Se Claude Monet affermava di essere diventato un pittore, probabilmente, grazie ai fiori, non mancano nella storia della moda stilisti che li abbiamo posti al centro delle proprie collezioni. Tendenza sfoggiata sulle passerelle primaverili, gli abiti con i fiori fanno il loro ingresso nell’haute couture in tempi ben più lontani; ma ad avere origini antiche non sono semplici vestiti con stampe floreali, bensì outfit impreziositi con elementi 3D dai petali colorati.
Sebbene, infatti, Coco Chanel abbia presentato, nel 1933, per la prima volta una collezione in cui appariva, su un abito nero, la sua inconfondibile camelia bianca, già nel 1913 la stilista ne aveva dato un assaggio. All’epoca, Gabrielle si trovava sulla spiaggia di Étretat, in Normandia e indossava un tailleur in jersey sulla cui cintura aveva appuntato, in modo vistoso, quel fiore che sarebbe diventato emblema della sua Maison.
Coco Chanel esibisce le prime camelie su un tailleur all’inizio del ‘900
Con la nuova direzione artistica, a cura di Karl Lagerfeld, il brand fondato dall’indimenticabile Coco, non dimentica l’amore che quest’ultima nutriva nei confronti delle camelie. Sempre presenti, sotto forma di rivisitazioni in materiali diversi, i fiori dalle origini giapponesi, continuano così ad apparire cuciti su abiti da sera ed accessori firmati. Ad apprezzare l’invenzione di Madamoiselle Gabrielle sono state, nei decenni, dive del Cinema, icone del flower power, quali Grace Kelly, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor e Sophia Loren.
E, a distanza di oltre un secolo dalla creativa intuizione della stilista francese, veri e propri eserciti floreali sono scesi in passerella. Architettonici e scultorei, germogli colorati sono sbocciati da abiti, accessori, scarpe e gioielli. Boccioli tridimensionali che salutano le più tradizionali e, ormai, obsolete, stampe floreali in nome di una maggiore autonomia creativa che li rende preziosi elementi su cui puntare l’attenzione.
Brand e stilisti che puntano sui fiori 3D
Tra i brand che hanno fatto di questa tendenza un must spicca Loewe di cui si ricordano i mitici sandali con tacco a forma di rosa. Rispondono all’appello degli stilisti affezionati ai fiori applicati, Valentino, Roberto Cavalli e Saint Laurent. Lo scorso anno, infatti, essi hanno proposto rose tono su tono su decolleté o spalline dei propri blazer. Ma sono le collezioni primavera estate a vedere sbocciare coloratissimi giardini su capi di ogni sorta.
Ad abbinare ad una bralette con fiori applicati, una maxi gonna in tulle è, ad esempio, Virginie Viard. Strizza l’occhio alla sostenibilità, invece, Marni che a Parigi ha fatto sfilare abiti realizzati con barattoli di latta e fiori 3D dipinti, mentre Balmain, sotto la direzione di Olivier Rousteing, ha omaggiato ancora la rosa.
Quali sono i capi su cui applicare fiori?
Corpetti, gonne e maxidress, ma anche borse e scarpe, accolgono fiori tridimensionali realizzati anche con plastica riciclata, fieri della propria autonomia, rendono le nuove collezioni campo di sperimentazione per couturier e designer. Tra i tanti, doveroso citare Jeremy Scott che, nel 2018, alla guida di Moschino, ha ‘impacchettato’ Gigi Hadid come fosse un grande fascio di fiori. E chi crede che corolle e boccioli siano adatti solo agli animi più romantici si sbaglia.
Se a loro ci pensano Marni e Moschino, in aiuto ai cuori più rock e ribelli, arrivano, con le loro creazioni, Alexander McQueen e Zimmermann. Non si dica, dunque, che i fiori vadano sfoggiati solo in determinate e bucoliche situazioni. Che si tratti di un abito nero elegante o di un look a base di jeans e t-shirt, petali 3D di ogni colore e forma sono pronti a far capolino su indumenti ed accessori primaverili e estivi. A farli sbocciare è la linfa più potente che esista: la creatività dei maestri della moda contemporanea.