La nomina di Demna Gvasalia a Direttore artistico di Gucci chiude mesi di rumors e pettegolezzi, segno di come l’economia influenzi la moda. Dopo mesi di congetture, e ipotesi, arriva la conferma ufficiale nello stesso giorno in cui Dario Vitale assume il ruolo di Chief Creative Officer Versace. Ma la verità, anche nella moda, è che mai come oggi si procede per tentativi. Ma cosa aspettarsi del Gucci di Demna? Il maestro georgiano, – quarantaquattrenne tra pochi giorni – prende le redini della maison della doppia G, in modo definitivo, inaugurando una nuova era che promette di essere tutto tranne che prevedibile.
La voce si era fatta insistente nelle ultime ore, tanto da superare al fotofinish altre ipotesi:
lo stilista georgiano ha avuto la meglio su Hedi Slimane, a lungo in pole position per l’ambito ruolo, e su Dario Vitale. È rimasto così vacante solo per poche settimane il trono occupato fino allo scorso 6 febbraio da Sabato De Sarno, direttore artistico per due anni, dal quale la maison si è separata inaspettatamente a una manciata di giorni dalla presentazione alla Milano Fashion Week della collezione Autunno-inverno 2025/26.
L’annuncio arriva con un post sul profilo Instagram di Gucci: un selfie scattato da Gvasalia stesso e una sua prima dichiarazione in questo ruolo, che ricoprirà a partire da luglio 2025.
«Sono entusiasta ed emozionato di entrare a far parte della famiglia Gucci» si legge «È per me un onore intraprendere questo nuovo progetto del marchio che rispetto profondamente e ammiro da tanto tempo. Non vedo l’ora di scrivere insieme a Stefano e a tutto il team un nuovo capitolo della storia straordinaria di Gucci».
Nel comunicato stampa ufficiale anche le prime parole del CEO di Gucci Stefano Cantino:
«Ho sempre guardato con rispetto alla visione creativa di Demna, che è al contempo coraggiosa e ineguagliabile. Il suo grande rispetto per l’iconicità e la tradizione dei marchi si fondono con una straordinaria sensibilità contemporanea. Basandosi sui valori fondamentali di Gucci, Demna guiderà la Maison verso una rinnovata identità unitamente a una nuova rilevanza culturale».
Nato da madre russa e padre georgiano nel 1981 a Sokhumi, Demna Gvasalia
ha abbandonato la propria patria a causa della guerra civile del 1991-93, per stabilirsi prima a Tbilisi, quindi in Ucraina, in Russia e infine a Düsseldorf, in Germania. Sfuggito alle bombe, compie studi finanziari, ma rinuncia alla carriera bancaria per trasferirsi in Belgio e studiare presso la rinomata Accademia reale di Belle Arti di Anversa, dove si diploma. Lavora come assistente di Martin Margiela dal 2009 per tre anni, dopo i quali approda da Louis Vuitton, allora sotto la guida creativa di Marc Jacobs.
Nel 2014 abbandona la maison francese e fonda il proprio brand, Vetements: un successo immediato e travolgente, tanto da portare il marchio tra i finalisti del LVMH Young Fashion Designer Prize del 2015, premio promosso dal gruppo francese della famiglia Arnault per supportare i giovani stilisti. Poco dopo arriva la prestigiosa chiamata del gruppo Kering, che lo sceglie come direttore creativo Balenciaga, fino ad oggi, quando, François-Henri Pinault, Presidente e Amministratore delegato Kering, lo chiama al timone del brand ammiraglio del Gruppo, nella speranza di replicare il successo raggiunto in Balenciaga.