La collezione uomo Autunno Inverno 2024-25 Dolce & Gabbana è il racconto della vera bellezza. “Sleek”, così si intitola e così è; liscia, precisa, in una parola: “elegante”. Un’eleganza sofisticata e un mix audace di elementi iconici e moderni inevitabilmente immersi in un vero e proprio dualismo di diverse prospettive, una visione concettuale ed elitaria della moda dove è innegabile riconoscere quanto l’immaginario di Stefano Gabbana e Domenico Dolce, anche questa volta, risulti così convincente e vero.
La coerenza di questa visione, associata ad un’idea ben definita ed un racconto in grado di trasmettere autenticità, emerge in maniera sorprendente. Tuttavia, ciò che rende questa prospettiva ancor più affascinante è il suo costante confronto con giudizi talvolta precipitosi, espressi ‘a priori’. Una collezione che esprime un’eleganza sofisticata e un mix audace di elementi iconici e moderni,
Sleek: la collezione uomo Autunno Inverno 2024-25
è un inebriante connubio di look total black (e ovviamente white), tra fiocchi di raso e cotone, l’iconica canotta, la coppola siciliana abbinata a un completo in denim, stampe animalier, paillettes sparse qua e là, spille color oro, giacche e cappotti doppiopetto in velluto. Per quanto riguarda il beauty look i modelli in passerella sfoggiano sleek hair dal fascino senza tempo.
“È sostanzialmente una collezione di abiti classici. Ma anche questo non descrive bene il lavoro che abbiamo fatto: purtroppo le parole portano verso un qualcosa di già visto quando invece questa collezione rappresenta un saggio di altissima applicazione delle tecniche sartoriali pensate e applicate per allargare a un pubblico più vasto e più giovane un senso del vestire che, ancora una volta purtroppo, le parole semplificano quando si arriva alla definizione di eleganza” le parole di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
Reset: pulire le sovrastrutture del guardaroba maschile
La sorpresa che arriva dalla passerella del Metropol con due scale ricavate nel sottosuolo, è che gli abiti neri con la camicia bianca come quelli in tessuto classico maschile gessato, o i cappotti al ginocchio o più lunghi e perfino i montoni lavorati a punto pelliccia, ma anche le bluse in seta chiuse da fiocchi e i gilet, non restituiscono quell’immagine di “uomo classico” da immaginario del passato.
Anche qui una cura speciale porta a descrivere un uomo che non vive di nostalgia dell’eleganza ma che si costruisce un’idea di eleganza tutta sua in cui il risveglio dell’interesse per la moda passa attraverso la ridefinizione di un’immagine nuova che lascia da parte le remore della formalità e anche le approssimazioni costruite da uno sportswear che ha dominato il decennio precedente. Insieme al reset, quindi, in questa collezione maschile c’è un grande lavoro di studio per “curare”, gli interessi di uomini non più intrappolati nelle regole del formale e dell’alternativa.