Elegante, nostalgico, tormentato, ferito, vulnerabile: sono queste le sfumature che delineano il nuovo volto di Achille Lauro nel suo ultimo album Comuni Mortali. Con questo progetto, uscito pochi giorni fa – lo scorso 18 aprile -, il cantautore romano si conferma ancora una volta come uno degli artisti più camaleontici della scena musicale italiana. Un disco che non si limita ad essere una mera raccolta di canzoni, ma apre uno squarcio su aspetti finora poco conosciuti del carattere e della vita privata di Achille Lauro, dipingendone un ritratto intimo e sfaccettato.
Anticipato da numerose anteprime sui social, Comuni Mortali ha creato un’attesa che si è fatta via via più intensa tra i fan e gli estimatori del giovane artista. Tra i brani che compongono l’album spicca “Incoscienti giovani”, canzone cantata a Sanremo 2025, che si inserisce perfettamente nel quadro di un lavoro che si propone di raccontare frammenti di vita vera, carichi di emozioni e di riflessioni sul vissuto travagliato del musicista.
Un album per tutti
“Questo album è di tutti. Proviamo le stesse cose. Siamo così simili. Così fragili”
scrive Lauro sulle sue pagine social. Un messaggio di condivisione e di empatia che si riflette nell’intimità delle sue composizioni. Comuni Mortali è un disco di dediche: alla sua città, al suo grande amore, alla madre, ai ragazzi con cui è cresciuto. Sullo sfondo di 12 tracce si staglia Roma, evocata nel singolo AMOR. Il brano, che gioca con un semplice palindromo, diventa un omaggio alla città eterna, che fa risuonare un passato della musica italiana caratterizzato da melodie ampie e travolgenti, radicate nella tradizione. Un ritorno ad un’arte più autentica e sentimentale, che si contrappone alle contaminazioni più audaci e sperimentali tipiche dello stile di Achille Lauro.
D’altra parte, la narrazione s’inserisce nel solco delle sue esperienze di vita più dure e difficili, come testimonia anche il suo precedente lavoro Ragazzi madre – L’Iliade (2023). In questo disco, l’artista aveva narrato il suo percorso di giovane sbandato e ribelle, proveniente da quartieri malfamati, arrivato fino ai palcoscenici più importanti d’Italia. Una storia di lotta, di rinascita e di speranza, che Lauro porta ancora con sé. Le dediche sono rivolte anche alle persone più importanti della sua vita: dalla madre, a cui affida la canzone Cristina, alle donne che ama e che ricorrono, traccia dopo traccia, come figure con cui Lauro si confronta, gioca e con cui finisce anche per soffrire.
Cristina: un inno all’amore materno
Tra le tracce più toccanti di “Comuni Mortali” troviamo Cristina, una lettera d’amore in musica alla madre, che racconta come l’affetto materno possa diventare una vera e propria ancora di salvezza. Il brano si distingue come un’opera di rara intensità emotiva, che mette al centro di un quadro drammatico – fatto dipovertà, assenza paterna e piccoli furti al supermercato – la figura di Cristina, madre sempre presente, il cui amore era come un abbraccio “che non smetteva mai”. Una confessione a cuore aperto che trasforma il dolore in gratitudine, la fragilità in forza.
“E oggi capisco tutto ma solo molti anni dopo / Quanto non è facile in fondo crescere un uomo”
confessa Achille Lauro. Un percorso di crescita e presa di consapevolezza che si rivela complesso, ma che trova nelle parole di questa canzone un’ondata di comprensione universale.
Il secret show a Roma in piazza di Spagna
Achille Lauro ha sempre amato sorprendere il suo pubblico, non solo con la musica ma anche attraverso il suo stile, le sue performance e le sue idee. Comuni Mortali non fa eccezione: a soli quattro giorni dall’uscitadel disco, il cantautore si è esibito in un secret show in piazza di Spagna, regalando un’anteprima esclusiva del suo nuovo progetto a circa duemila fan. Sotto la pioggia, immerso in uno scenario romantico, Lauro ha cantato per circa un’ora sulla scalinata Trinità dei Monti proponendo dieci brani, tra cui Rolls Royce, Bam Bam Twist, Incoscienti giovani, insieme alle anteprime AMOR, Dannata San Francisco e Walk of Fame.
Il mini concerto si è poi concluso con un omaggio ad Antonello Venditti, attraverso una personale versione di Notte prima degli esami. In un’epoca in cui la musica spesso si perde tra superficialità e fretta, Achille Lauro ci ricorda l’importanza di ascoltare con il cuore. “Comuni Mortali” è, insomma, un invito a vivere con più consapevolezza e sensibilità, a condividere le nostre emozioni più profonde e a rendere omaggio alla nostra stessa fragilità.