Con l’apertura della Mostra di Edvard Munch, la città di Milano detiene l’onore di ospitare un evento culturale di indubbia portata. L’esposizione, inaugurata, lo scorso 14 settembre, durerà fino al 26 gennaio prossimo. Si tratta di una delle retrospettive più complete dedicate all’incommensurabile genio norvegese a ottant’anni dalla sua scomparsa. Location della mostra, Palazzo Reale di Milano.

Mostra edvard munch - Life & People magazineI visitatori entreranno in una visione del percorso artistico, connesso con quello di vita, del maestro norvegese che ha donato all’arte mondiale icone che hanno esaltato l’arte moderna. Il percorso della mostra segue un tracciato che assume un ordine cronologico, a partire dal 1880, anno di nascita di Munch, sino al 1944, ovvero il momento in cui l’artista si è spento.

Mostra Edvard Munch: un’arte tra simbolismo ed espressionismo

Tutta l’opera di Munch appare un intricato quanto affascinante arazzo artistico, un “grido interiore” che sceglie di manifestarsi attraverso un linguaggio crudo e dirompente, derivante da un’analisi introspettiva dell’autore che arriva fin in profondità. La vita di Edvard Munch è stata provata da diversi traumi, sofferenze che hanno plasmato un’arte rivolta a dare forma esteriore a quel che è stato l’universo interiore dell’autore. La raffigurazione di un cammino di vita che non può estraniarsi da un periodo storico, quello compreso tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, dove non sono mancate le inquietudini esistenziali in seno alla società.

Mostra edvard munch - Life & People magazineInterprete autorevole del simbolismo, nonché precursore della corrente espressionista, quella di Munch è una visione artistica relazionata ad una forte empatia nei confronti del dolore umano, lo si evince dai suoi dipinti dove si osserva una palpabile sensazione di vulnerabilità mescolata ad angoscia.

Il repertorio offerto dalla mostra

La rassegna milanese raccoglie 100 opere, fra dipinti, disegni e stampe, provenienti dall’archivio del Museo MUNCH. Capolavori inestimabili, a cominciare dalla celebre opera “L’Urlo” (1895) in una delle litografie custodite ad Oslo, la quale ha scritto una pagina di storia dell’arte dall’elevata caratura, senza dimenticare opere come “Malinconia” (1900-1901) e “Danza sulla spiaggia” (1904), nelle quali l’intensità del colore (finanche ai livelli dell’irruenza cromatica) e l’inquietudine compositiva sono gli elementi narrativi di storie di solitudine e fragilità esistenziale.

I soggetti e le trame di Edvard Munch

Munch raffigura, nei suoi dipinti, volti privi di sguardo e paesaggi onirici, uno stimolo a riflettere sulla mancanza di quiete a livello universale. La precoce perdita della madre e della sorella, la morte del padre, avvenuta tragicamente, unitamente alle altre vicissitudini dovute affrontare in gioventù, fanno da sfondo alle sue opere. Ed è proprio l’opera artistica la sua valvola di sfogo, una via attraverso la quale incanalare le frustrazioni per tramutarle in un messaggio che trascende la stessa dimensione personale per ricomprendere quella collettiva.

Un’esposizione multimediale e multidisciplinare

I visitatori si aggireranno in un percorso multimediale, il percorso seguito propone l’analisi interattiva di ciascuna delle opere, un’analisi tale da fornire nuovi e inesplorati punti di vista sull’arte ideata dal maestro, in contrarietà alle convenzioni della sua epoca d’appartenenza. Una mostra dalle tematiche multidisciplinari, linguaggi variegati, dalla cinematografia alla letteratura e la musica.

Una nuova chiave di lettura

La retrospettiva, esplica immenso valore grazie all’entità delle opere esposte: una rivisitazione in ottica contemporanea. In un mondo pervaso dall’angoscia e dalle incertezze, il lavoro di Edvard Munch appare di pertinenza emozionante ed avvincente. La risonanza del messaggio, proveniente dalle sue creazioni, si ricongiunge alle ansie globali attuali, e, si manifesta in qualità di forma espressiva. Il pittore norvegese condensa in ogni pennellata una grammatica emotiva unita ad una capacità espressiva travalicante il tempo, una pittura dalla potenza visiva che continua a parlare alle varie generazioni di pubblico.

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