C’è una affermazione che oggi sembra far paura più di tutte, e non soltanto ai giovani: non c’è campo. Divenuta anche titolo di un film del 2017, diretto da Federico Moccia, in cui una scolaresca si ritrova in uno sperduto borgo del Salento a dover far i conti con la totale assenza di connessione internet, non c’è campo è la frase che nessuno sembra voler mai pronunciare. Nell’era digitale, infatti, la connessione costante è diventata parte integrante della vita quotidiana portando con sé risvolti negativi. La continua immersione nel mondo virtuale ha generato nuove ansie e paure. Tra queste ultime ce n’è una per la quale è stata coniata una definizione sintetizzata nell’acronimo FOBO.

definizione FOBO | Life&People Magazine

Una semplice sigla che racchiude un fenomeno complesso: Fear of bettere options traduce la paura di non scegliere l’opzione migliore. Un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani, ossessionati dal timore di perdere altre opportunità, che crea un senso di incertezza e indecisione cronica con conseguente perenne insoddisfazione.

Come nasce l’acronimo?

La FOBO nasce, dunque, dalla sensazione di avere infinite possibilità a disposizione, alimentata dall’uso dei social media e delle app di dating, che offrono l’illusione di un accesso costante a quelle che si crede siano ‘opzioni migliori’. Patrick McGinnis è il nome di colui che ha coniato l’acronimo, consapevole che questa paura si manifesta principalmente nel contesto delle decisioni personali, come la scelta di un partner o di un prodotto da acquistare online, ad esempio. Non passa inosservata la somiglianza tra la FOBO con la UR ovvero Fear of Missing Out, che indica la paura di perdersi qualcosa.

smartphone honor 50 Life&People Magazine LifeandPeople.itNate entrambe dalle riflessioni di McGinnis, le due definizioni sembrano essere sorelle poiché è il timore di perdersi qualcosa che spinge la gente a controllare costantemente i social media per non sentirsi esclusi da ciò che accade online. Dinamiche, queste ultime, alimentate dalla sovrabbondanza di informazioni e scelte che caratterizzano la vita digitale moderna.

Social media e ansia da decisione

Sono diversi gli studi che hanno dimostrato come l’uso dei social media influisca negativamente sulla capacità decisionale. Un’indagine dell’Università di Cambridge ha rivelato, ad esempio che il 57% degli utenti delle piattaforme social trova più difficile prendere decisioni rapide e sicure a causa del timore di perdere un’opzione migliore. Questo effetto è particolarmente marcato tra i giovani, che sono più esposti a questo tipo di pressione sociale.

ragazza scroll smartphone - Life&People MagazineLa FOBO, infatti, non è legata solo ad una questione di scelta, ma anche alla percezione che l’eventuale decisione sbagliata possa avere conseguenze negative. Ad accrescere questi timori non è altro che il confronto costante con la vita altrui sui social. In particolare, le app di dating accentuano questa dinamica inducendo la gente  a scorrere profili in cerca della “persona giusta”; ma il numero elevato di opzioni, spesso, porta a una sensazione di indecisione, come dimostrato da un sondaggio condotto dall’Università di Harvard, dove il 48% degli intervistati ha associato questo sentimento all’uso dei social media.

Gli effetti sulla salute mentale

Ciò che maggiormente preoccupa è l’impatto profondo che, secondo alcune ricerche, la FOBO avrebbe sulla salute mentale. Un rapporto dell’American Psychological Association ha dimostrato che il 40% degli intervistati individua nella Fear of Better Options la principale causa della propria incapacità decisionale tempestiva, nonché una temibile portatrice di ansia e stress. Riflessioni che trovano, inoltre, conferma nel fatto che l’irrefrenabile ricerca di “migliori opzioni” crea una frenesia che, talvolta, sfocia in burnout digitale. Pare che il 78% degli utenti di app di dating abbia sperimentato una sensazione di esaurimento, legata alla pressione di dover scegliere tra innumerevoli profili.

La pandemia e l’espansione della FOBO

Complice di una crescente diffusione della FOBO è stata la recente pandemia che ha portato ad un aumento del lavoro da remoto nonché all’uso prolungato dei social per colmare l’assenza di relazioni dal vivo. Le persone si sono ritrovate improvvisamente a dover gestire un eccesso di opzioni e alternative, sia nel lavoro che nella vita personale, che ha alimentato l’ansia di non fare la scelta giusta. Stando ai risultati di uno studio condotto dall’Università di Melbourne, il 60% degli studenti universitari in quel periodo ha riportato una relazione diretta tra l’uso intensivo dei social e una crescente insoddisfazione delle decisioni prese.

E se la FOBO è una paura, a sua volta capace di generare un altro timore: come gestirla?

È questo l’interrogativo che preoccupa e che induce, oggi, a correre ai ripari cercando strategie che possano salvarci da questa sorta di paralisi collettiva. Fare una scelta, giusta o sbagliata che sia, dovrebbe prescindere dall’esistenza di un mondo digitale poiché, qualunque sarà la decisione presa, essa avrà effetto sulla vita reale e non su quella virtuale.

smartphone nuovi stili di vita Life&People Magazine LifeandPeople.itIn un mondo in cui tutto sembra correre verso una dimensione sempre più digitale, si tende a perdere il contatto con la vita vera. Dunque, recuperare quel legame con tutto ciò che ci circonda riducendo le ipotetiche relazioni con quel mondo racchiuso nello schermo di uno smartphone o di un pc, potrebbe essere la giusta ‘terapia’. Vincere una paura significa affrontarla, dunque non resta che prendere una decisione ogni volta che ci si trova dinnanzi ad un bivio seguendo il proprio istinto. Perché, come affermava Oriana Fallaci, “dove c’è scelta c’è libertà”!

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