Buon compleanno Cher! Oggi, venerdì 20 maggio, la diva statunitense compie 76 anni, celebrati attraverso i social con la carica di entusiasmo, ironia e savoir faire che l’ha resa popolare in tutto il globo. Per rendere omaggio a uno dei pilastri della cultura pop a livello planetario, ripercorriamo la lunga carriera della star, costellata da trionfi sia nel mondo della musica che in quello del cinema, tra gloria e abisso.
Gli inizi
Nata in California nel 1946 (nello specifico ad El Centro) dall’attrice Jakie Lean Crouch (conosciuta come Georgia Golt) e da John Sarkisian La Pierre, la giovanissima Cher a soli sedici anni, – nel 1962-, abbandona gli studi, cercando fortuna nella vicina Los Angeles, distante solo 212 miglia. Proprio ad L.A l’artista incontra fortuitamente in un bar il celeberrimo producer Sonny Bono, con cui presto comincerà anche un rapporto sentimentale che l’accompagnerà in un modo o nell’altro per il resto della sua vita.
Come spesso capita con le storie delle grandi star, anche l’inizio della carriera di Cher può considerarsi casuale: tutto comincia infatti in uno studio di registrazione dei Gold Star Studios. Manca una corista e Cherilyn (questo il suo nome all’anagrafe) che ha accompagnato proprio Sonny Bono è chiamata a sostituirla. In questa occasione viene notata da Phils Spetctor, noto produttore discografico, rapito dal colore timbrico particolare della nostra. Partirà dunque una breve carriera proprio come corista, prestando la propria voce a successi come “Be my baby” dei The Ronettes o “You’Ve Lost That Lovin’ Feelin” dei The Righteous Brothers.
L’esordio da solista e il sodalizio con Sonny
Il primo esperimento da solista per la cantante arriva con lo pseudonimo di Bonnie Jo Mason interpretando un curioso brano dedicato ai Beatles, “Ringo, i love you”, che però non riscuote nessun successo. Una sorte differente capiterà nel 1964 con “Dream baby”, episodio inserito in rotazione radiofonica e pubblicato con il semplice nome di Cherilyn. Nel 1965, grazie a “I got you babe”, duetto a tinte pop rock tra Cher e Sonny, la carriera della cantante comincia a prendere seriamente il volo, raggiungendo numeri e risultati molto importanti.
Due anni dopo, grazie anche a quanto raccolto in precedenza,
i due approdano in Italia per partecipare al Festival di Sanremo, salvo saranno estromessi dalla gara con due proposte differenti. Nel Bel Paese inoltre il duo incide varie canzoni in lingua italiana con trasposizioni di successi statunitensi come ad esempio “Mama (when my dollies have babies)”. Sarà tuttavia con l’inizio degli anni Settanta che la coppia conoscerà il trionfo a livello Mondiale.
Sonny e Cher, che nel frattempo si sono sposati firmando tra le altre cose un contratto con l’Atlantic Records, nel 1971 entrano nell’immaginario collettivo con il programma televisivo “The sonny and Cher comedy hour”, show dove emergono anche enormi capacità attoriali oltre che quelle canore già ben note. In questo periodo sono tra l’altro databili eccezionali hit come “Gypsy, Tramps e Thieves”e “Dark Lady”. Gli Stati Uniti sono ammaliati dalla personalità della nostra, conturbante, particolare e camaleontica, caratterizzata da uno stile originale e simile a quello di nessun altro.
La fine della storia con Sonny e il successo come attrice
Ma non sono tutte rose e fiori. La vita di Cher viene segnata in modo netto proprio dall’allontanamento con l’amato Sonny, avvenuto nel 1974. Una separazione solo sentimentale in quanto i due continuano a collaborare a livello professionale. A seguito della fine fella relazione, Cher si trasferisce dall’altra parte dell’America, precisamente a New York, dedicandosi perlopiù a cinema e televisione. In questo contesto conosce e sposa Greg Allman, con cui divorzierà dopo un periodo di tempo non lungo, decidendo di cancellare all’anagrafe i suoi cognomi e diventando a tutti gli effetti Cher. In questo decennio, tra i vari avvenimenti, la star è passata alla storia per aver sfoggiato al Met Gala 1974 il famosissimo naked dress.
La bacheca dell’artista è ricchissima in termini di riconoscimenti attoriali: nel 1983 ad esempio riceve una nomination agli Oscar per il ruolo interpretato in “Silkwood”, vincendo lo stesso anno un Golden Globe per la stessa parte. Due anni dopo trionfa al Festival di Cannes ricevendo il Premio come miglior attrice per “Mask”. Il 1987 è invece l’anno della meritata statuetta dell’Academy, merito de “Stregato dalla luna”, pellicola che la vede protagonista insieme a Nicholas Cage.
Il ritorno alla musica e gli scintillanti anni Novanta
Proprio durante gli anni d’oro in veste di attrice, la diva di El Centro ritrova largo consenso anche come cantante, soprattutto per via de “I found someone”. Sarà l’inizio di un’altra ascesa, caratterizzata dalla relase de “Heart of stone”, album contenente banger come “Just like Jesse James” e “If I Could Turn Back Time”, oltre che dall’incredibile presa di pubblico avuta nel 1990 con un’altra hot mondiale, “The Shoop Shoop Song”. Importante citare poi un’altra produzione importante, “It’s a Man’s World”, disco composto principalmente da cover da cui sono estratti brani fortunatissimi come “One by One” e “Walking in Memphis”.
Buon compleanno Cher! La morte di Sonny e “Believe”
Il 1998 è un’altra annata importante per la diva che si toglie l’ennesima soddisfazione prendendo parte al film di Franco Zeffirelli “Un tè con Mussolini” perdendo però per sempre il grande amore della sua vita Sonny, rimasto vittima di un terribile incidente sugli scii. In sua memoria Cher inciderà “Believe”, ventitreesimo album in studio, nonché il più venduto della sua carriera, da cui è tratto il singolo omonimo.Una canzone dal successo planetario che ha riscritto di suo pugno il concetto di pop dance, introducendo un campionamento per palatini fini pescato da “Epilogue” della Elettrric Light Orchestra e utilizzando per la prima volta su scala mainstream l’utilizzo integrale dell’autotune. Una canzone che, oltre a vincere un Grammy Awards (categoria best dance recording) è anche entrata nei guinness in quanto incisa dall’artista più anziana in grado di raggiungere la prima posizione nella chart dei singoli.
Gli ultimi lavori e il biopic
A metà degli anni zero Cher decide di abbandonare il mondo della musica. Lo fa in grande stile, intraprendendo un lunghissimo tour mondiale intitolato “Living Proof-the farewell tour”, nome che nella prima parte prende spunto da quello che in teoria sarebbe dovuto essere l’ultimo album della sua discografia.
Malgrado l’annuncio però abbandona veramente le scene, incidendo altre produzioni musicali e performando sporadicamente nei palcoscenici, sempre chiaramente in modo iconico. La vita roboante, camaleontica, eccentrica, costellata di alti e bassi di Cher sarà riassunta in un film, un biopic, scritto interamente dalle sapienti mani dello sceneggiatore Eric Roth (“Forrest Gump”, “A star s born”) e prodotto da giganti del settore come Judy Craymer e Gary Goetzman. L’annuncio è arrivato esattamente un anno fa, in occasione dei 75 anni della cantante. Oggi, dopo dodici mesi, non si hanno però ancora notizie certe sullo stato dell’opera. Ma le vere dive si sa… fanno sempre aspettare. Buon compleanno Cher!
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