C’è chi dice che le relazioni a distanza funzionano; oggi può capitare che la persona giusta viva dall’altra parte del mondo. Del resto, la globalizzazione ha disperso lavoro, studio, famiglie e occasioni ovunque.  Ormai siamo abituati a vivere una vita dipendente da internet ma quando si tratta di una relazione a distanza, ci ritroviamo con un cuore a metà e una connessione dipendente da videochiamate che eventualmente rischiano di diventare sempre più difficili e insostenibili.

Realazioni a distanza - Life&People Magazine Bondtouch - Life&People MagazineCerto che c’è chi dice che “durante la guerra si mandavano solo le lettere”, ma ai tempi la distanza aveva un senso tragico, c’erano motivazioni molto più drammatiche, non l’Erasmus di Londra. Prima l’attesa aveva poesia, ci sono state canzoni bellissime a riguardo negli anni come “I’ll Be Seeing You” di Billie Holiday e ora possiamo vedere il nostro partner  tutti i giorni tramite uno schermo, ma comunque sentirci soli. L’amore a distanza è diventato un fenomeno del nostro tempo. Ma se siamo troppo lontani per abbracciarci, possiamo almeno simulare la vicinanza? La risposta potrebbe sembrare uscita da un episodio di Black Mirror, eppure è più reale che mai.

La tecnologia sta lottando per gli innamorati 

Negli ultimi anni sono comparsi  dispositivi che cercano di colmare questo vuoto fisico tra due persone. Alcuni fanno tenerezza, altri sono un po’ inquietanti e richiedono più apertura mentale. Ma tutti raccontano lo stesso bisogno: restare connessi, anche quando il corpo non può esserlo. PillowTalk è un dispositivo pensato per i più romantici e forse anche per quelli un po’ introversi che si sono stancati di dormire soli. Ciascun partner indossa un braccialetto che registra il battito cardiaco e lo trasmette sul cuscino dell’altro.

VR Chat - Life&People magazineUn risultato che sembra uscito da una love story alla Jane Austen ma futuristica, ma almeno dormirete con il cuore della persona che amate accanto a voi. Poi esiste anche Bond Touch, per chi sente il bisogno di reminder romantici virtuali. Basta un tocco sul proprio bracciale perché l’altro vibri, ricordando un po’ il cercapersone degli anni 90 che si utilizzava per emergenze, solo che in questo caso sono messaggi che mandano un “ehi, pensami”. Il dispositivo è progettato per essere indossato tutto il giorno, anche se, va detto, non è proprio l’ideale per chi è geloso.

Realazioni a distanza tecnologiche - Life&People MagazineUn’opzione ancor più “spinta” esiste: Kissenger. Sì, dal nome è come un kiss + messenger. Si tratta di un dispositivo con labbra in silicone che vi permette di “mandare un bacio” al partner attraverso una connessione. All’inizio può sembrare imbarazzante  (lo è), ma pensateci: durante la pandemia abbiamo imparato a ballare davanti alla fotocamera e a pubblicare TikTok mentre indossavamo il pigiama. Se ci siamo abituati a quello, possiamo anche baciare un aggeggio di plastica per amore, no? L’unico peccato è che il dispositivo offre ancora baci senza lingua, forse è meglio così.

 

Relazioni spostate nel virtuale 

Vi siete mai chiesti se esiste un modo per incontrarsi in uno spazio tridimensionale? La risposta è sì, e si chiama VR Chat. Si tratta di una piattaforma online ormai adorata dalla Gen-Z  dove si può creare un avatar, entrare in ambienti virtuali e incontrare l’altro in tempo reale. Ci sono storie molto divertenti di coppie che si sono conosciute e innamorate direttamente lì, dimostrando che tutto è possibile, e che è innegabile che rappresenti un’alternativa molto intrigante alla solita videochiamata Whatsapp.

Realazioni a distanza - Life&People Magazine Teslasuit. - Life&People MagazineE’ vero che la realtà virtuale non può ancora replicare il contatto fisico, ma alcune aziende ci stanno provando da anni. La Teslasuit, ad esempio, è una tuta haptica che permette di “sentire” i tocchi, pressioni e persino variazioni di temperatura nel metaverso. Al momento è un lusso non adatto a tutti i portafogli ed è anche indumento molto impegnativo da indossare ogni volta, ma sappiamo benissimo che questo potrebbe cambiare in futuro. L’altra alternativa è OWO Skin, una tuta più leggera progettata per far provare sensazioni fisiche fino al dolore (giustamente calibrato). Al momento, tutte queste iniziative di VR communication sono state pensate per il mondo del VR gaming, ma domani potrebbero entrare nella sfera più intima delle relazioni.

L’amore ai tempi di fusi orari

La tecnologia sta decisamente correndo più veloce delle nostre capacità di adattarci a cose nuove, e forse non si potrà mai sostituire un bacio dal vivo e un abbraccio, o addirittura gli odori della pelle umana che attivano la nostra dopamina, ma queste soluzioni potrebbero alleviare l’assenza. É chiaro che bisogna essere una coppia tech-friendly, disposta a sperimentare, a sorridere davanti un bacio simulato e ad accettare che l’intimità possa anche essere un braccialetto o un visore VR. Se c’è qualcosa che gli umani hanno imparato dall’inizio dei tempi, è il potere di adattarsi a nuove circostanze. L’amore a distanza non è impossibile: solo un po’ faticoso.

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