Fra le dive di Hollywood che hanno illuminato i red carpet della storia del cinema ce n’è stata una che ha brillato più di tutte. A far splendere il nome di Marlene Dietrich, sono i preziosissimi gioielli a cui l’attrice dalle origini tedesche è stata legata fino agli ultimi giorni di vita. Un amore, quello per pietre e gemme di ogni sorta, nato in tenera età: la Dietrich trascorre, infatti, l’infanzia proprio all’interno di una gioielleria. A gestirla, in qualità di proprietaria, era la madre dell’allora piccola Marlene. Così, in quella boutique del lusso, – colei che è nota la mondo come l’Angelo Azzurro, dal nome del film che la consacrò al Grande Schermo -, scopre una passione smisurata e destinata a durare per sempre.
Una passione nata da bambina nella gioielleria della madre
Ad appassionarla erano bracciali, collane, orecchini, spille e qualunque altro monile fosse in grado di far risplendere il sensuale suo corpo. Da quelli scrutati con infantile ammirazione fra gli scaffali della gioielleria materna fino agli innumerevoli preziosi che le regalarono i suoi amanti, l’attrice e cantante tedesca arrivò a possederne una vastissima collezione.
Non un semplice vezzo o capriccio, ma un vero e proprio intimo legame univa la diva hollywoodiana alle sue gioie al punto tale che non voleva separarsi da essi neanche durante le riprese di un film. Si narra, infatti, che in ogni contratto cinematografico da firmare, Marlene pretendesse ci fosse una precisa clausola che le consentisse di indossare i suoi gioielli sul set.
La spilla regalata a Marlene Dietrich da Josef von Stenberg
Erano creazioni che portavano la firma di nomi come Paul Flato e Cartier, Fulco di Verdura e Van Cleef & Arpels, talvolta realizzate su commissione della stessa attrice, sebbene ancor più spesso si trattasse di doni per omaggiarla. Fra questi ultimi la celebre spilla a forma di rosa, in platino e diamanti, che il regista Josef von Sternberg regalò a Marlene Dietrich, sua musa ispiratrice, nel 1930.
La si potrebbe considerare un portafortuna dal momento che quell’anno, recitando ne “L’Angelo Azzurro”, Marlene divenne a tutti gli effetti la diva per eccellenza del Cinema mondiale. E pare che l’abbia sfoggiata in diversi film di grande successo nonché in occasione di eventi con capi di stato e personaggi illustri.
L’aneddoto dell’anello di smeraldi finito in una fetta di torta
Non mancano aneddoti sull’ossessione che l’iconica star aveva per i gioielli. Fra i più bizzarri quello che racconta l’episodio in cui perse un anello di smeraldi mentre cucinava una torta a casa Katherine Cornell. Inutili i tentativi di trovarlo mettendo sottosopra l’abitazione, poiché il prezioso monile pare fosse caduto nell’impasto del dolce. A recuperarlo fu uno degli invitati che ritrovò l’anello all’interno della sua fetta di torta. Ma, sebbene, gli smeraldi le piacessero molto, come dimostra il bracciale di Trabert & Hoeffer-Mauboussin, su cui ne era incastonato uno da 127 carati, spesso sfoggiato dalla diva, erano stati i rubini a rapire il suo cuore.
L’iconico bracciale di diamanti e rubini Jarrettière
A suggellare l’amore di Marlene per la pietra rosso carminio è il celebre bracciale Jarrettière creato da Van Cleef and Arpels nel 1937 su commissione dell’attrice e suggerimento di Erich Maria Remarque. Grande amico della Dietrich, quest’ultimo propose di combinare varie gemme dell’attrice per creare un pezzo unico. Dunque, il bracciale iconico, frutto della fusione di più gioielli, è diventato l’emblema dello sfarzoso stile della più ricca diva del Cinema.
Caratterizzato da un motivo con diamanti taglio rotondo e baguette circondati da un disco di rubini cushion, il prezioso Jarrettière rievoca una creazione dal sapore aristocratico. Il suo design ricorda, infatti, quello del monile con zaffiro e diamante regalato a Wallis Simpson dal Duca di Windsor per celebrare il loro matrimonio. La bella Marlene ne era talmente affezionata da indossarlo in occasioni importanti quali il set del film “Stage Fright” di Alfred Hitchcock, accanto a una collana di diamanti e rubini, nonché agli Oscar 1951.
Venduto all’asta due volte: nel 1992 e nel 2023
Solo quarant’anni dopo, la Dietrich si separerà dall’amato bracciale di rubini. È il 1992 quando, in seguito alla morte della diva, il gioiello viene messo in vendita dalla casa d’aste Sotheby’s e acquistato anonimamente dall’interior designer Anne Eisenhower, nonché nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. A quale cifra fu acquistato all’epoca non è dato saperlo, tuttavia, in tempi più recenti, una nuova asta ha rivelato il valore del celebre gioiello Van Cleef & Arpels.
Nel 2023, la collezione della Eisenhower è in vendita da Christie’s New York e nel ricco bottino c’era anche il Jarrettière. I suoi rubini e diamanti avranno fatto girare la testa al nuovo acquirente tanto da essere disposto a diventarne proprietario per ben 4,5 milioni di dollari. Quale sia il nome di colui o colei a cui oggi l’iconico bracciale appartiene nessuno lo sa, ciò che è certo è che Marlene non glielo avrebbe ceduto per nessuna cifra al mondo.