Una volta si chiamava minimalismo, quella lontananza dagli estremi fatta di tagli puliti, forme semplici e silhouette senza tempo, ora è il trend definito “quiet luxury”. Sì, perché anche il minimalismo si rinnova strizzando l’occhio alle nuove tendenze e, trasformandosi in un ideale estetico, riscrive la definizione di lusso. Un’estetica per chi non ama gli eccessi, che sostiene un approccio più tranquillo e ponderato allo stile; lontano dai loghi urlanti e dalle mode appariscenti, in rapido movimento.

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La cultura dello stile “less is more”

Le tendenze della moda vanno e vengono, ma il minimalismo resta. Da Coco Chanel negli anni ’20 a Roy Halston negli anni ’70; dai designer giapponesi come Yohi Yamamoto o Rei Kawakubo che negli anni ‘80 sorpresero con look total black e modelli oversize che esaltavano i principi di onestà e semplicità della tradizionale bellezza giapponese; fino alla purezza del design di artisti del calibro di Jil Sander, Ann Demeulemeester, Helmut Lang, Calvin Klein e Martin Margiela a metà anni 90. Sono molti i designer che nel corso dei decenni hanno portato il proprio tocco allo stile “less is more”. Il minimalismo, va da sé, riguarda la semplicità. Si tratta di ridurre i capi alla loro forma più pura, spogliarli di abbellimenti inutili e concentrarsi sulla sartorialità e sulla funzione. Con dettagli ricercati, tessuti pregiati e trame interessanti, che non lasciano spazio a loghi, pattern o branding urlati; il trend quiet luxury sta diventando silenziosamente sempre più significativo.

Questa ascesa non riguarda solo l’estetica chic, è molto di più, in quanto riflette un cambiamento di mentalità che include la sostenibilità.

Mettendo al centro la qualità e l’artigianalità; la semplicità e la purezza, non solo estetica, si basa su capi senza tempo in grado di essere attuali e contemporanei stagione dopo stagione. Certo, un guardaroba minimalista non è sempre sostenibile, ma la moda sostenibile mira ad essere minimalista, poiché riduce l’impatto sull’ambiente. Sebbene costoso perché di qualità, questo stile è estremamente sostenibile. Non solo per l’ambiente ma anche per i nostri portafogli, poiché capi esteticamente duraturi e di buona fattura possono essere utilizzati nel tempo, senza mai perdere il loro appeal. Sono molti i brand italiani che hanno definito la loro identità secondo i canoni della quiet luxury, diventando portavoce del presente e del futuro di un lusso minimale; semplice ma comunque dinamico, al passo ma slegato dai trend passeggeri. Brand come, Hermès, Peter Do e The Row per i quali eleganza non fa rima con esibizione, bensì con discrezione e attenzione al dettaglio.

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The Row è diventata una delle preferite da Kendall Jenner e Zoë Kravitz.

Nato dall’ingegno delle attrici Mary-Kate e Ashley Olsen, The Row è diventato un peso massimo della moda per le sue silhouette senza tempo e l’abbigliamento spesso adorato dalle celebrità. Debuttando con una semplice maglietta bianca nel 2006, il marchio da allora ha ampliato i suoi prodotti in calzature, accessori e abbigliamento maschile. A prima vista, il successo del brand potrebbe sembrare incoerente rispetto ai trend massimalisti del momento, poiché esteticamente non è appariscente. Ma è proprio nell’estetica essenziale che il marchio si distingue, con nuove proporzioni e volumi che incarnano lo stile moderno; assicurando un livello di eccellenza difficile da trovare nel mercato orientato alle tendenze. I capi di the Row sembrano oggetti di design; linee raffinate abbinate ad accessori iconici, capolavori di eleganza senza inutili sfarzi. Silhouette over e pulite, dimostrano che il lusso può combaciare con la più assoluta semplicità.

Non sono da meno i nostri marchi italiani come Loro Piana, Brunello Cuccinelli, Brioni, Max Mara e Bottega Veneta che hanno come focus il prodotto di qualità.

L’assenza del logo di Bottega Veneta ha ridefinito il minimalismo e il mondo degli accessori di lusso alle sue condizioni. Mentre marchi come Louis Vuitton si sono affidati ai monogrammi per lasciare il segno, l’estetica perfetta del brand italiano è stata il suo biglietto di prima classe per il successo contemporaneo. La sua riconoscibilità è un tutt’uno con la sua identità fatta di dettagli concettuali come la pelle intrecciata.

Icone dello stile minimal

Pensate a Carolyn Bessette-Kennedy e al suo minimalismo chic degli anni ’90; a Victoria Beckham con la sua moderna estetica da donna che lavora; ad Angelina Jolie con il suo guardaroba classicamente femminile. Donne eleganti e senza tempo che rinunciano al clamore e si vestono con abiti chic e lussuosi, qualunque sia il loro stile personale.

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L’outfit quiet luxury, trend declinato secondo le tendenze del momento.

La nuova mentalità minimalista rivela una nuova identità visiva rispetto al passato, prediligendo sì sempre look monocromatici, per dare slancio alla silhouette, ma osando con una palette più ampia e abbinando anche due colori nelle stesse sfumature. Per quanto riguarda il color block viene affidato agli accessori sempre con linee essenziali e, per quanto riguarda i gioielli, vige la regola della semplicità ma si può osare con la dimensione. Un’ispirazione un po’ Bauhaus ma fluida che evita pattern e fantasie particolari, sfruttando i colori ma dall’aspetto neutro. I colori trend della stagione? I gialli burrosi. Il bruciato e il borgogna, estensione della tavolozza dei colori cammello e marrone cioccolato, si adatteranno perfettamente. Il verde giada sbiadito ma luminoso, senza dirigersi troppo nella direzione del pastello, il modo più semplice per indossare il verde. Il color senape vibrante e tenue, dall’aspetto colorato ma neutro. Polverosi color pietra che virano al blu.

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Un guardaroba che è allo stesso tempo affidabile ed eccitante, all’insegna della contemporaneità.

Nello stile minimal si dà molta attenzione al tipo di tessuto che s’indossa, dando priorità alla qualità e all’eleganza, tra i più gettonati ci sono: seta, cotone, jeans o tessuti sintetici innovativi. Tagli androgini e morbidi dal comfort urbano con dettagli basici ma riconoscibili; abiti formali e avvolgenti, mixati con capi street. Linee raffinate e misurate, magari over ma pulite, associate ad accessori maxi. Stiamo parlando di maglieria oversize , pantaloni sapientemente sartoriali, soprabiti monocromatici in sovrapposizioni fluide e accessori modernisti. Così come il minimalismo nell’architettura, nella moda il trend quiet luxury consiste nel valorizzare solo le cose più importanti: la qualità, i tessuti, le linee sobrie e chic. Il minimalismo, in sostanza, consiste nel togliere il flash e il disordine. Facilità ed eleganza sono le sue caratteristiche. La donna minimalista riesce ad essere pragmatica e chic in punta di piedi, senza fare rumore, facendo combaciare il lusso e la ricercatezza con l’assoluta semplicità.

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