bruno Munari?

La lunga carriera di Munari, iniziata negli anni ’30 nel movimento Futurista, abbraccia diverse discipline, tra cui la pittura, la scultura, il cinema d’avanguardia, il design industriale, la grafica, la letteratura per bambini, la pedagogia e la didattica. Nato a Milano nel 1907, Munari ha trascorso la sua giovinezza a Badia Polesine, dove i genitori gestivano un albergo, per poi tornare a Milano che sarà la sua casa fino alla morte, nel 1988.Bruno Munari mostra | Life&People MagazineLa vivace scena meneghina si dimostra l’habitat ideale per la sua necessità di sperimentare e di trovare continuamente forme di comunicazione diverse anche grazie, per esempio, ai nuovi strumenti tecnologici come le prime stampanti e fotocopiatrici che a Milano arrivano prima che altrove. Il suo talento è stato riconosciuto a livello internazionale con numerosi premi, tra cui il Compasso d’Oro, uno dei massimi riconoscimenti nel campo del design industriale, e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York e il Museo del Design della Triennale di Milano.

La formazione artistica 

Munari muove i primi passi nel mondo dell’arte fin da giovanissimo, in maniera totalmente istintiva, da autodidatta, negli anni ’30, entra in contatto con il movimento futurista, lavorando con Filippo Tommaso Marinetti e altri artisti d’avanguardia, tuttavia l’estetica e le idee del movimento smettono presto di affascinarlo e di convincerlo. Negli anni ’40 e ’50, ribalta completamente la visione futurista sviluppando il concetto di “macchine inutili“, sculture cinetiche che esplorano il movimento e la leggerezza, dimostrando la vacuità del concetto di macchina come oggetto necessariamente evolutivo o bellico. Opere che rappresentavano certo una critica giocosa alla tecnologia moderna, ma dimostrano anche l’intuizione di un artista sul concetto che l’arte potesse essere anche interattiva ed educativa.

La passione per la pedagogia

Il legame tra arte ed educazione diventa il focus della dirompente e irrefrenabile attività creativa di Munari che si reinventa autore di una serie di libri per bambini che sono diventati classici nel campo della letteratura per l’infanzia. Testi come Nella notte buia e Cappuccetto Verde, sono veri manuali di pedagogia applicata, caratterizzati da un approccio innovativo all’uso dei materiali e delle tecniche narrative, incoraggiando l’interattività e la curiosità nei giovani lettori.

Bruno Munari mostra | Life&People Magazine

© BRUNO MUNARI. TUTTI I DIRITTI RISERVATI PH DANIELE DE LONTI

L’interesse per i temi dell’educazione non accenna a placarsi e, a partire dagli anni ‘60 del Novecento, Munari sviluppa un metodo educativo – oggi noto come Metodo Munari – che promuove l’apprendimento attraverso il gioco e la sperimentazione. I numerosi workshop e corsi che organizza in questo periodo hanno influenzato generazioni di insegnanti e studenti, diffondendo l’idea che l’arte debba essere accessibile a tutti e che il compito dell’educatore sia rendere ogni individuo libero di esprimere la propria creatività.

La mostra di Bruno Munari

Il curatore dell’esposizione Marco Meneguzzo, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, ha creato un viaggio nella mente di Munari suddividendo le oltre 250 opere raccolte alla Villa dei Capolavori per associazione di concetti più che per sezioni tematiche o cronologiche. Il risultato è la retrospettiva più completa mai realizzata su Bruno Munari, dove si svelano al visitatore i collegamenti e le comuni origini progettuali tra opere anche apparentemente molto diverse le une dalle altre.

Bruno Munari mostra | Life&People Magazine

© Bruno Munari. Diritti Riservati Alla Maurizio Corraini

Serigrafie, quadri, lampade, letti,  film, libri per bambini, saggi, sculture da viaggio, forchette parlanti e opere grafiche dimostrano la sorprendente capacità di cambiare tecniche, strumenti e supporti, ma rivelano anche un iter progettuale che va focalizzandosi con gli anni, traghettando Munari verso l’elaborazione del metodo. Un approccio poliedrico ma al contempo univoco confermato anche dallo stesso Meneguzzo alla conferenza stampa di presentazione della mostra:

“Munari è una figura molto attuale nella società liquida odierna, nella quale non ci sono limiti fra territori espressivi. È un esempio di flessibilità, di capacità di adattamento dell’essere umano all’ambiente. Il suo metodo consiste nello scoprire il limite delle cose che ci circondano e di volerlo ogni volta superare”.

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