Protagonista di eventi speciali, serate romantiche, momenti stravaganti, cerimonie sacre e chi più ne ha più ne metta. Il cappello di tendenza è un intramontabile accessorio e non solo…Non ha mai stancato, anzi in quelle giornate particolari e difficili ci dona un tocco di fresca vitalità e classe. Se scelto bene. Si sa, non solo il nostro viso, ma anche il nostro umore è cangiante e ha mille sfumature.
Pare che un cappello di tendenza ci aiuti a risaltare anche lati nascosti,
che riesca a cambiarci la giornata, che ne esista uno apposta per noi, per la nostra serata particolare, per il nostro buongiorno o al contrario per la nostra giornata no.
Il mood si intona al cappello di tendenza
Proprio così. Scegliamo il cappello in base al nostro umore, alla nostra occasione ideale e non possiamo proprio farci nulla. Anzi possiamo solo prestare attenzione e sbizzarrirci. Ogni forma un perché, ogni tipologia un nome.
BOWLER:
La famosa bombetta, divenuta un idolo con Charlie Chaplin. Tratto distintivo di eleganti uomini inglesi, accompagnato solitamente da un ombrello e un portamento adeguato, ma utilizzato successivamente anche dalle donne. Per i nostri momenti di spensieratezza, per un mood che può variare dal buffo all’autoironico, dal casual chic all’elegante per eccellenza, dal misterioso all’intrigante.
Per chi? Sì ai visi quadrati!
FASCINATOR:
Copricapo bon-ton per occasioni speciali. Un mood decisamente d’impatto, protagonista assoluto dell’evento in questione, prima ancora di noi. Lui verrà notato ovunque e da tutti, e farà di certo la sua figura. Incornicia il viso, esalta lo sguardo. Insomma di certo in questo giorno non vogliamo essere invisibili.
Per chi? Si può adattare ad ogni viso ed acconciatura preferibilmente con capelli lunghi!
COWBOY:
Utilizzato dai cowboy statunitensi principalmente per cavalcare. Oggi alla portata anche di donne che ne fanno sempre più uso. E’ un cappello battagliero ed irruento. Siamo su di noi in questo giorno, non abbiamo troppa voglia di esporci o di essere infastiditi.
Per chi? Sì ai visi tondi ed ovali.
CLOCHE:
Ed è subito anni ’20. Per eccellenza copricapo di estrema eleganza e raffinatezza. Un umore difficile da definire. Quando decidiamo di uscire con una cloche siamo in equilibrio con noi stessi, abbiamo uno stile impeccabile e siamo decisi a mantenerlo per tutto il giorno.
Per chi? Sì ai visi triangolari e quadrati!
FEDORA:
Per intenderci il famoso Borsalino. Un cappello rigorosamente di feltro soffice, ideato originariamente per la moda femminile. Non passa mai nonostante le diverse crisi, rimane sempre un copricapo distinto e di grande stile. Con un borsalino in testa siamo interrogativi e a tratti problematici. Sarà un caso che nei film di Hollywood degli anni quaranta venisse associato ai gangster e detective? Per sicurezza stiamo attenti.
Per chi? Sì ai visi tondi e particolarmente larghi!
BEANIE:
Da tutti comunemente chiamato “cuffia”. Che sia in lana, cotone, cachemire, viscose, tutti ne hanno almeno uno nell’armadio. Un capo casual soprattutto pratico e comodo da indossare tutti i giorni. Con una cuffia ci sentiamo giustificati a fare ciò che vogliamo…
Possiamo passare con il rosso, avere freddo, andare di corsa, o addirittura non farci riconoscere. Possiamo addirittura essere intoccabili, o avere i nostri motivi per sorprenderci delle piccole cose.
Per chi? Sì per qualsiasi tipo di viso!
BASCO:
Un classico trasmessoci dai militari di tutto il mondo e dai contadini dei Paesi Baschi da cui prende il nome. Pratico e leggero, noi donne possiamo addirittura arrotolarlo in borsa. E’ un cappello che si può indossare anche tutti i giorni, senza mai perdere tendenza, e anche un salvavita per quel giorno in cui i capelli non vogliono saperne di essere ordinati e pacifici. Insomma siamo di fretta, ma positivi; concreti ma pieni di progetti.
Per chi? Sì ai visi a cuore, triangolari ed ovali!
Il cappello di tendenza isolante e mediatore
Esistono tanti altri modelli e forme di cappelli. Così come sono molteplici le nostre espressioni e diversi i nostri volti, ma non è da sottovalutare la loro importanza! Servono a proteggerci dal freddo, dai raggi di sole, ma anche dalle impurità altrui preservando la nostra purezza.
Secondo James Frazer, antropologo e storico scozzese del 1900, il cappello è addirittura isolante e mediatore: è una delle tattiche di copertura contro il pericolo a cui ci espone l’interfacciarci con gli altri (ad esempio stringere la mano o offrire sguardi).
L’interazione in effetti rende responsabili ma anche vulnerabili. Insomma, ci vuole stile e la giusta forma per il linguaggio della società. E sempre parlando di società, le regole sono ben delineate e chiare per quanto riguarda il quando e dove indossarne uno:
Ai matrimoni si indossa solo se indossato dalla madre della sposa, possibilmente evitando il nero.
In chiesa, sì alle donne, no agli uomini.
A teatro o al cinema, solo se si è seduti in ultima fila.
A tavola la legge è uguale per tutti: via il cappello.
Se si vuole essere proprio pignoli: le donne lo toglieranno dopo il tramonto.
Potrebbe essere un buon proposito quello di iniziare a fare buon uso?
O ancora meglio, a cogliere l’occasione per un perfetto regalo di Natale!
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