Oltre il genere: la musica techno di Berlino è diventata patrimonio immateriale dell’umanità. Una scelta stabilita dall’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la cultura) che, oltre alla componente musicale, ha incluso nell’elenco anche la fitta rete di club, street parade e rave che animano ormai da anni la capitale tedesca. 

Un riconoscimento proposto nel 2022

L’iniziativa nasce nel 2022, dopo la domanda presentata dalla Clubcommission di Berlino, associazione di muscisti, producer e gestori di locali. Due anni dopo l’organizzazione mondiale ha accettato la richiesta, riconoscendo così il contributo dato dalla techno, cultura chiave per l’identità culturale e valoriale berlinese a partire dagli anni Novanta.

Techno Berlino Life&People MagazinePer la prima volta nella storia, la musica elettronica entra ufficialmente nel patrimonio Unesco, rafforzando quel senso comunitario che contraddistingue il genere fin dalle origini. Ridurre infatti la techno ad un semplice fenomeno dancefloor è quanto mai banale. I club berlinesi, fin dal principio, ospitano spazi inclusivi, in cui si abbatte ogni tipo di diversità culturale, religiosa e sessuale, spesso occupando luoghi abbandonati nel segno di una riqualificazione e valorizzazione urbana importantissima per la collettività.

Le origini statunitensi e l’exploit in Germania

Se nel corso del tempo la techno trova forte popolarità in Germania, le sue origini risalgono agli Stati Uniti. Tutto nasce grazie ad un pezzo fondamentale per la storia della musica datato 1974, “Autobahn” dei Kraftwerk, artefici del genere considerato oggi “proto techno”. Il brano è contrassegnato da suoni sintetici, prodotti mediante l’uso di sintetizzatori (Minimoog e ARP Odyssey tra tutti).

Techno Berlino Life&People MagazineIl sound seducente, spettrale ed austero degli artisti di Düsseldorf è talmente forte da arrivare anche oltreoceano, più precisamente a Detroit. Qui alcuni musicisti, ispirati dalle produzioni disco italiane e dal funky statunitense, cominciano ad unire diverse influenze grazie ad una drum machine Roland tr-909 e tr-808, dando così forma alla techno così come la intendiamo oggi. Ci sarà tuttavia un fenomeno dalla grande valenza storica che contribuirà a cambiare per sempre la percezione del genere in Germania, ovvero la caduta del muro di Berlino.

Techno Berlino storia - Life&People MagazineDopo il 9 novembre 1989 la capitale riunificata ritrova lo spirito di appartenenza tra berlinesi dell’ovest e dell’est. Nel freddissimo inverno tedesco, i giovani della città celebrano la nuova libertà sulla pista da ballo, unendo ascolti diversi: ad ovest spopolava l’acid house, mentre ad est andavano per la maggiore l’hip hop, la pop music e la club music trasmessa dalla mitica radio DT64. Gli spazi vuoti e abbandonati sparsi per la metropoli si trasformarono in dancefloor naturali, in cui si ballava la techno house e il breakbeat, preludio dell’autentica “Teknno” berlinese, nata grazie alla sperimentazione di icone come Tekknozid Wolle XDP.

La techno di Berlino diventa mainstream

I primi anni Novanta si rivelano un tripudio di autenticità musicale. Quasi ogni singola città della Germania custodisce un suono techno diverso dalle altre, scaturito da influenze e ispirazioni differenti; una magia che soprattutto a Berlino dura fino al 1994, anno del primo grandissimo successo commerciale: “Somewhere Over the Rainbow remix del celeberrimo brano di Harold Arlen ad opera di Marusha nel 1994. Un trionfo che, secondo molti puristi, decreta la fine della techno intesa come sottocultura e l’ingresso definitivo nel mercato discografico. La potenza del genere, che vive soprattutto grazie alla forza dell’esperienza dal vivo, attrae molto velocemente anche il mondo pubblicitario.

Techno Berlino storia - Life&People MagazineLa “Love Parade” di Berlino ad esempio già dal 1989 attira molti investitori che, non a caso, decidono negli anni successivi di trasmettere l’evento in televisione. Nasceranno molteplici festival, rave e night event sponsorizzati da grande aziende; dimostrazione di un appeal molto forte, destinato a durare nel tempo. Oggi, dopo oltre trent’anni dall’esplosione, la techno ha subito un forte processo di frammentazione, proponendo una moltitudine di sottogeneri: dall’hardcore, all’hardstyle, l’hard-house, lo Scharz e la techhouse: i club di tutto il mondo accolgono ogni notte migliaia e migliaia di persone, ancora uniti dallo stesso spirito fortemente identitario, oggi finalmente riconosciuto anche dall’Unesco.

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