La Regina Carlotta: una Storia di Bridgerton è una serie su Netflix che ha catturato tanta attenzione del pubblico e suscitato grande interesse per la figura di questa sovrana dalle spropositate parrucche. Interpretata nella sua versione adulta da Golda Rosheuvel, Carlotta portò realmente la corona d’Inghilterra, regnando dal 1761 al 1818 con il nome di Carlotta di Meclemburgo-Strelitz. Ma serie a parte – quel mondo da fiaba, tra castelli e carrozze che non smette mai di piacere – cosa c’è di vero nella vicenda e soprattutto come è vissuta la nostra amata Regina della serie?Regina Carlotta una storia di bridgerton | Life&People MagazineIn tv l’abbiamo vista appena sposata, arrabbiata con i figli, rei di non avere matrimoni legittimi e, quindi, di non provvedere alla nascita del futuro erede al trono. Anche se la produzione televisiva è in gran parte un’opera di fantasia, alcuni elementi della trama si ispirano a fatti reali della vita della monarca. Lei, che fu chiamata “Snuffy Queen” per il suo uso di tabacco da fiuto, una pratica comune tra molti nobili dell’epoca, era davvero indomita e dotata di notevoli capacità intellettuali. Ebbe ben quindici figli e un matrimonio felice, nonostante la pazzia di Re Giorgio.

La regina Carlotta (1744 -1818)

La regina Carlotta fu una vera ribelle del suo tempo! Non si piegò alle convenzioni dell’epoca e sfidò con coraggio le aspettative su ciò che significava essere donna e madre. Incrollabile, stabilì che nessuna delle sue figlie potesse sposarsi senza aver prima completato gli studi, anche se ciò significava che molte di loro trovassero marito ben oltre l’età considerata appropriata per una donna di quel periodo. Carlotta partorì numerosi figli, ma non accettò mai che la maternità fosse l’unico destino per una donna; era fermamente convinta che ogni donna avesse diritto a un’educazione e alla libertà di scelta, gettando le basi per la futura emancipazione femminile.Regina Carlotta una storia di bridgerton | Life&People Magazine

Una storia d’amore a Buckingham Palace

Lontana dal l’aplomb inglese della più nota sovrana Regina Elisabetta II e dalla severità di Vittoria (sua nipote), Carlotta di Meclemburgo-Strelitz – nata a Mirow, Germania, nel 1744, e scelta come moglie di Giorgio III d’Inghilterra nonostante la sua giovane età – è stata una sovrana decisamente all’avanguardia. La storia d’amore con Giorgio III – salito al trono nel 1760 dopo la morte del padre Federico Luigi di Hannover – inizia quasi per caso. Il novello monarca, che aveva solo ventidue anni  – in mancanza di tempo per cercare una moglie, scelse Carlotta (che pare avesse davvero antenati afroamericani)  tra le principesse protestanti tedesche. La coppia si sposò nel 1761 e si stabilì inizialmente a St. James’s Palace, trasferendosi poi a Buckingham Palace l’anno successivo. 

Un grande passione per la musica

Amante della botanica e patrona delle arti, condivise con Re Giorgio III la passione per la musica. Era esperta nel suonare il clavicembalo e, come mostrato anche nella serie, ebbe l’opportunità di incontrare Wolfgang Amadeus Mozart quando aveva solo otto anni, durante il suo soggiorno alla corte inglese. Carlotta cantava mentre il giovane Mozart suonava l’organo, e in seguito il compositore le dedicò la sua Opus 3, composta da sei sonate.

La relazione con Giorgio III, inizialmente felice, si deteriorò a causa del peggioramento della salute mentale del Re suscitando anche  gravi problemi familiari e politici. La coppia ebbe in tutto ben 15 figli, tra cui Re Giorgio IV e il principe Edoardo Augusto, il padre della regina Vittoria. Lei rimase accanto al marito fino alla sua morte nel 1818. Mentre Giorgio III, reso incapace di governare, visse isolato altri due anni insieme a molti altri re e regine, Carlotta è sepolta nella Cappella di San Giorgio al Castello di Windsor.

Re Giorgio III (1738 – 1820) e il dramma della pazzia

Quando la regina Carlotta morì, nel 1818, Giorgio III sarebbe stato così devastato dalla pazzia da non rendersi neppure conto di aver perso per sempre la compagna di tutta la sua vita. La loro, in fondo, fu davvero una storia d’amore. Il futuro sovrano nacque in una famiglia segnata dalle tensioni tra suo padre, il principe di Galles Federico di Hannover, e suo nonno,Re Giorgio II. Nonostante ciò, Giorgio III ebbe un’infanzia tranquilla e felice fino al 1751, quando suo padre morì improvvisamente a causa di un’infezione al ginocchio. A seguito di questo evento, Giorgio II nominò suo nipote principe di Galles, sottraendolo all’influenza della madre, Augusta di Sassonia Gotha-Altenburg, con cui aveva un rapporto stretto ma conflittuale. Nel 1760, alla morte di Giorgio II, Giorgio III salì al trono d’Inghilterra. Ma non era ancora sposato e quindi privo di eredi legittimi, una situazione inusuale e potenzialmente pericolosa per la dinastia. Ma nel 1761 sposa Carlotta, una diciassettenne tedesca di nobile origine protestante. Il resto è storia, una vita felice, 15 figli fino al 1765 quando ebbe la sua prima crisi di follia. 

La malattia prende il sopravvento

Nel corso degli anni, le sue condizioni peggiorarono periodicamente, tanto che si discusse persino in parlamento sulla possibilità di nominare suo figlio, il futuro Giorgio IV, come principe reggente per governare al suo posto. Le cause esatte dei suoi disturbi mentali sono ancora oggetto di dibattito tra gli storici moderni; una teoria suggerisce la porfiria, una malattia metabolica ereditaria che può causare problemi neurologici e altri sintomi fisici. Un’altra teoria, supportata da analisi storiche e scientifiche, suggerisce un possibile avvelenamento da arsenico, trovato in concentrazioni elevate nei suoi capelli.

Condividi sui social