Esistono luoghi in grado di evocare apocalisse e genesi al contempo: i deserti. I territori più aridi e inospitali del mondo sono anche i più misteriosi e affascinanti, grazie ai paesaggi estremi e all’immensità degli spazi che li caratterizzano, in grado di risvegliare sensazioni ataviche e primordiali, come se una parte di noi percepisse il mistero ancestrale che dimora in queste terre amene e oniriche. Eppure, proprio laddove l’essere umano fatica a sopravvivere e nonostante l’apparente desolazione, ogni deserto possiede una sua peculiare bellezza, ospita una varietà di vita nascosta, fenomeni unici e sorprendenti, in grado di rapire l’anima dei viaggiatori e di ispirare artisti e intellettuali da sempre affascinati da questi spazi spettacolari eterni. I deserti sono luoghi elevati a concetti che meritano di essere esplorati.
L’immensità del Sahara
Quando pensiamo ad un’area desertica, l’immaginazione va immediatamente lì, al Sahara, il deserto caldo più grande del mondo, nove milioni di chilometri quadrati che attraversano il Nord Africa, passando in Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Niger, Mali, Ciad e Sudan. Le sue immense dune di sabbia, che possono raggiungere altezze di oltre 180 metri, sono state lo scenario di innumerevoli film, romanzi e fiabe che hanno contribuito a rendere il Sahara il deserto per antonomasia.
Opere come Il Tè nel deserto o Le Mille e una Notte non avrebbero lo stesso sapore magico senza le atmosfere uniche e le condizioni straordinarie tipiche di questa regione incredibile.
Il clima è arido, con temperature che possono superare i 50 gradi Celsius durante il giorno e scendere drasticamente di notte, ma, nonostante le condizioni estreme, il Sahara ospita una varietà sorprendente di vita. Animali, come il fenicottero e il fennec, hanno sviluppato comportamenti e caratteristiche ad hoc per sopravvivere al caldo torrido, ma anche le popolazioni umane, come i Tuareg, hanno imparato a vivere in armonia con questo ambiente ostile, sviluppando una cultura nomade e adottando tecniche di sopravvivenza straordinarie, tramandate da secoli.
Il Deserto del Gobi
Situato tra Mongolia e Cina, il Gobi è la quinta area desertica del mondo per estensione e, anche se le temperature estive possono raggiungere i 60°, viene considerato un deserto freddo, tanto che durante l’inverno non è insolito vedere le dune di sabbia ricoperte di neve. Il territorio è vario, composto da una combinazione di deserti di sabbia e di rocce, caratterizzati da estese steppe aride che ospitano una varietà di flora e fauna, tra cui il cammello battriano e il leopardo delle nevi, adattatisi alle dure condizioni climatiche.Il deserto del Gobi è famoso anche per i suoi fossili di dinosauro, scoperti per la prima volta negli anni ’20 del Novecento, che hanno fornito importanti informazioni sulla vita preistorica grazie a ritrovamenti paleontologici risalenti a oltre 80 milioni di anni fa, ma la vera attrazione sono le spettacolari Khongoryn Els, maestose dune di sabbia che compongono una melodia ammaliante quando vengono sferzate dal vento.
Atacama: l’aridità estrema del Cile
Il deserto di Atacama, situato nel nord del Cile, è considerato il deserto non polare più arido del mondo, le precipitazioni annue non superano i 15 millimetri all’anno e, in alcune zone, non si registrano piogge significative per decenni. Il paesaggio del deserto cileno è incredibilmente variegato, con distese di sale, geyser, e campi di lava che custodiscono una un sottosuolo ricco di risorse minerarie, in particolare di rame e litio, che giocano un ruolo cruciale nell’economia cilena. Inoltre, la sua atmosfera incredibilmente secca e limpida rende l’Atacama uno dei migliori luoghi al mondo per l’osservazione astronomica. L’Osservatorio ALMA, situato sull’altopiano di Chajnantor, è uno dei principali centri di ricerca astronomica a livello mondiale.
Sonora: la biodiversità del deserto nordamericano
Il deserto di Sonora si estende attraverso il sud-ovest degli Stati Uniti e il nord-ovest del Messico, è uno dei deserti più ricchi di biodiversità al mondo, con oltre 2.000 specie di piante, inclusi molti tipi di cactus, come il celebre e iconico saguaro. Il clima è variegato quanto la fauna che ospita, con estati calde, inverni miti e occasionali piogge monsoniche che portano brevi periodi di fioritura e rigoglio. Il coyote, il puma e numerose specie di uccelli e rettili condividono il territorio con le popolazioni indigene, come i Seri e i Tohono O’odham, con cui condividono le scarse risorse naturali del deserto, utilizzandole in modo sostenibile per millenni.
Namib: l’antichità dell’Africa sud-occidentale
Il Namib è uno dei deserti più amati dai viaggiatori. Situato lungo la costa dell’Africa sud-occidentale, è considerato uno dei deserti più antichi del mondo, con un’età stimata di circa 55 milioni di anni, ed è famoso per le sue spettacolari dune di sabbia rossa, che possono raggiungere altezze di oltre 300 metri.Il clima è estremamente arido, con piogge molto scarse, ma ospita animali come il geco palmato e il coleottero Onymacris unguicularis che hanno sviluppato incredibili adattamenti biologici per riuscire a ritenere l’umidità della nebbia costiera. Il deserto del Namib è soprattutto famoso per il Parco Nazionale di Namib-Naukluft, una delle aree protette più grandi del mondo, che attrae numerosi turisti grazie ai suoi paesaggi surreali e alla sua fauna unica.
Wadi Rum
Un luogo di straordinaria bellezza naturale e di grande importanza storica e culturale, che offre ai visitatori un’esperienza indimenticabile tra le montagne di arenaria e granito, i vasti pianori di sabbia rossa e le affascinanti formazioni rocciose che creano un panorama drammatico e surreale.Conosciuto anche come la Valle della Luna, è considerato uno dei luoghi più spettacolari e iconici del Medio Oriente, qui T.E. Lawrence, noto come Lawrence d’Arabia, si stabilì durante la Rivolta Araba contro l’Impero Ottomano, un’esperienza che racconta ne “I sette pilastri della saggezza”. Proprio grazie all’opera divulgativa dello scrittore britannico, il Wadi Rum con le sue incisioni rupestri e la millenaria cultura beduina è entrato nel nostro immaginario.
Salar de Uyuni
Il Salar de Uyuni è il più grande deserto di sale al mondo, con un’estensione di oltre diecimila chilometri quadrati. Situato ad un’altitudine di 3.656 metri sul livello del mare, nella regione dell’altopiano andino nel sud-ovest della Bolivia, si è formato nell’area originariamente occupata dal Lago Minchin, un vasto lago salato che è lentamente evaporato, lasciando dietro di sé enormi distese di sale.Durante la stagione secca la superficie è ricoperta da un duro e spesso strato candido che genera un paesaggio surreale di un bianco abbagliante che si estende fino all’orizzonte. Durante la stagione delle piogge, invece, una sottile pellicola d’acqua copre la superficie, trasformando il Salar in un enorme specchio naturale che riflette il cielo, le nuvole e le montagne circostanti.