Ogni realtà che si rispetti ha la sua affascinante storia, che spesso incarna tanti valori ai quali si aggiungono emozioni. Valori, emozioni e il senso di famiglia. Quando tutto questo si incontra, ecco che nasce una racconto di successo. Oggi è la volta della storia del marchio BMW, uno dei costruttori più noti e importanti in ambito mondiale auto.

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Storia BMW: tutto nasce da…?

Cosa si cela dietro il noto acronimo BMW? Spesso, in tanti se lo chiedono, ma in pochi sanno dare una risposta. Le tre lettere rappresentano le iniziali di Bayerische Motoren Werke, ovvero Fabbrica Bavarese di Motori. L’azienda nasce nel 1917 ma con una base totalmente diversa rispetto a quella odierna. Infatti all’epoca si dedica essenzialmente alla produzione di motori per aerei ma già in quei primi decenni del ‘900 si capisce che si è di fronte a una realtà davvero all’avanguardia. Oggi BMW è associata a tanti concetti di grande importanza. Alcuni esempi? Lusso, elevata qualità, ricchezza, eleganza e velocità. Chi parla di BMW parla di un’azienda di primissimo livello e che ha bisogno di ben poche presentazioni.

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BMW: dalla Germania alla conquista del mondo

Ma come ha fatto una realtà tedesca di inizio Novecento ad affermarsi a livello internazionale fino ad arrivare al vertice? Il punto di partenza sta nella volontà di BMW di battere la concorrenza di Daimler nel realizzare nuovi motori per aerei caccia. Al termine della Prima Guerra Mondiale però tutto cambia. Il punto di svolta è collegato a un nome italiano. Un nome che è quello del manager Camillo Castiglioni sotto la cui guida la Casa bavarese inizia a realizzare motori per automobili. Tra gli anni Trenta e Quaranta BMW decide di puntare seriamente sulla produzione di motori per auto e moto. Dopo il difficile successivo periodo causato dal secondo conflitto mondiale emergono delle difficoltà finanziarie ma l’azienda non si arrende. La vera salvezza porta una data ben precisa: 1954. In quell’anno infatti BMW acquista i diritti di produzione di una piccola utilitaria dal design italiano. Si tratta della Isetta, il cui successo viene rilanciato da BMW sul mercato continentale. Anche nei successivi 20 anni assistiamo a tanti momenti favorevoli per l’azienda con sede in Baviera. Si arriva così all’acquisizione della Glas, realtà automobilistica a cui segue anche l’inizio della produzione di auto sportive, tutto questo contraddistinto da alcuni elementi chiave: il lusso, velocità e raffinatezza del design.

BMW in epoca moderna

Eccoci così arrivati all’era delle berlinette M3, poi sarà la volta delle sperimentazioni di tanti motori potenti fino ad arrivare allo sbarco nel Campionato del Mondo più importante nel settore automobilistico, quello della Formula 1. Campionato in cui BMW conquisterà degli importanti successi e si toglierà davvero belle soddisfazioni. Al termine del 20° secolo ormai ci troviamo di fronte non più a una semplice realtà automobilistica. BMW è un brand di auto sportive di lusso che è in grado di affermarsi in tutto il mondo. Gli anni Ottanta sono gli anni della Z1, il decennio successivo è legato invece alla 850i. Prima dell’avvento del nuovo millennio, un nuovo capitolo nella storia dell’automotive attende la Casa bavarese. Inizia la produzione dei primi SUV senza tralasciare anche un nuovo scenario che emerge sempre di più come opportunità di business. BMW definisce motori a basso impatto ambientale, permettendo così di combinare il piacere della guida con il rispetto dell’ambiente e la riduzione dei gas inquinanti. Non ci si limita però soltanto alle auto: BMW decide infatti di realizzare anche dei motoveicoli sotto la denominazione di BMW Motorrad.

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Il logo che ha reso famosa BMW: l’elica

Ogni Casa ovviamente deve essere fortemente riconoscibile dai suoi clienti e potenziali. A tal fine BMW ha deciso di puntare sull’elica. Non dobbiamo però commettere l’errore di fermarci qui: infatti nel simbolo del costruttore bavarese erano presenti dei quadranti con all’interno i colori dello Stato di cui faceva parte. Una chiara connotazione geografica per dar vita al logo BMW di colore azzurro e bianco. Una particolarità: il logo presentava i due colori in una sequenza opposta rispetto a quella ‘corretta’. Il motivo? All’epoca la legge sulla tutela dei marchi impediva a un’azienda privata di utilizzare i loghi di uno Stato all’interno di un brand commerciale.

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Il mito inizia ad affermarsi nel 1929

Quell’anno, in una pubblicità, si ammira per la prima volta quattro campi colorati dentro a un’elica di un aereo che sta girando. Una scelta molto convinta da parte dell’azienda che decide dunque di affidarsi a questa immagine per trasmettere tutta la sua grande competenza e passione nel realizzare motori per il settore aeronautico. Nel 1942 un ulteriore step: il simbolo dell’elica diviene un marchio commerciale a tutti gli effetti. Negli ultimi tempi invece abbiamo visto anche la sua versione bidimensionale che però viene utilizzata soprattutto per ragioni di comunicazione. L’obiettivo? Avvicinare ancor più i clienti e farli sentire parte del mondo BMW. Come dichiarato dalla Casa tedesca infatti il messaggio da far comprendere è legato al futuro della mobilità e al contempo anche al piacere di guida.

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