La sera del 16 luglio 1999, a causa di una nebbia anomala e di scarse condizioni di visibilità, un Piper Saratoga perde l’orientamento spaziale durante una discesa sull’acqua e si inabissa nell’Oceano Atlantico a largo di Martha’s Vineyard, nel Massachusetts. Perde la vita in quel tragico incidente una delle coppie più celebri, acclamate e invidiate del jet set internazionale: John Fitzgerald Kennedy Jr. e sua moglie Carolyn Bessette, icona di stile anni Novanta e antesignana dell’estetica minimalista.

Ancora oggi, sfogliando le riviste patinate dell’epoca

si ammira con gusto nostalgico quella figura bionda, slanciata, quasi eterea camminare per le strade di New York o tenere il braccio del rampollo di casa Kennedy. Con i capelli raccolti, in abiti lunghi total-black oppure in jeans e cappottini dal taglio dritto e attillato, longuette e stivali, alternati a camicie a uomo bianche e gonne lunghe dalla linea a sirena; qualche volta dei cerchietti a domare la lunga chioma bionda e gli occhiali scuri a nascondere i magnetici occhi azzurri.

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Modella alla corte di Calvin Klein

Nata a New York e cresciuta a Greenwich, Carolyn Bessette dopo il college iniziò a lavorare come venditrice nello store di Calvin Klein a Boston, fino a ricoprire il ruolo di responsabile delle campagne pubblicitarie del brand negli uffici del quartier generale. Dotata di un portamento e un’eleganza innati, Carolyn affinò proprio nella maison newyorkese lo stile minimal chic per cui è ancora universalmente apprezzata.

Carolyn Bessette icona - Life&People Magazine di modaLe creazioni Calvin Klein si distinguevano infatti per lo stile rigoroso, la semplicità della linea e la rigorosità dei tagli: diktat stilistici che la moglie di John-John fece suoi e interpretò nella forma più glamour possibile. Classe, raffinatezza e understatement si riconoscono sia negli outfit casual sia nelle occasioni di gala. Fedele alle tonalità del nero, del bianco e dei colori soft, si dice che avesse un armadio con 40 capi studiatissimi nei colori, nelle proporzioni e negli abbinamenti, in quel decennio dove le star non si permettevano di indossare lo stesso outfit in più di un’occasione.

Minimal nell’anima

Non fu sicuramente facile affrancarsi dal paragone inevitabile con lo stile intramontabile di Jaqueline Kennedy Onassis, suocera della Bessette. Ma il corpo affilato e i tratti somatici algidi di Carolyn contribuirono ad affermarne l’essenza delicata e minimal; privilegiava abiti che lasciavano scoperto il collo affusolato, i tacchi bassi, le pochette mini e pochi altri studiatissimi accessori d’abbigliamento. Poche rouges, mai capi oversize, difficilmente vestiva colori sgargianti se non per qualche cappottino invernale con cui affrontare le temperature rigide di New York. Amava il rossetto rosso a valorizzare un sorriso smagliante e persino per il suo matrimonio non abbandonò lo stile minimal chic, indossando un abito in crêpe di seta color perla realizzato dall’allora sconosciuto Narciso Rodriguez.

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Ispiranti anche i look street-style

Veniva spesso immortalata dai paparazzi per strada con jeans Levi’s e canotta smanicata, oppure mano nella mano con il marito John F. Kennedy Jr. a spasso per le vie dell’Upper East Side, con indosso i jeans boot cut di Calvin Klein e i cappottini Prada, sempre all’altezza di uno stile ricercato e all’avanguardia. Erano speciali insieme: bellissimi e affiatati, attiravano le invidie del jet set in ogni occasione mondana e le lusinghe del mondo fashion per quel mood understated, semplice ma sofisticato, che portavano con innata eleganza.

Carolyn Bessette icona - Life&People Magazine di modaLui, figlio amatissimo di un presidente leggendario e della donna più fotografata del ventesimo secolo, viveva sotto i riflettori dalla tenera età, avendo trascorso la sua infanzia alla Casa Bianca. A più riprese definito l’uomo più sexy del mondo, aveva collezionato decine di donne bellissime prima di capitolare davanti al volto solare di Carolyn, conosciuta mentre entrambi facevano jogging al Central Park. Belli, ricchi e carismatici restano cristallizzati nell’immaginario degli anni Novanta anche per i look da sera, dove Carolyn privilegiava gonne a balze di Yhoji Yamamoto, abiti lunghi Versace, o modelli in velluto con lunghi guanti satin; ai piedi, le immancabili Manolo Blahnik.

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