Esclusività e desiderabilità; status e investimento. Mille significati racchiusi in un accessorio che continua ad essere tra i più ricercarti e acquistati nel mercato della moda. Il settore degli accessori, in particolare quello delle borse firmate da donna, è la fonte primaria di fatturato per i marchi di moda. Secondo studi di settore, la spesa dei consumatori globali nella categoria è destinata a crescere da 72 miliardi di dollari nel 2022 a 100 miliardi entro il 2027. Borse di lusso acquistate si dai ricchi, ma anche da coloro che vengono definiti clienti entry-level, consumatori che acquistano un prodotto del brand per la prima volta, trasformando la borsa in un’occasione per instaurare un rapporto duraturo tra marchio e cliente.
La centralità delle it-bag
In un mercato sempre più competitivo e saturo, dove anche i brand emergenti si fanno strada proponendo prodotti di alta artigianalità con un prezzo decisamente inferiore rispetto a quelli delle maison più famose, creare una it bag è l’obbiettivo di tutti. Le borse sono infatti il prodotto più riconoscibile che un marchio piò vendere e chi possiede alla spalle un’importante storia è sicuramente facilitato nel processo di creazione di una borsa iconica. Durante la pandemia, a causa dell’accessibilità e della disponibilità ridotta, la domanda di borse di lusso da donna è aumentata vertiginosamente. Complice anche il fatto che i consumatori, impossibilitati nel poter viaggiare e usufruire dei servizi di svago, hanno accumulato denaro da poter spendere in prodotti di lusso.
Aumenta la domanda e di conseguenza aumentano i prezzi, che hanno raggiunto il loro massimo storico nel 2022, complice anche la strategia dei brand nel voler restringere la distribuzione. Tutti questi fattori hanno contribuito anche all’aumento dei prezzi nelle piattaforme di rivendita. Su The RealReal ad esempio, i prezzi medi delle borse firmate sono aumentati del 55% per i marchi più ricercati (come Chanel e Luis Vuitton). Per alcuni modelli, quelli di Hermès in primis, il valore addirittura aumenta con il passare del tempo e comprare una borsa diventa un investimento a tutti gli effetti, tanto che le case d’asta hanno creato una categoria a se stante.
Ma quali sono i modelli intramontabili da indossare e su cui vale la pena investire?
- La Baguette Fendi. Lanciata nel 1997 da Silvia Venturini Fendi, ha raggiunto l’apice nei primi Duemila. “Questa non è una borsa, è una Baguette”. Ripeteva una giovane Carrie in Sex&City.
- Saddle Bag di Dior. Apparsa per la prima volta in passerella nel 1999, disegnata da John Galliano, è stata riportata in auge da Maria Grazia Chiuri nel 2018.
- La Cleo di Prada. Ispirata ad un design del brand milanese degli anni Novanta, è tra le borse più ricercate ormai da varie stagioni, riproposta in diverse varianti di colore.
- La Jackie di Gucci. Era il 1961 quando una borsa in pelle dalla forma curva e dalla chiusura in metallo, veniva sfoggiata fieramente da Jacqueline Kennedy. Alessandro Michele la ripropone per la stagione Fall Winter 2020.
- La City di Balenciaga. Amata dalle celebrities nei primi anni Duemila, la city viene creata ai tempi di Nicolas Ghesquière da Balenciaga. Da li una serie di versioni, borchie, zip fino ad arrivare alla Cagole, la nuova it-bag assoluta.
- Prada in Re-Nylon Re-Edition. Negli anni Ottanta Miuccia Prada iniziò a sperimentare con il nylon, materiale lontano dal mondo degli accessori del lusso. Eppure la Signora della moda ci aveva visto lungo, e ancora oggi la reinterpretazione della sua mini bag in nylon è tra le più ricercate.
- La Gucci Horsebit 1955. Il modello originale nasce negli anni Cinquanta e ruota intorno al morsetto in oro, simbolo del mondo equestre tanto caro alla casa di moda Fiorentina. Alessandro Michele la ripropone per la collezione Cruise 2020.
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