Un oggetto d’arte davvero unico nel suo genere, l’Atmos Cherry Blossom, ad oggi è l’opera più grande mai realizzata in smalto Grand Feu da Jaeger-LeCoultre, un gioiellino che richiede duecento ore per il solo lavoro di smaltatura.
Uno straordinario oggetto d’arte: omaggio alle abilità artigianali dell’Atelier des Métiers Rares della Grande Maison
Cherry Blossom è di per sé un simbolo, universale, legato al rinnovamento e alla stagione primaverile alle porte. Una rinascita rappresentata dal fiore di ciliegio, omaggio ai 12 Tesori Nazionali Viventi giapponesi che saranno gli ospiti d’onore presso il prestigioso evento Homo Faber. Caratteristica essenziale del calibro Jaeger-LeCoultre 582 è il regolatore, accompagnato da indicazioni delle fasi lunari così precise che impiegheranno 3.821 anni per discostarsi di un solo giorno dalla realtà astronomica. Una vera e propria chicca per tutti gli appassionati di astronomia e dei suoi affascinanti risvolti: la complicazione celeste più conosciuta e forse la più amata.
Dall’estetica nobile e dai dettagli delicati, l’Atmos “Cherry Blossom” è un oggetto d’arte unico nel suo genere
Questo gioiello di artigianato presenta il meccanismo della pendola all’interno di una cassa in vetro trasparente posizionata tra due scenografici pannelli in smalto nero Grand Feu. Un ramo di fiori di ciliegio dipinto a mano in smalto si estende armonicamente da un lato all’altro, attraversando l’anello del quadrante. I petali si disperdono nell’aria come mossi da una brezza passeggera. Riferimenti, questi, al Paese del Sol Levante. Uno dei simboli più importanti del Giappone è proprio quello meraviglioso fiore rosa che più di ogni altro rappresenta la speranza. Il “sakura” fiorisce molto prima rispetto agli altri fiori e lo fa in modo ancor più sgargiante. Paradossalmente, però, il sakura è anche uno dei fiori più fragili in natura, che può essere facilmente sradicato da un semplice soffio di vento.
Cherry Blossom è uno dei progetti più ambiziosi della Grande Maison
Le maggiori dimensioni di questo oggetto d’arte comportano nuove importanti sfide per smaltatori, nonostante la loro grande esperienza sulle tecniche di smaltatura su casse e quadranti. Prima di iniziare la smaltatura, gli artigiani dell’atelier hanno trascorso innumerevoli ore in ricerche preliminari, scambiando idee, sperimentando e facendo prove. Tecniche e materiali sono esaminati e riconsiderati più volte; inoltre, si è reso necessario creare un nuovo forno per ospitare pezzi di dimensioni così considerevoli.
Il rame al posto dell’oro
Per i pannelli si è scelto di adottare un approccio diverso rispetto al solito. Per i pannelli, che misurano 196 mm per 105,2 mm, si è pensato di prediligere il rame utilizzando una tecnica di “smaltatura a secco”, ovvero setacciando il pigmento in polvere sulle lastre di rame (un po’ come spolverare la superficie di una torta con zucchero a velo), ripetendo il processo più volte fino ad ottenere la profondità e l’uniformità del nero desiderate. Dopo aver applicato un primo strato si è reso necessario cuocere i pannelli, farli raffreddare e farli appiattire per bene. Un processo, questo, non esattamente semplice o privo di intoppi. Ad ogni applicazione e ad ogni passaggio, infatti, c’è sempre il rischio di rovinare il prodotto finale con crepe, bollicine o granelli di polvere.
I due anelli del quadrante, al contrario, sono d’argento
Anche qui ci troviamo di fronte ad una scelta non scontata, visto che si tratta di un materiale meno resistente alla cottura ad alte temperature, essendo morbido. Di norma, per evitare deformazioni, il retro di un oggetto viene preparato con contro-smalto, ma in questo caso è impossibile poiché il quadrante è visibile da dietro. Gli anelli sono stati scavati per formare una vasca in cui è stato applicato lo smalto; poi, come per i pannelli, è arrivata la sfida delle cotture multiple.
Il risultato finale e la riuscita del prodotto, messo sul mercato senza imperfezioni dipendono proprio da un livello di finezza e un grado di maestria che può essere raggiunto solo dopo innumerevoli anni di esperienza. Pare evidente, dunque, che l’Atmos non è soltanto un semplice segnatempo.Si tratta in effetti di un prodigio meccanico e di un’opera d’arte allo stesso tempo. Dalla pronunciata intenzione artistica, l’Atmos “Cherry Blossom”, combina in definitiva l’inconfondibile identità della pendola unendo arte, proporzioni equilibrate e armonia visiva.
Atmos: una pendola unica presentato a Home Faber 2022
Inventato dall’ingegnere svizzero Jean-Léon Reutter nel 1928, il prodotto pare sfidare le leggi della fisica, funzionando per secoli senza nessuna fonte di energia convenzionale o sistema di ricarica. Il suo meccanismo è infatti alimentato dalle normali variazioni giornaliere di temperatura: una variazione di un solo grado Celsius è sufficiente per garantire due giorni di autonomia. Atmos è stato presentato a Homo Faber 2022, la mostra internazionale che promuove il talento artigianale attraverso dimostrazioni dal vivo, esperienze digitali coinvolgenti e fantasiose esposizioni.
L’edizione 2022 evidenzia il ruolo dell’artigianato nella creazione di un futuro più sostenibile e inclusivo.
Homo Faber offre la possibilità unica di sperimentare l’artigianato e il suo legame con le arti e con il mondo del design. Ideato da un team di curatori e designer conosciuti a livello mondiale, le esposizioni trasformano i magnifici spazi della Fondazione Giorgio Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Sono disponibili visite guidate organizzate dagli studenti che partecipano al programma degli Young Ambassadors. In concomitanza con la mostra, Homo Faber, propone itinerari su misura che permettono ai visitatori di scoprire l’artigianato in tutta la città di Venezia.
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