Se il gusto della trasgressione vi ha pervasi, anche per un breve periodo della vostra vita, di sicuro ritroverete nel guardaroba capi dal sapore pop punk, emblema di una moda intramontabile. Lo stile tanto caro ai ribelli è tornato, infatti, a dominare le passerelle di questo inverno, portando con sé un’estetica rivoluzionaria che mescola provocazione e ricercatezza. Per comprendere l’evoluzione di questa tendenza, è necessario fare un passo indietro nel tempo e ripercorrerne le origini.

Le origini del pop punk: ribellione e cultura underground

Nata negli anni ’70 come espressione di ribellione giovanile, la cultura punk si è sviluppata nelle periferie britanniche e americane come risposta all’autoritarismo culturale e alle disuguaglianze economiche. Band come i Ramones, i Sex Pistols e i Clash, non solo hanno definito un nuovo genere musicale, ma hanno anche dato vita a uno stile visivo immediatamente riconoscibile. Sono stati loro ad aver portato alla ribalta look atti di giacche di pelle, jeans strappati, maglie con stampe provocatorie e accessori borchiati.

moda pop punk | Life&People MagazineI decenni successivi hanno visto, poi l’ascesa del pop punk mainstream grazie a gruppi come Green Day, Blink-182.  Con loro il look punk è stato rivisitato in chiave più accessibile, mescolando elementi colorati, sneakers e un’estetica meno cruda. È così che lo stile ‘ribelle’ è riuscito a raggiungere un pubblico più vasto e di influenzare anche i mercati globali.

Il ruolo del cinema nella diffusione dello stile pop punk

Non poteva che avere un ruolo determinante nella popolarizzazione del pop punk uno strumento capace di influenzare le masse come il Cinema. Film come Sid & Nancy, infatti, hanno immortalato l’epopea punk britannica, mentre pellicole anni ’90 e 2000 quali Clueless o 10 cose che odio di te hanno mostrato il lato più colorato e commerciale di questa estetica. A dare un contributo alla diffusione del pop punk sono state anche dive del grande schermo come Winona Ryder e Drew Barrymore che, con i loro look grunge e punk, sono diventate icone per intere generazioni. Un ulteriore spinta verso la definizione del legame tra ribellione giovanile e moda.

Gli stilisti che hanno abbracciato il pop punk

Quando il pop punk viene abbracciato anche dai grandi stilisti? È un grande errore pensare che questa moda appartenga solo alla dimensione street style. A sigillare, infatti, la liaison tra il pop punk e l’haute couture, trasformato l’estetica underground in alta moda, è stata, in primis,Vivienne Westwood. I suoi negozi a Londra, come il celebre SEX, hanno dato forma alla moda punk originale.

moda pop punk | Life&People MagazineLe orme della pionieristica stilista sono state seguite da Jean Paul Gaultier che ha reinterpretato lo stile con un tocco più teatrale, mentre Alexander McQueen ha aggiunto, nelle sue collezioni, un elemento oscuro e romantico al punk. In tempi più recenti, invece, sono state maison come Balmain, Marc Jacobs e Moschino a rinnovare il pop punk con dettagli lussuosi e un approccio contemporaneo, mescolando elementi tradizionali con l’estetica ribelle.

Le caratteristiche distintive del pop punk

Un mix inconfondibile di materiali e dettagli che evocano ribellione e creatività, sono le principali note distintive dello stile pop punk. La pelle e il denim, spesso strappati o trattati per un effetto vissuto, sono i tessuti protagonisti, a cui si aggiungono inserti in PVC che regalano un tocco lucido e aggressivo.

moda pop punk | Life&People Magazine

Gwen Stefani

Che dire dell’aspetto cromatico? I colori giocano su una palette prevalentemente scura, dominata da nero e grigio, ma arricchita da accenti vivaci come rosso, viola e tonalità neon, che rompono la monotonia e catturano lo sguardo. Ruolo da protagonisti spetta agli accessori: catene, borchie e spille da balia decorano capi e completano i look conferendo loro quell’allure trasgressiva capace di attrarre anche gli animi più delicati.

Gli accessori da abbinare

Spesso si aggiungono collane girocollo e dettagli metallici che intensificano l’aspetto ribelle e irriverente. Le stampe giocano con motivi provocatori, slogan audaci e il classico tartan, un richiamo diretto alla tradizione punk britannica. Spazio anche a minigonne scozzesi con giacche oversize, stivali alti con fibbie e t-shirt vintage, talvolta impreziosite da cravatte sottili o guanti in rete, per un mix di riferimenti tra passato e presente. Tutto contribuisce a scrivere il manifesto di un’estetica vibrante, pronta a sfidare le convenzioni, ad abbattere barriere in nome di una libertà di espressione. Slogan del manifesto punk? Ribelli sì, ma con stile!

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