La Giornata Mondiale degli Animali non è soltanto un omaggio agli amici a quattro zampe, ma è un richiamo globale alla responsabilità collettiva nei confronti di tutte le specie che popolano il pianeta, molte delle quali sono oggi minacciate. E se crediamo che per discutere di animali in pericolo sia necessario viaggiare fino in Africa o in Cina, pensando magari al panda, che per inciso non è più a rischio estinzione, dovremmo prima dare uno sguardo al nostro giardino. Qui, in Italia, animali come il lupo, l’orso e la lince stanno lottando per sopravvivere a fronte di una crescente pressione antropica e di decisioni politiche spesso miopi. In questo contesto, questa giornata non è solo una celebrazione, ma un’occasione per riflettere.
Origini Giornata Mondiale degli animali
La data del 4 ottobre non è casuale, questa data coincide con la festa di San Francesco d’Assisi, il Santo patrono degli animali e dell’ecologia. San Francesco, vissuto nel XIII secolo, ha incarnato un amore universale per tutte le forme di vita, umane e non, esprimendo nella sua preghiera, il “Cantico delle Creature”.
La Giornata Mondiale degli Animali venne istituita ufficialmente il 24 marzo 1925 grazie all’impegno di Heinrich Zimmermann, un giornalista e attivista tedesco. La prima celebrazione ha come casa il Palazzo dello Sport di Berlino e vide la partecipazione di oltre 5.000 persone. Sebbene l’evento fosse inizialmente programmato per il 4 ottobre, viene posticipato per problemi logistici. La consacrazione internazionale, nel 1931, durante un congresso sulla protezione degli animali a Firenze, dove la proposta di rendere universale il 4 ottobre viene accettata all’unanimità.
Il lupo, l’orso e la lince: simboli di un ecosistema fragile
Non bisogna guardare lontano per scoprire che anche in Italia ci sono specie a rischio estinzione. Il lupo, ad esempio, è una specie simbolo delle nostre montagne, ma il suo futuro è oggi minacciato. Mentre si discute del declassamento del suo stato di protezione nell’ambito della Convenzione di Berna, è essenziale ricordare che il lupo regola le popolazioni di ugulati (bovini, ovini, caprini, cervidi e suini) e altre specie, contribuendo a mantenere l’equilibrio naturale.
I numeri parlano chiaro
in Europa, il lupo è responsabile dello 0,06% delle predazioni di bestiame. Un dato insignificante rispetto al panico che spesso circonda il suo nome, amplificato da chi vuole ridurre le misure di protezione. In Italia, circa 3.300 esemplari attuali sono il risultato di decenni di sforzi di conservazione, a partire dall’Operazione San Francesco lanciata dal WWF nel 1973. Questa campagna pionieristica ha cambiato la percezione sociale del lupo, fino ad allora visto solo come minaccia. Un eventuale declassamento delle sue tutele potrebbe vanificare questi sforzi, mettendo a rischio l’intero ecosistema che il lupo aiuta a regolare.
Il lupo, tuttavia, non è l’unico a trovarsi in questa situazione. L’orso bruno marsicano, – con il progetto Orso 2×50 del WWF – e la lince, – protagonista del progetto Ulyca2 – sono altre due specie che combattono per la sopravvivenza nel nostro Paese. La reintroduzione della lince nelle Alpi Giulie è un segnale positivo, ma c’è ancora molto da fare per garantire un futuro stabile a questi grandi predatori.
Gli animali domestici
Se gli animali selvatici richiedono protezione, non bisogna dimenticare gli animali domestici, anche loro devono affrontare le proprie difficoltà. Ogni anno, in Italia sono abbandonati circa 80.000 cani e 50.000 gatti, e oltre l’80% che rischia di morire a causa di incidenti, maltrattamenti o stenti. E il fenomeno non si limita solo ai cani e ai gatti: è sempre più comune l’abbandono di animali esotici come serpenti, tartarughe e piccoli rettili, spesso rilasciati senza alcuna possibilità di sopravvivenza. Gli abbandoni, i maltrattamenti e la mancanza di consapevolezza su cosa significhi davvero prendersi cura di un animale contribuiscono a creare una situazione critica. Eppure, adottare comportamenti responsabili nei confronti degli animali domestici non è solo un dovere etico, ma anche un atto di rispetto verso la vita in tutte le sue forme.
Un futuro da riscrivere
La Giornata Mondiale degli Animali non è solo momento per celebrare la bellezza della fauna che popola il nostro pianeta, ma anche un’occasione per riflettere sulle sfide che ci attendono. La perdita di biodiversità, gli abbandoni, e l’incapacità di trovare soluzioni sostenibili sono problemi che non possiamo più ignorare. Ma c’è ancora speranza, e ogni piccolo gesto, ogni azione quotidiana può fare la differenza. Celebriamo quindi questa giornata non solo con lo sguardo rivolto agli animali, ma con la consapevolezza che la loro lotta per la sopravvivenza è anche la nostra.