La storia di Patrizia Pepe Firenze ha origine nella Toscana più operosa e operaia ma trova affermazione in tutto il resto del globo, soprattutto laddove si concentrano le élite. Patrizia Bambi, co-fondatrice del marchio, è una donna abituata al lavoro, autonoma e dai tanti interessi: condizioni e attitudini che riversa nella sua visione della moda. Il risultato è un’immagine femminile fatta di contrasti, amante della vita notturna e dell’innovazione, capace di sedurre con buona dose di sfrontatezza grazie al forte senso di libertà che prova nel vestire.
Gli esordi di Patrizia Pepe
Nonostante il nome, il marchio Patrizia Pepe Firenze affonda le sue radici nella provincia industriale di Prato, città celebre per aver sviluppato il distretto tessile più grande d’Europa. Nel corso degli anni ’80, Claudio Orrea – abbandonata l’attività da meccanico – inizia a produrre e vendere ai grossisti capi sportivi realizzati “in famiglia”, cioè insieme alla moglie Patrizia Bambi.
Nel 1993 la coppia fonda ufficialmente il brand, oggi conosciuto in tutto il mondo. La prima sede dell’azienda si trova a Galciana, una frazione sul territorio pratese, e vi lavorano appena sette dipendenti: pochi anni dopo, nel 2007, l’impresa riesce a dare impiego a duecentocinquanta persone.
I successi e l’affermazione
Dal 2008 Patrizia Pepe Firenze conta cinque linee di abbigliamento: quelle dedicate alla moda donna e uomo, la linea bambino, l’underwear e il beachwear. Il primo giugno dello stesso anno, Patrizia Bambi è nominata Cavaliere del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica – Giorgio Napolitano – raggiungendo un traguardo di grande valore grazie ad un’attività partita “dal basso”. Oggi le sue boutique monomarca sono presenti in tutto il mondo, con ampia distribuzione in Russia, Giappone, Emirati Arabi e Germania, tant’è che la metà del fatturato del brand arriva dall’estero.
Il successo e l’affermazione economica sono saldi anche per merito di una scelta di business considerata in controtendenza. Rispetto ai canali di vendita degli articoli fashion collocabili nella fascia di mercato medio-alta, il marchio continua a proporre le sue collezioni presso gli show room di pronto moda, restando fedele ad un certo pragmatismo proletario. Qui possono recarsi ad acquistarle i venditori al minuto: con tale sistema, il sell out dell’azienda riesce quasi sempre a coprire l’intera produzione. Dal 2009 è online anche la piattaforma che include il webshop della griffe.
Patrizia Bambi e Claudio Orrea: i fondatori
Patrizia Bambi si definisce «una donna che lavora», sempre in movimento, affamata di conoscenza e novità. Le stesse qualità che appartengono al suo ideale femminile, costante punto di riferimento durante la creazione delle collezioni del marchio. A ispirarla sono anche la musica, l’arte e la danza, interessi in grado di liberare corpo e mente, che aiutano ad avere – secondo le parole della stessa Bambi – «uno sguardo curioso e inclusivo, accogliendo la diversità oltre le convenzioni e i pregiudizi».
In questa visione si riconosce il pensiero di Gabrielle Chanel, anche lei sostenitrice della fluidità dei movimenti, del ballo e – in generale – della libertà delle donne. Claudio Orrea, marito e da sempre collaboratore di Patrizia Bambi, ha una lunga carriera alle spalle: già dal 1979 dà vita alla sua prima azienda – la Tessilform – producendo tessuti a pelo, fino a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Patrizia Pepe Firenze.
Lo stile del brand e le iniziative
La donna che la direttrice creativa ha in mente ha caratteristiche ben precise: un personaggio concreto, che vive nella realtà ed è perfettamente in grado di costruire la sua indipendenza. Al tempo stesso è una figura con numerosi interessi, dall’atteggiamento curioso verso il mondo e la vita. L’identità di Patrizia Pepe Firenze si rispecchia in un design dal gusto essenziale, contemporaneo, ma non privo di particolari sorprendenti e vivaci: per questo è stato scelto lo pseudonimo “Pepe” nella denominazione del progetto.
Anche se il suo approccio alla moda e al business ha raggiunto un livello globale, la fondatrice non dimentica le radici toscane: nelle sue collezioni sono evidenti osservando i dettagli, le rifiniture e la palette cromatica. Amante dei momenti di aggregazione e dei party, Patrizia Bambi è solita organizzare mostre d’arte ed eventi collaborando con artisti della scena nazionale e internazionale; anche questo è un modo per consolidare il rapporto con la community di affezionati al marchio e al suo concept.