“Seconda stella a destra, questo è il cammino/E poi dritto fino al mattino/Poi la strada la trovi da te/Porta all’isola che non c’è.”
Cantava con toni sognanti Edoardo Bennato negli anni ‘80. L’isola di Pellestrina, invece, c’è per davvero, una piacevole sorpresa racchiusa tra il Mare Adriatico e la Laguna Veneta, meta alternativa alla celebre Venezia. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, culla di tradizioni e mestieri antichi. Un luogo dove il respiro riprende a farsi ampio, innanzi a spazi di bellezza pieni di silenzio: c’è quiete, senza tempo, sembra quasi stare dentro una poesia e poetico è il percorso per arrivarci, su quest’isola remota e quieta.
Il percorso lagunare verso l’isola
La poesia inizia dalla terraferma: auto a terra e un viaggio via acqua per raggiungere questa piccola perla incastrata tra Chioggia e il Lido di Venezia. L’isola di Pellestrina è luogo dai ritmi lenti e avvolgenti, ideali per girare in bici. È consigliato lasciare l’auto a Mestre e raggiungere Venezia con treno, tram o bus. In alternativa, attraversare il Ponte della Libertà e lasciare l’auto a Piazzale Roma.
Da lì, meno di un’ora di vaporetto fino al Lido, con splendide vedute dall’acqua. Al Lido, qualche minuto di autobus fino all’estremità dell’isola e traghetto per Pellestrina – esperienza unica, una trentina di minuti, in autobus, su un ferry-boat che solca la Laguna. Per un percorso più breve, c’è il vaporetto da Chioggia: meno di 30 minuti, e un panorama che spazia dai Murazzi alla riserva naturale Ca’ Roman, fino al famoso Mose.
I paesaggi naturali dell’isola: una meraviglia per gli occhi
e si possono ammirare scivolando con calma su una bici, da un capo all’altro di questa lingua di terra di 11 chilometri. Se dall’imbarcadero di Pellestrina si procede verso sud, si schiude un vero paradiso per chi ama i volatili: Ca’ Roman, riserva naturale dal 2012. Ambiente appartato che ospita duecento specie di uccelli in primavera e autunno.
Un piccolo eden di biodiversità, che si può rimirare tramite una serie di sentieri costellati di bacheche informative. Vale poi la pena concedersi una sosta sulla spiaggia della riserva, ampia zona incontaminata, sormontata da dune e attorniata da un bosco rigoglioso. Una pausa per sentirsi un tutt’uno con gli elementi della natura, nella loro forma più pura e semplice.
Un giro lungo i Murazzi
maestosa diga in pietra d’Istria di circa 4 chilometri, permette di fare un salto nel passato: la loro realizzazione, infatti, risale ai tempi della Repubblica di Venezia. Pensati come strumento difensivo contro i fenomeni naturali estremi, se ne trovano alcuni tratti anche al Lido di Venezia e a Sottomarina. Una passeggiata lungo i Murazzi dell’isola regala la visione suggestiva della Laguna da un lato, e il mare dall’altro. Dopo le bellezze naturali, vien voglia di assaporare i piatti locali che naturalmente prediligono il pesce appena pescato. Negli sparuti ma validi ristoranti e trattorie regna sovrano il pescato locale: canoce (cicale di mare), schie (gamberetti), moeche (granchi), cozze (come le celebri Mitilla, allevate da Lorenzo Busetto), seppie, telline, cappesante, calate con maestria dentro fritture, bolliti, pasticci, grigliate. Il chilometro zero è pronto a solleticare il palato anche con le verdure, colte direttamente dagli orti dell’isola.
E tra un pasto e l’altro, una passeggiata nel borgo è un ulteriore piacere per i sensi: abitazioni variopinte, barche di pescatori in attesa, anziane sull’uscio di casa a lavorare il merletto, strette calli dove perdersi, e magari finire davanti a un panificio che sforna i biscotti bussolà. Esperienze che rievocano la bellezza delle cose minime. Così come il tramonto in riva alla Laguna su cui lasciar vagare lo sguardo a fine giornata, sorseggiando un aperitivo. Di fronte alle sfumature aranciate del cielo, un pensiero diviene certo: al di là dei noti tesori della Laguna Veneta, scegliere l’isola di Pellestrina è prediligere, per una volta, un angolo di mondo umano e autentico, da esplorare con gratitudine.