La moda menswear non è solo un insieme di capi, anzi una tela in continua evoluzione, pronta a tessere e catturare nuove tendenze e significati, estetici e pratici. Questa profonda risignificazione estetica va oltre la mera funzionalità, raggiungendo vette innovative nelle tendenze globali. Sono proprio i designer ed i brand a sfidare audacemente stereotipi consolidati, introducendo silhouette fluide, colori inaspettati e dettagli, un tempo impensabili. Una rivoluzione che riflette cambiamenti sociali più ampi legati alla mascolinità, alla libertà di espressione e al ruolo dell’uomo contemporaneo. Sebbene possa sembrare fenomeno di nicchia, la risignificazione fa parte di un fenomeno in fortissima crescita, esplorando come la moda maschile sia divenuta specchio e motore di profonde trasformazioni socio-culturali.
Pitti e Milano Moda Uomo: palcoscenici della nuove tendenze menswear
Firenze e Milano si confermano capitali indiscusse del menswear, ospitando eventi che sono molto più che semplici fiere. La 108ª edizione di Pitti Uomo, con il suo tema “Bikester“, è stata una vera e propria dichiarazione d’intenti. Ha messo in scena un’estetica fluida, sostenibile e dinamica, perfettamente in sintonia con il desiderio contemporaneo di leggerezza, movimento e versatilità, e di relax. Le nuove tendenze moda uomo Primavera Estate 2026 a Pitti Immagine non si sono limitate a definire un colore o un taglio, ma hanno seguito il nuovo modo in cui l’uomo desidera vestire e raccontarsi. Questa volontà di espressione, personalità e apertura ha pervaso l’atmosfera a Firenze.
In concomitanza, la Milano Fashion Week Primavera Estate 2026 ha ulteriormente consolidato il suo ruolo di hub per le nuove voci del settore. Tra nuove sfilate di brand emergenti come Setchu, PDF, SAUL NASH, Fiorucci, Paul Smith, Qasimi, e le conferme di habitué come Prada, Emporio Armani, Giorgio Armani e Dolce&Gabbana, Milano ha mostrato un panorama dinamico e proiettato al futuro. Eventi satellite e mostre hanno poi arricchito l’esperienza, trasformando le città in laboratori culturali a cielo aperto dove il menswear è sempre più racconto, in una visione e dialogo tra linguaggi diversi.
Il classico reinventato: la sartoria abbraccia la morbidezza
A dominare la scena è un ritorno calibrato al classicismo sartoriale, con un equilibrio rilassato di fondo. Le giacche si sfoderano, i pantaloni si allungano ma si ammorbidiscono. Brand come Brunello Cucinelli e Kiton continuano a perfezionare la loro maglieria di lusso, mentre Caruso e Herno propongono completi sartoriali che si evolvono verso una vestibilità più fluida. L.B.M.1911 risponde a questa visione con giacche realizzate in pesi camiceria e pantaloni disinvolti, creando un nuovo codice di eleganza urbana. Vivienne Westwood, con il suo ritorno ha presentato un nuovo dandy urbano che incarna la leggerezza estiva, mescolando canapa, tweed morbido e cotoni a righe vivaci, impreziositi da motivi floreali.
Fluidità e nuovi materiali: l’abito che libera il corpo
La moda maschile contemporanea spinge i confini, introducendo silhouette che accarezzano il corpo piuttosto che ingabbiarlo. Il brand Pronounce esplora questa fluidità con bluse-mantelle e pantaloni semitrasparenti e leggeri che svolazzano, in una palette pastello che sfocia nel nude. Uno stile che è un mix tra il sartoriale soft boy ed il workwear, con un sapiente uso del layering. SETCHU propone uno spirito transformativo che fonde Oriente e Occidente, collezioni co-ed e capi multi-funzione come borse porta abiti che diventano vestiti, o cargo che si trasformano in gonne. L’attenzione ai materiali è centrale: SEASE introduce il Chinook Cotton, un cotone ultra fine ma resistente all’acqua, e l’HT Steel Nylon dall’effetto metallico. Stone Island continua la sua ricerca sui tessuti tecnici, introducendo la tecnologia riflettente e i tessuti termosensibili, mentre Mordecai indaga la gestualità e la fisicità con texture solide e abiti anatomici.
Dettagli e accessori: i nuovi codici dell’espressione maschile
L’ estetica nel menswear si manifesta anche attraverso dettagli e accessori che assumono un ruolo sempre più centrale. Il denim viene nobilitato, come nei completi stampati floreali di Manuel Ritz. L’utilitywear trova una nuova dimensione, con una ricerca quasi scultorea del volume e del movimento, evidente nei capi vissuti di Baracuta. Le collezioni sono arricchite da accessori iconici: dai bucket hat in rafia agli occhiali over e cromie sorbetto che popolano lo street style. Etro rende il Paisley protagonista, esaltato da dettagli artigianali e una ricchezza materica.
Fiorucci evoca un mondo giocoso con peluche barboncino usati come borse e stampe cartoonesche. Paul Smith infonde lo spirito dei suoi viaggi in accessori che sembrano souvenir, come portachiavi a forma di chiavi d’hotel e scarpe leggerissime. Queste due edizioni lanciano un messaggio chiaro: il futuro della moda maschile non si gioca sulla dicotomia classico vs. sportivo, ma su nuove e inedite combinazioni. La risignificazione estetica del guardaroba maschile è un viaggio continuo, dove ogni capo diventa espressione di un’identità complessa in evoluzione.