La storia del tessuto Jacquard ha, da sempre, affascinato il mondo della moda: la sua lavorazione rappresenta una vera e propria rivoluzione del settore tessile tanto da essere riconosciuto come uno degli intramontabili “must have”.

storia tessuto jacquard Life&People Magazine

Il nome Jacquard possiede antiche origini

L’appellativo deriva proprio dal nome dell’inventore di questa tecnica di ricamo. Grazie alla preziosità dei materiali e alla particolarità della lavorazione, oggi viene riconosciuto come uno dei tessuti più raffinati, simbolo di regalità e lusso. Motivi floreali o geometrici vengono cuciti direttamente sulla stoffa, non sono semplicemente disegnati o stampati. Il gusto ricercato dell’intreccio riesce a soddisfare le esigenze di molti. 

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Le origini e la storia del tessuto Jacquard

I primi riferimenti a questo tessuto risalgono al 1800, periodo in cui, la lavorazione dei ricami, ottenuti dall’intreccio di fili, veniva ancora realizzata a mano; questa pratica richiedeva tempi di produzioni lunghissimi e spesso era richiesto l’ausilio di più lavoratori per un singolo pezzo. Erano le donne principalmente ad occuparsi di questo mestiere che, sempre più spesso, richiedeva il coinvolgimento di una maggiore manodopera per velocizzare i processi di creazione.

Oltre alla tessitrice principale, quindi, era necessaria un’ulteriore figura che tirasse alcune manopole accostate al telaio, le quali servivano a sollevare i lacci e a facilitare l’attraversamento dei fili della trama; nella maggior parte dei casi erano le figlie a collaborare. Un’operazione complessa tramandata di generazione in generazione, un momento in cui la prole osservava e imparava con dedizione un mestiere spesso poco redditizio. Il lavoro, all’epoca, veniva pagato in base alla quantità di prodotto realizzato, solitamente era possibile ricamare solo 10 cm di tessuto al giorno.

Fu Joseph-Marie Jacquard a decretare il cambiamento del settore tessile.

L’inventore francese è riconosciuto come colui che brevettò il Telaio Jacquard, dal quale prende il nome; una macchina rudimentale finalizzata all’intreccio di reti già nel 1801. L’idea era quella di sintetizzare, in un unico strumento, i tre diversi processi impiegati fino a quel momento. Grazie a questo nuovo congegno, una sola tessitrice era in grado di far funzionario il telaio semplicemente azionandolo in automatico. L’automazione dei processi fece sì che i fili si spostassero da soli, favorendo la produzione di disegni tessili sempre più complessi.

Quali erano quindi i tre passaggi fondamentali da eseguire prima della creazione di questa nuova macchina?

L’uso di aghi e di una carta continua forata contenente il disegno, la sostituzione della carta continua con cartoni legati tra loro, la collocazione, infine, di un cilindro meccanico sopra il telaio pensata nel 1744 da Jacques Vaucanson per automatizzare la sostituzione dei cartoni durante il lavoro. 

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Ogni cambiamento, però, genera sgomento.

Successe anche in questa occasione, infatti, dopo l’introduzione nelle fabbriche del telaio Jacquard, che molti dei dipendenti si lamentarono di questa scelta perché temevano che l’introduzione di questo nuovo strumento potesse limitare il numero di posti necessari per la manodopera. Venne, poi, tuttavia, riconosciuto il reale e importante contributo che l’invenzione portò al settore della produzione tessile, ovvero una maggiore cura dei dettagli, una scelta di disegni sempre più elaborati e stoffe di prima qualità. 

Altre fonti, però, rivelano alcune incongruenze.

Sembra proprio, infatti, che il telaio fosse già presente nella seconda metà del XV secolo, brevettato da un altro tessitore conosciuto a Lione come Jean le Calabrais, dalle origini catanzaresi. Ospite di Luigi XI, fece giungere diversi suoi colleghi del settore per importare nuove tecniche della manifattura tessile. Il telaio di Giovanni il Calabrese è oggi custodito nel Museo delle arti e dei mestieri a Parigi. E’ riconosciuto come un antenato della macchina che, solo tra il 1804 e il 1806, fu migliorato da Jacquard. 

Come funziona il telaio Jacquard per disegnare i tessuti?

Una macchina che acquisì un immediato successo per aver semplificato e velocizzato un tipo di produzione lungo e complesso. Attraverso una cordicella che parte dall’alto, i fili sono riuniti in una maglia di liccio e collegati ad un contrappeso. Successivamente vengono raggruppate delle schede, ciascuna delle quali rappresenta un disegno da riprodurre, forate e collocate su un cilindro rotante. Ogni scheda è collegata ad una cordicella e ad un contrappeso; in base alla corrispondenza di quest’ultimo, solo alcuni fili vengono sollevati mentre gli altri rimangono al loro posto, passando così dall’ordito e formando il disegno. Questo processo necessita di una sola persona addetta alla supervisione e che si occupi del proseguimento adeguato del disegno. 

Un vero e proprio salto di qualità per il settore, un nuovo modo di intendere l’intreccio, detto d’ora in poi proprio Jacquard.

Il disegno raggiunge una maggiore precisione, non più stampato o disegnato sulla stoffa ma realizzato grazie all’intreccio dell’ordito, ovvero, l’insieme di fili paralleli tra loro disposti adesso in modo longitudinale, e della trama. Il disegno è realizzato grazie ad un filo che viene inserito a più riprese all’interno di altri fili, i quali formano, appunto, l’ordito. Le immagini e le fantasie possono essere molteplici, lasciando libero sfogo alla fantasia; comuni sono quelle geometriche, floreali e animalier. 

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A dimostrazione dell’immortalità del tessuto ci sono tantissimi brand che hanno sfoggiato nelle ultime Fashion Week questa particolare lavorazione.

Il Jacquard è proposto tra tonalità sobrie e look monocromatici. La sua particolarità dona freschezza ed energia anche ai look più rigidi dell’inverno, un’allure romantica dettata dalla scelta di fiori e di foglie arrampicanti. Tra long dress, abiti da cocktail, giacche e pantaloni, maison come Rodarte, Prabal Gurung, Anteprima e Tom Ford, propongono note floreali nei toni del rosa e del blu notte, colori accesi alternati a nuance più profonde come il verde scuro e il bordeaux. Ad oggi, dopo 200 anni di storia alle spalle, lo Jacquard rimane uno dei tessuti più ricercati e raffinati, grazie al suo aspetto elegante e sofisticato. Tanto amato quanto odiato, simboleggia lusso estremo e sfarzoso che va ben oltre banali congetture e pareri personali. 

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