I look di Giorgia Meloni sono cambiati negli anni virando da uno stile istituzionale ad uno più semplice e più vicino al popolo in cui ciascun elettore o elettrice potesse riconoscersi. Il suo outfit si è trasformato come la sua comunicazione diventata via via più diretta e incisiva, tesa ad affermare i valori del suo partito Fratelli d’Italia. Una scelta che ha modificato anche il suo armadio e il suo modo di vestire. La prima donna premier a Palazzo Chigi ha messo da parte vestiti, borse e accessori costosi per avvicinarsi al popolo e all’elettorato e conquistare il consenso più ampio possibile.
Dai tailleur al casual: la politica si esercita con gli abiti
Ai tailleur classici la futura Premier preferisce un abbigliamento più casual indossando pantaloni larghi, casacche morbide dai colori pastello fino a quelli più accesi, preferendo di calzare ai piedi delle comode e modaiole sneaker. Bandite invece le borse di lusso, come quelle Calvin Klein e Louis Vuitton indossate in passato che, nel 2018, le costarono molteplici critiche in quanto percepite dall’elettorato come elitarie e poco rappresentanti del made in Italy.
La passione per l’Apple Watch
Pochi gli accessori al polso. Giorgia Meloni infatti si presenta spesso con un semplice braccialetto tricolore, altre volte invece con un altro più imponente, per certi versi simile per intenderci a quello di Wonder Woman. L’orologio non è un elemento indispensabile del suo look, anche se talvolta appare con il tecnologico apple watch, dispositivo inseparabile del Premier dimissionario Mario Draghi e utilizzato anche dal celebre esponente di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
Tutte queste scelte stilistiche non sono certamente un caso: oltre all’ideologia infatti Giorgia Meloni ha curato ogni dettaglio comunicativo anche attraverso l’estetica, presentandosi davanti agli elettori come una donna rassicurante e moderna. Un tipo di intuizione studiata nel tempo e che ha dato i propri frutti proprio lo scorso 25 settembre, giorno che verrà ricordato per il trionfo di Fratelli d’Italia e per l’elezione della prima donna Premier nella storia della Repubblica italiana.
Il rito scaramantico: il taglio dei capelli
Oltre agli outfit, ovviamente, Giorgia Meloni e la sua squadra hanno prestato molta attenzione anche all’acconciatura, con uno stile sempre deciso e semplice. Il nuovo taglio di capelli sfoggiato poche ore prima delle elezioni durante il silenzio elettorale è un cosiddetto “taglio portafortuna”, realizzato sempre alla vigilia di momenti importanti. Anche in questo caso la strada intrapresa, come normale che sia, è quella della sobrietà, ovvero un bob lungo leggermente più corto davanti e un biondo più deciso, look nel quale ogni donna può identificarsi. Da segnalare poi anche un cambiamento avvenuto negli ultimi mesi sul versante social, con toni meno urlati e più rassicurati sottolineati anche dalla scelta del blu come colore predominante. Niente nero invece, probabilmente anche per allontanare anche le accuse di post-fascismo, divenute ancora più forti dopo la vittoria alle elezioni.
Uno stile sobrio adatto al ruolo che ricopre
Meloni stessa durate la campagna elettorale, ospite in una nota trasmissione televisiva, aveva dichiarato:
“Sono pronta a guidare l’Italia come si cresce un figlio”
Un’immagine molto diversa rispetto a quella di qualche anno fa, sicuramente meno istituzionale di quando era Ministro della Gioventù nel governo Berlusconi. Il suo look dunque prova a spazzare via il ritratto di una donna legata alla destra estrema, senza però mai rinnegare il suo passato.
“Sono cresciuta, ho un marito, ho pure una figlia di 6 anni e sono pronta a guidare questo Paese con l’amore di una madre”
Non a caso uno dei primi ringraziamenti dopo la vittoria è andato proprio alla figlia, la quale a sua volta ha festeggiato il successo della madre con una dedica:
“Cara mammina! Sono tanto felice che hai vinto. Ti amo tanto”.
Il messaggio della piccola insieme alle foto di famiglia subito pubblicata sui social ribadisce, ancora una volta, il modello tradizionale proposto da Giorgia Meloni, chiaramente lontano dalle visioni della sinistra ma destinato, volente o nolente, a primeggiare nei prossimi cinque anni.
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