Quante non vorrebbero uscire di casa con un qualsiasi outfit di Carrie Bradshaw? Che poi siano tacchi di Manolo Blahnik o altro poco importa. Farsi notare in mezzo ai fumi dello smog cittadino, invece sì. Sì, importa, perché la moda spregiudicata e assolutamente irriverente di Carrie rende libere nell’animo, libere anche di indossare un paio di guanti in lattice, quelli appena usati per lavare i piatti, per andare a prendere un caffè (Da Sola!) in qualunque caffetteria vicino casa. Ed ecco che a distanza di 25 anni dal debutto della serie “Sex and the City”, la moda di Carrie Bradshaw torna nelle tendenze più sfrontate, a legiferare sull’emancipazione femminile di strada.
Sono le ultime collezioni a confermare quanto il trend della Bradshaw significa nella moda contemporanea, quanto insegni alle giovani ragazze abbinamenti che potrebbero sembrare improponibili ma che determinano la perentorietà dell’essere donna in un mondo di marketing e comunicazione dal sapore troppo spesso maschile.
Dal tutù con i tacchi, al pinocchietto sdrammatizzato dal pizzo del reggiseno,
intravisto dal lato di una canotta, fino all’abitino primaverile svolazzante incorniciato dalla iconica massa di capelli ricci: outfit che tornano alla mente dopo le numerose puntate in cui Carrie, voce narrante delle avventure delle quattro amiche più famose di New York, raccontava i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le avventure a tratti ‘mascoline’ della urban life americana. Un vernacolo, se si vuole strizzare l’occhiolino a quanti hanno sempre condannato la serie come poco stimolante da un punto di vista culturale. Invece, al contrario di quanto pensano costoro, tanta cultura c’è e il manifesto di tale profondità è insito proprio negli outfit di Carrie Bradshaw (non a caso la voce narrante).
Il personaggio Carrie ha in tutti i sensi forgiato anche la personalità della sua interprete,
Sarah Jessica Parker
. E’ frequente infatti notare come l’attrice, nelle sue apparizioni pubbliche, non soltanto indossa vestiti, ma compone abbinamenti con accessori esattamente come avrebbe fatto Carrie nella vita reale, quella newyorkese, quelle vissuta seduta sui gradini dell’ingresso di casa, fumando una sigaretta. Pellicce per fare la spesa, miniabiti con cardigan lunghi anni ’70, stivali pitonati con mini shorts: tutto è concesso ad una donna emancipata e libera da condizionamenti, esattamente come andare a letto ogni sera con un uomo diverso senza temere alcun giudizio.
L’esperienza femminile vista allo stesso modo di quella maschile: nessuna differenza né eccezione. Ecco perché negli outfit più stravaganti c’è sempre un capo del guardaroba maschile portato da Carrie con l’estrema disinvoltura che la contraddistingue. Una coppola, un trench, un paio di guanti, una cravatta: se può portarlo un uomo, allora vorrà dire che anche sul corpo di una donna questo capo prenderà vita.
Ma chi c’è dietro Carrie?
Chi le ha dato quella spinta a ricercare in un guardaroba sensazionale? Si chiama Patricia Field ed è la costumista (in realtà, stilista) delle stagioni più fashion di Sex and The City. ‘Pat in the City: My Life of Fashion, Style, and Breaking All the Rules’ è il libro pubblicato e distribuito lo scorso anno in cui lei stessa racconta di come la sua avventura cinematografica abbia condizionato gran parte della cinematografia specializzata nel settore moda.
O meglio, film come Il Diavolo veste Prada o altre serie come Emily in Paris non hanno potuto fare a meno di lei. Risultato? Anche in queste esperienze a prendere il sopravvento sono stati gli outfit della Field. In effetti, a guardar bene, sembra quasi che nelle numerose scene di queste pellicole possa saltar fuori da qualsiasi angolo di strada Carrie. Non siete d’accordo?
