Una mostra a Londra per celebrare Yoko Ono, musa e compagna di John Lennon,

che all’età di 91 anni compiuti da poco, continua a essere una figura centrale nell’arte contemporanea, una delle poche capace di unire sempre la sua vocazione artistica a un impegno profondo per la pace e i diritti civili. L’esposizione Yoko Ono: Music Of The Mind, ospitata alla prestigiosa Tate Modern di Londra fino al 1 settembre 2024 diventa l’occasione per immergersi nella sua carriera eclettica e sperimentale, che spazia dalle arti visive al cinema, dalla musica alla performance.

Yoko ono mostra oggi Londra | Life&People MagazineYoko Ono, spesso erroneamente accusata di essere la causa dello scioglimento dei Beatles, ha sempre difeso la sua autonomia e il suo talento contro la narrativa mediatica, ribadendo la sua identità di artista e musicista indipendente. Figlia di una famiglia giapponese dell’alta borghesia, con un padre banchiere e una madre pianista classica, Ono si è formata negli Stati Uniti, dove ha studiato musica classica prima di immergersi nell’avanguardia artistica newyorkese degli anni Sessanta. Il suo lavoro, profondamente radicato in una visione provocatoria e rivoluzionaria, continua a stimolare e coinvolgere nuovi pubblici, riaffermando il suo posto tra gli artisti più influenti del XX secolo.

Alla Tate Modern di Londra, un’immersione nell’attivismo pacifista della musa di John Lennon

Il nome della mostra a Londra di Yoko Ono

, riprende quello dai concerti da lei tenuti a Londra e Liverpool tra il 1966 e il 1967, che mette in evidenza l’influenza che aveva su di lei il movimento artistico Fluxus di George Maciunas e la sua amicizia con il compositore John Cage. Per Ono, la musica raggiunge il suo apice nel silenzio, stimolando l’immaginazione e i suoni nella mente degli spettatori. Questo concetto di condivisione emozionale e sensoriale permea tutta la sua pratica artistica, facendo della mostra non solo una celebrazione del suo lavoro ma anche un’esperienza interattiva e partecipativa.

Non una semplice mostra, ma performance e installazioni che pongono domande

Appena entrati nella mostra, i visitatori sono accolti dall’opera Telephone Piece (1964), dove un ricevitore squilla seguito dalla voce di Ono che dice: “Pronto, sono Yoko”. Questo pezzo, con la sua presenza-assenza, anticipa il tema dell’interattività e dell’azione nelle opere di Ono, che non sono autoritratti ma inviti alla partecipazione attiva. I verbi sono fondamentali nel suo lavoro iniziale, come si vede in Film No. 1 (Match) (1966), che mostra un fiammifero acceso al rallentatore. Un modo per evocare sia la bellezza della fiamma sia il terrore delle bombe atomiche che Ono ha sperimentato da bambina, sfollata in montagna dopo gli attacchi atomici su Hiroshima e Nagasaki.

Arte per meditare sulle connessioni umane

Le sale successive offrono un’immersione in un ambiente sonoro coinvolgente, fatto di voci, rumori e suoni. I visitatori possono interagire con opere come Helmets-Pieces of Sky (2001), dove è possibile raccogliere un pezzo di cielo dai caschi sospesi come simbolo di pace e speranza. Altri momenti salienti includono la possibilità di calpestare dipinti appositamente creati per l’interazione, innaffiare tele che crescono e si trasformano con il passare del tempo, e scarabocchiare di blu le pareti intorno a un Add Colour-Refugee Boat (1960-2016), una barca di rifugiati che si trasforma così in un simbolo di disperazione in un’opera di rinascita e colore.

Yoko ono mostra oggi Londra | Life&People MagazineL’esperienza diventa ancora più intima con Bag Piece, un’opera che invita i visitatori a esibirsi dentro una borsa, evocando riflessioni sulla trasformazione e sull’identità. Painting to Hammer a Nail” (1961) permette al pubblico di contribuire fisicamente alla creazione dell’opera, martellando un chiodo in un pannello. La mostra include anche White Chess Set (1966), un’installazione che invita i visitatori a giocare a scacchi su un set tutto bianco, un’opera che medita sull’assurdità del conflitto e sulla connessione umana. Il percorso espositivo si arricchisce con la visione di film, fotografie, LP in vinile e persino l’album di nozze di Ono, offrendo una visione approfondita del suo mondo artistico e personale. La mostra culmina con My Mommy Is Beautiful (2004), un’installazione che invita i visitatori a lasciare pensieri, emozioni e ricordi personali su foglietti da attaccare a un lungo muro, celebrando la bellezza e il potere della memoria e della connessione umana.

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