Gli italiani sono un popolo costantemente sotto stress e i numeri emersi da alcuni studi pubblicati di recente dipingono un quadro particolarmente preoccupante: il 34% degli intervistati ha dichiarato di sentirsi molto spesso stressato, con il 9% del campione (un numero molto alto) che ha sottolineato come questo tipo di situazione venga vissuta quotidianamente. Quali possono essere, a questo punto, i motivi per cui i nostri connazionali sono ai primi posti in Europa per quanto riguarda i livelli di stress?
Le cause del fenomeno
In base alle ultime ricerche effettuate su un campione scelto della popolazione italiana emergono diversi tipi di fattori scatenanti per quanto riguarda lo stress percepito. In questo periodo storico a generare le maggiori preoccupazioni sono l’attuale crisi economica ed energetica, che ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dei prodotti e soprattutto delle bollette, facendo aumentare notevolmente il costo della vita. Esistono ad ogni modo anche altri elementi di rischio: risulta essere una grande fonte di stress anche la gestione degli impegni familiari (secondo il 33% degli intervistati) e quindi anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata (per il 21%).
In che modo gli italiani stanno cercando di affrontare il problema?
A nostra disposizione esistono diversi tipi di strumenti per cercare di arginare gli effetti spesso devastanti dello stress. Tuttavia, di norma siamo spinti a scelte che ci appagano soltanto nell’immediato, con conseguenze devastanti sul nostro futuro. C’è per esempio chi si affida al fumo di sigaretta, chi all’alcol, mentre altri utilizzano il cibo come mezzo per alleviare un certo tipo di ansia. Fortunatamente non si tratta di scelte che tutti compiono: quasi un italiano su due (44%) preferisce passare del tempo all’aria aperta, mentre molti altri si prendono cura di sé stessi(36%), praticano sport (33%) o passano quanto più tempo possibile in compagnia degli amici (32%).
Stress sul lavoro: la sindrome da burnout
Un tema particolarmente caldo in questo periodo storico post pandemico è quello del burnout, ovvero dell’esaurimento delle nostre risorse mentali causato da un eccessivo carico di lavoro o dell’esagerato senso di responsabilità che sovente ci sobbarchiamo addosso. Si tratta di una condizione molto più diffusa di quello che si potrebbe pensare e che oggi può e anzi deve essere affrontata dalle aziende con strumenti adeguati. Un esempio in questo senso è l’applicazione dello smart working, anche parziale, per i dipendenti: in questo modo l’esperienza lavorativa sarà vissuta in maniera più tranquilla e serena, con la consapevolezza che nessun tipo di incarico potrà mai mettere in pericolo la nostra salute mentale.
Quali sono le possibili soluzioni allo stress?
Fortunatamente, lo stress non è una condizione permanente, ma temporanea. Inoltre, può capitare che determinati tipi di emozioni simili possano invogliarci anche a fare meglio, aiutando la nostra produttività e stimolando la ricerca di risultati sempre migliori. Tuttavia, quando il problema si protrae nel tempo è possibile affidarsi a diverse soluzioni. Una di esse può essere per esempio la meditazione, che ci permetterà di rimetterci in equilibrio con il mondo esterno grazie a particolari tecniche di mindfulness, tramite la respirazione controllata.
Nel caso in cui lo stress dovesse però rivelarsi eccessivo e dovesse inficiare a lungo la nostra qualità della vita sarà necessario andare alla ricerca di un professionista. Intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo importante per comprendere quali sono gli elementi esterni che più ci fanno soffrire e per andare alla ricerca della via d’uscita più accessibile possibile. Spesso di tratta di un viaggio dentro noi stessi che può richiedere mesi, ma che è in ogni caso fondamentale per ritrovare quella serenità che potremmo avere perso giorno dopo giorno.
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