Per natura l’attore è una sorta di meraviglia che può permettersi di cambiare personalità. Se non sai come fare questo, è meglio cambiare mestiere. Penso che sia ridicolo che per interpretare un tassista o un pugile si devono spendere mesi e mesi per ‘studiare’ la vita dei tassisti e il peso dei combattenti. (Marcello Mastroianni). Daniele Ferrari è attore, madre pugliese, padre romagnolo, un fratello più piccolo, Fabio, che adora. Ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, scuola di altissimo livello internazionale per chi sceglie di diventare attore. Un’esperienza densa di emozioni, stimolante e al tempo stesso carica di motivazioni profonde. Durante il percorso formativo non ha mai avuto un momento di ripensamento. Ha costruito, passo dopo passo, la sua strada verso il diploma, tanto che, terminati gli studi, fu scelto dal regista Giuseppe Patroni Griffi, allora direttore artistico del Teatro Eliseo, per far parte della compagnia dei giovani del teatro da lui diretto. Lì ebbe la fortuna di confrontarsi con attori, veri Maestri della recitazione, come: Franca Valeri, il Principe Urbano Barberini, Rossella Falk. Ognuno di loro ha lasciato un segno indelebile nella sua formazione. Ancora oggi è grato a quel percorso arrivato proprio al termine della sua formazione.

Daniele Ferrari vincitore del premio per il miglior film e il miglior attore, con il film indipendente “Trequarti”,

del regista milanese Roberto Longo, nel ruolo doppio di Alan Marika, al “Ava Gardner Film Festival” (Festival Americano dedicato alla grande Ava Gardner, uno dei pochi festival con una significativa giuria popolare). È un sognatore con la determinazione di chi sa che ogni traguardo è fatto di intenso lavoro. Sentirlo recitare offre la possibilità di cogliere la declinazione del suo essere persona, della sua anima gentile, del suo fare intenso. È un uomo in cammino, procede a testa alta nonostante la vita non sempre sia stata generosa. Con lui vive una cagnolina, che adora come se fosse una figlia, una gatta di nome Birba che ha 9 anni.

Daniele Ferrari, perché la scelta di fare l’attore?

Quando ero molto piccolo i miei genitori gestivano un piccolo cinema, l’Alexander a Forlì, dove sono nato! Il cinema, la sala, il grande schermo, è stato da subito il mio vero babysitter, mentre i miei genitori lavoravano e il mio fratellino Fabio, dormiva in culla, io stavo in sala! Un’altra spinta a farmi innamorare di questo meraviglioso mestiere è stata anche la mia maestra delle elementari, che, per me, era come una seconda mamma. Innamorata del teatro, tanto che in quinta elementare già facevamo il capolavoro di Manzoni e alla fine dell’anno abbiamo messo in scena i Promessi Sposi, invece di fiabe o favole!

Daniele Ferrari Life&People Magazine lifeandpeople.it

Le esperienze che hai fatto cosa hanno lasciato in te?

La mia vita non è stata mai molto semplice. Ho avuto una famiglia molto difficile, sono sempre stato un po’ zingaro girovago. Questo mi ha permesso di fare tante esperienze e vivere tante situazioni, anche se il tutto condito da molte difficoltà! Ho vissuto 3 anni a Milano, dove ho lavorato nella moda, facendo l’indossatore.  Poi è stata la volta di Bologna, lì ho capito cosa realmente desiderassi fare nella vita… Ho pianificato la mia strada trasferendomi a Roma, dove ho iniziato la carriera professionale come attore entrando al Centro Sperimentale di Cinematografia!

La tua vita privata è importante nel tuo lavoro?

La mia vita privata è fondamentale sia per il mio lavoro sia nel mio lavoro, da questa viene gran parte della mia forza, della mia fiducia. So che arriverà la mia vera occasione, quella che ti porta definitivamente nell’Olimpo dell’attore.

C’è stata una delusione significativa nella tua vita, cosa ti ha insegnato?

Ce ne sono state tante di delusioni e purtroppo ce ne saranno altre! C’è stato un casting per un ruolo importante, in cui il regista mi aveva scelto, la produzione però aveva deciso per un altro attore senza avvisare il regista, così io sono stato scartato.  È una delusione forte, difficile da mandar giù, però poi ho pensato, se un bravo regista mi ha scelto per un ruolo molto importante, allora significa che io non ho sbagliato mestiere, che la strada della mia vita è quella giusta, era solo l’occasione sbagliata, ma che sono pronto l’arrivo  dell’occasione giusta!

Dove possiamo vederti?

Mi potete rivedere su “Don Matteo 11” dell’anno scorso, nel ruolo di Angelo De Vitis, in “Che Dio ci aiuti 5” nel ruolo del Dottor Giulio. On-line nel nuovo Videoclip dei “Noveria”, gruppo Rock, dove sono protagonista.
Ho lavorato nel film “Sangue Pazzo”, del regista Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci, Zingaretti e Alessio Boni.

Progetti futuri per Daniele Ferrari?

Essendo scaramantico, non amo parlare di cose che ancora sono in alto mare, diciamo in embrione, se le cose dovessero andare bene, andare in porto dovremmo rivederci sul piccolo schermo a breve, ma soprattutto sul grande schermo, con un film molto interessante e per me molto bello, dico solo che è trattato da un romanzo.

Qualche aggettivo in cui ti riconosci?

Tenace, Positivo, Resiliente e Fiducioso

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