E’ il continuum tra l’Io e la natura, attraverso un velo d’organza e una poltrona in corda questa la vera svolta della moda di questa Primavera/Estate. Non è esattamente una mimetizzazione, ma più una compenetrazione tra donna e natura che declina un rapporto stretto primordiale tra il guardaroba femminile e il più naturalistico dei salotti di ultima generazione. Corde, lame di legno, vasi scultorei e cotone grezzo: materiali applicabili quanto ad una poltrona (tra le più comode) e ad una persona (tra le più libere).
Allora ecco, che se a un lato c’è il solito tripudio estivo di colori sgargianti e fluorescenti, Hermes, Prada, Saint Laurent e Tod’s preferiscono i colori naturali, quelli pastello o quelli grezzi che riportano la mente alla natura e a tutto ciò che è necessario scoprire: tutto ciò per cui è necessario anche sporcarsi. Non importa di cosa, che sia la terra o il muschio, le foglie bagnate dalla pioggia estiva. Anche la pelle viene apprezzata al suo stadio naturale o come semplice ornamento ad un corpo che resta naturalmente scoperto, evitando ogni volgarità, come evidenzia Gucci. Veli, organza e trasparenze: tutti i tessuti possibili che possono esaltare la naturalità del corpo umano, esattamente come qualsiasi pianta o albero si presenta senza alcun tipo di protezione e filtro.
Un mondo che non vuole essere infettato dall’artificio
e non vuole essere svegliato dal torpore accogliente della natura dai rumori della Urban Jungle. Per la moda della Primavera/Estate la donna deve mostrarsi al naturale, senza contrapporsi al sistema naturale delle cose. Come se una linea di continuità unisse il mondo umano a quello floreale, consegnando il massimo rispetto a tutto ciò che è vegetale, tanto da costruire nella propria casa l’ambiente adatto ad ospitare il grande giardino naturale dove una giovane Eva potrebbe perdersi.
Un letto Kilt con struttura di teak naturale e corda di Ethimo, un vaso extralarge di sughero di Roda, un divano da esterni Reva Cocoon con schienali di acciaio inox ricoperti da un intreccio di corda in polipropilene di Pedrali, il divanetto Camargue con struttura di alluminio laccato goffrato con seduta in fibra di Flexform: non si tratta di complementi di arredo ma degli strumenti di passaggio tra l’esterno e l’interno, dove la persona abbandona il suo Io per lasciare posto alla quiete naturale, nei suoi colori caldi e decisi.
Arredamento ‘green’ di case ‘ambienti-nido’: un trend del 2023
Oggi la novità è che la lezione dal mondo che ci circonda si riversa sulla persona. Ad incidere sicuramente c’è stato il Covid e il nuovo rapporto con la propria casa, a tratti carcere e a tratti, anzi, sempre più spesso, concreta confort zone, centro della sicurezza e dell’accoglienza. La natura in questo discorso la fa da padrona, visto che è l’unica che non viene mai meno, che non si contraddice e che resta alleata molto più di quanto possa diventare nemica, sebbene legittimamente.
Forse in questo punto, molto profondo, la donna esplica qualcosa che da alcuni decenni attanaglia l’essere umano, vale a dire il senso di colpa. Un senso di colpa per quell’artificio che di fatto ha ribaltato gli equilibri, ha scomposto l’ordine naturale, ha infiammato le temperature e ha fatto straripare gli argini. E’ lo stesso senso di colpa che oggi determina un guardaroba che azzera pailettes e luccichìì, mette da parte gli strass per prendere canapa, corda e juta e farne minimo comune denominatore con quel mondo naturale accantonato a cavallo dei due secoli nel tentativo di costruire qualcosa che vada sempre oltre l’immaginario possibile.