Fino al 2 febbraio 2025, Palazzo Reale di Milano ospita la mostra “Picasso lo straniero”. Visitarla è un modo per aprirsi ad una nuova e affascinante prospettiva sulla vita e sulle opere del grande maestro spagnolo.

A cosa è dovuto il titolo della rassegna, “Picasso lo straniero”?

L’esposizione si addentra nel tema della “stranierità”, ovvero del ripensamento dell’alterità, e si propone di svelare le complessità e le contraddizioni di un genio la cui arte è stata plasmata da una perpetua condizione d’estraneità. Nonostante questa caratteristica di Picasso sia poco divulgata, egli assunse per buona parte della propria vita e della propria carriera, una condizione nella quale non venne considerato agli occhi del mondo, fra i suoi continui spostamenti ed in preda all’emarginazione sociale. Curata da Annie Cohen-Solal, autrice del libro “Picasso. Una vita da straniero”, la mostra si articola attraverso sculture, disegni, fotografie e documenti d’archivio ricostruendo un percorso intriso d’emozioni e vulnerabilità, le stesse che Pablo Picasso ha riportato nelle sue opere di fama mondiale.

L’evoluzione artistica

L’arte di Pablo Picasso si può considerare una delle vette innovative del XX secolo, una continua sperimentazione che ha rivoluzionato il linguaggio visivo. Nato nel 1881 a Malaga, Picasso ha attraversato molteplici fasi artistiche, ciascuna rivelatrice di una profonda introspezione e di un’acuta sensibilità alle trasformazioni sociali e culturali del suo tempo. La sua opera “Periodo Blu” (1901-1904) è caratterizzata da una tavolozza dominata da toni freddi, ad espressione della solitudine e della miseria degli individui emarginati. I soggetti, spesso ritratti in pose melanconiche, sono l’espressione di un’umanità sofferente, ed è qui che si rivela l’elevato umanitarismo di Picasso. Detta fase artistica è seguita dall’opera “Periodo Rosa” (1904-1906), nella quale le tonalità di colore si riscaldano, e l’artista porta alla ribalta, nei propri dipinti, figure circensi e momenti di piacere, raffigurazioni che rimangono comunque permeate da un’aurea di nostalgia.

Picasso lo straniero mostra Milano Palazzo Reale - Life&People MagazineLa vera rivoluzione, nel percorso artistico seguito, si compie con la nascita del Cubismo, movimento da egli stesso inaugurato insieme a Georges Braque. Opere come “Les Demoiselles d’Avignon” (1907) sfidano le convenzioni della rappresentazione spaziale e prospettica, decompongono le figure in forme geometriche, e introducono una nuova dimensione della percezione visiva. È la fase in cui Picasso riflette sull’oggettività e sul soggettivismo, frontiere che si sgretolano dinanzi alla sua audacia creativa. Oltre a dedicarsi all’opera pittorica, Picasso si cimenta altresì con la scultura, la ceramica e il collage. Ma, pur nella varietà delle sue espressioni artistiche, c’è sempre un filo che tiene unita l’opera di Picasso alla ricerca dell’assoluto e alla riflessione sui temi universali dell’esistenza umana.

Il nuovo percorso in mostra

Se il primo riferimento, per il titolo “Picasso lo straniero”, è ad una condizione personale dell’artista, questa si trasferisce anche nella sua arte. Buona parte dell’opera di Picasso, infatti, esprime emblematicamente la condizione di straniero. La sua capacità di riorganizzare la realtà per mezzo del cubismo, e di esplorare la psiche avvalendosi invece del surrealismo, sono manifestazioni di una ricerca continua d’identità e appartenenza. Picasso non vuole celebrare solo una mera rappresentazione del mondo esterno, ma intesse piuttosto un dialogo interno con le proprie esperienze, il quale sfocerà nella trasposizione del senso d’emarginazione in nuova linfa creativa. La mostra di Palazzo Reale si propone dunque d’esplorare non solamente l’artista, ma finanche l’uomo dietro il mito: un individuo che ha affrontato la solitudine, il rifiuto e la perdita, avversità che poi si sono trasformate in strumenti per un percorso di crescita personale.

La selezione del materiale in mostra

L’esposizione consta della selezione di opere e documenti inediti, provenienti da prestigiosi archivi internazionali. Materiali che costituiscono la narrazione del percorso artistico di Picasso, e che lasciano intravedere oltretutto uno spaccato della sua vita intima. I documenti, unitamente alle lettere e agli scatti fotografici, rivelano una personalità complessa, ma all’altezza di affrontare le sfide dell’esistenza con l’arma di una sensibilità strabiliante. Le opere “La lettura della lettera” a “Il funerale di Casagemas”, sono evocative di momenti dalla profonda introspezione.

Gli elementi nuovi

Nelle quattro precedenti esposizioni dedicate a Picasso, presso Palazzo Reale, le opere sono state generalmente presentate attraverso definite lenti stilistiche. Per quanto concerne la mostra “Picasso lo straniero”, essa colloca invece l’artista in una spirale d’esperienze e sensazioni che vanno oltre il mero valore estetico. È una mostra che invita il visitatore a contemplare la grandezza artistica del personaggio, e a riflettere sulla sua condizione vissuta di straniero, interrogandosi sulle realtà di chiunque vive ai giorni nostri l’emarginazione e l’estraneità. Un approccio, quello ispirativo della mostra, estremamente pertinente al contesto attuale, permeato da forti tensioni sociali e politiche.

La mostra diviene così occasione di riflessione sulla nostra società contemporanea, oltre che sul significato medesimo d’inclusione e appartenenza. In tutto questo, l’arte si eleva a strumento per porsi domande e ricercare risposte in un mondo sempre più frammentato; uno strumento al quale Picasso ha fatto ricorso ed il suo talento è sbocciato, forse proprio in risposta alla sua condizione di straniero nel mondo.

 

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