Ci sono figure storiche e personalità capaci di rianalizzare lo spazio e trascendere lo scorrere del tempo. Per Gae Aulenti, una degli architetti e designer più influenti dell’ultimo secolo, reinterpretare queste due dimensioni è stato il lavoro di una vita; progetti, creazioni e installazioni che potremo ammirare alla mostra Triennale Milano fino al prossimo 12 gennaio, per un curioso scherzo del destino, nella galleria del Palazzo dell’Arte che fu lei stessa a ideare negli anni 90′.

Gae Aulenti | Life&People magazineLa prima grande retrospettiva dedicata alla donna che liberandosi anche di definizioni, ha segnato la storia di design e architettura internazionale. Un giusto tributo che si aggiunge alla moltitudine di riconoscimenti collezionati durante una carriera ricca di soddisfazioni. Una gavetta, iniziata nel dopoguerra, quando fare l’architetto era ancora “un mestiere da Uomini”,  alla Medaglia d’Oro All’Architettura Italiana, conseguita a poche settimane dalla sua dipartita e ritirata proprio dalle mani Stefano Boeri, all’epoca assessore alla Cultura di Milano e oggi Presidente della Triennale. La mostra si avvale altresì del contributo di Nina Bassoli, architetto e curatrice dell’archivio Gae a Brera, nonché sua nipote, che si è occupata di allestire la galleria studiando un percorso logico e cronologico, pensato per poter assorbire al meglio l’essenza dei lavori, prototipi, bozzetti e ricostruzioni in scala 1:1 che arricchiscono l’esposizione.

Origini pugliesi e napoletane,

Gaetana Emilia Aulenti

nasce nel 1927 a Palazzolo dello Stella, in Friuli. Dopo gli studi al Politecnico di Milano, muove i primi passi nel mondo dell’architettura dietro le quinte, come assistente in diverse cattedre Universitarie, prima di prendersi finalmente il centro del palco ed affermarsi inizialmente come designer nella città meneghina, immersa in quegli anni nel movimento Neoliberty. Alcuni di quei bellissimi arredi si possono ritrovare esposti proprio nella mostra della Triennale, accompagnati da una spettacolare ricostruzione dei propri interventi architettonici più famosi. Tra questi si segnalano: lo Showroom Fiat a Zurigo (1973); lo spazio espositivo del Museo d’Orsay di Parigi (1986); la sala cinematografica nello Spazio Oberdan di Milano (1999), solo per citarne alcuni.

Gae Aulenti | Life&People magazineLo stile, il talento e la dedizione all’allestimento e al restauro architettonico emergono con forza dagli ambienti della rassegna, organizzati con cura e minuziosità per rendere il giusto tributo a una delle menti più geniali della sua generazione, a cui già nel 2012 fu intitolata la famosa piazza del quartiere Isola, situata al centro del complesso Unicredit di Milano. Quelle stesse piazze che sono diventate negli anni l’ennesimo marchio di fabbrica di Gae Aulenti, responsabile della riqualificazione del famoso piazzale Cadorna di Milano nel 2000, nonché del restyling di Piazza Mario Pagano a Potenza, rimasto alla storia come uno dei suoi ultimi lavori.

Capelli corti, sguardo placido e collant rossi:

il colore che ritroviamo più spesso nelle sue opere e che spadroneggia, all’aeroporto San Francesco d’Assisi di Perugia, oppure sul padiglione esterno della fermata Museo di Napoli. In ogni fotografia, Gae Aulenti appare con i medesimi connotati, magari accompagnata dall’immancabile sigaretta fumante. È l’immagine di una donna rivoluzionaria, capace di fare breccia in un settore prettamente maschilista e rivoltarlo come un calzino, diventando uno dei principali punti di riferimento mondiale e l’ennesimo orgoglio Made in Italy che tutt’oggi continuiamo a celebrare.

Gae Aulenti | Life&People magazineL’ambiziosa esposizione alla Triennale Milano riesce a restituire l’approccio e l’etica lavorativa di Gae: il suo personale punto di vista, un filtro fortissimo sul mondo, uno sguardo capace di reinventare gli spazi, plasmare la realtà segnandola nel profondo. Ambienti da scoprire attraverso il meticoloso metodo della progettista, accompagnati da una serie di podcast, dalle preziose pagine di un vademecum redatto da Giovanni Agosti e da un catalogo contenente documenti personali e una ricostruzione biografica, per immergersi completamente nella vita, nella storia e nella progettazione artistico-professionale di una delle menti più geniali a cui il nostro paese si fregia di aver dato i natali.

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