Si racconta che abbia scoperto il rossetto rosso all’età di soli tre anni. Qualche anno più tardi, Paloma Picasso, ultima figlia del grande Pablo, ha fatto delle labbra scarlatte il tratto distintivo che l’ha resa un’icona di stile. Un seducente contrasto con il bianco del suo incarnato, aspetto che la rendeva diversa dal suo amato padre perennemente abbronzato da sole della Provenza. E, d’altra parte, Paloma è riuscita perfettamente a convivere con l’ingombrante fama paterna senza rimanerne schiacciata. Piuttosto, crescendo circondata dall’arte, ha saputo trarre da essa ispirazione per trovare la sua strada in un mondo diverso da quello in cui lavoravano i suoi genitori.

L’infanzia immersa fra l’arte dei genitori

È il Sud della Francia, nel 1949, a dare i natali a Paloma Picasso, – spirito libero dal sapore franco-iberiche -, frutto dell’unione di uno dei più grandi artisti del Novecento e della pittrice francese Francoi Gilot. Figlia d’arte, dunque, trascorre l’infanzia in una casa immersa in un frutteto a Villauris insieme ai genitori ed al fratello Claude: è qui che inizia a sviluppare il suo estro creativo.

paloma picasso icona | Life&People MagazineA lasciarle il segno sono i pomeriggi trascorsi a guardare in silenzio suo padre mentre dipingeva e a spiare la madre che, invece, era solita lavorare con la porta chiusa. È il 1952 quando Picasso la ritrae su una tela che intitolerà “Paloma in blu”. Lei ha solo tre anni ma le idee già chiare: non è il blu il colore in cui si identifica, bensì il rosso. E se in tenera età Paloma si ritrova a giocare con un rossetto fra le mani, divenuta donna non riuscirà più a separarsene.

L’esordio come designer di gioielli nel 1968

Curiosa, vivace e determinata, dopo un’infanzia vissuta in stile bohémien e la separazione dei genitori – avvenuta quando aveva appena 4 anni – vive l’adolescenza tra Parigi e Villauris disegnando e mostrando di possedere uno spiccato estro creativo. Tuttavia, non sarà l’arte l’amore della sua vita bensì i gioielli, sebbene lo scoprirà nel tempo. Dopo gli studi universitari, attratta dal fascino internazionale di Venezia, soggiorna nella città italiana per una vacanza studio.

paloma picasso icona | Life&People MagazineTrascorre, così, le sue giornate nella laguna veneta fra la Giudecca e la casa di Peggy Guggebheim sviluppando una forte personalità.  Grazie a quest’ultima, Paloma si affermerà presto, dal un lato, come designer di fama mondiale, e dall’altro quale musa di stilisti e icona di stile.

 Life&People MagazineDi preciso questo accade nel 1968, anno in cui la sensuale figlia di Picasso acquista vecchi strass al Marché aux Puces de Saint-Ouen, il mercatino delle pulci parigino, e realizza collane di scena per le ballerine delle Folies Bergères. Si trovava a Parigi e iniziò a lavorare come costumista teatrale; quelle collane piacquero molto alla stampa dell’epoca e questo la incoraggiò a presentare alcune sue creazioni a Yves Saint Laurent.

Musa e icona di sensualità

Quello che accadde quando il noto stilista le vide è storia: ne fu talmente entusiasta che commissionò a Paloma l’ideazione di accessori per la sua nuova collezione. Nel 1973, anno in cui Picasso si spegne, la fascinosa designer di gioielli è all’apice della sua carriera. La morte dell’amato padre la porterà ad una crisi che lei cerca di superare buttandosi in un’altra avventura: recitare in un film erotico. Così, si ritrova a vestire i panni sensuali della contessa Erzsébet Báthory, protagonista di Racconti immorali, del registra polacco Walerian Borowczyk.

 Life&People MagazineUn ruolo che le calzò a pennello e che contribuisce a renderla ancor più un sex symbol ed icona di femminilità. Chioma nera raccolta, occhi penetranti, viso candido ‘marchiato’ dalla sua indelebile firma scarlatta, il rossetto rosso. I fotografi fanno, ormai, a gara per immortalarla e le riviste scalpitano per esibirla sulle proprie copertine; diviene musa di Irving Penn, Robert Mapplethorpe, Andy Warhol, Horst P. Horst ed Helmut Newton, che, con i scuoi scatti, scrive la storia dell’immenso potenziale erotico di Paloma Picasso.

L’inizio della collaborazione con Tiffany & Co

È poi, nel 1980, che avviene definitivamente la sua consacrazione come designer di gioielli: in quell’anno firma un contratto con Tiffany & Co. di New York per cui realizzerà importanti ed iconiche creazioni. Ma ad affascinare Paloma è anche il mondo dei profumi, un mondo che le permetterà di raggiungere la fama che ancora oggi vanta.

 Life&People MagazinePaloma Picasso è, infatti, anche il nome della fragranza che, nel 1984, l’intraprendente businesswoman franco-iberica crea e lancia sul mercato. Un mix di chiodi di garofano, coriandolo e note di gelsomino in grado di ammaliare l’olfatto di chiunque e Paloma in materia di seduzione ne sapeva abbastanza, tanto da aver conquistato maestri di stile quali Karl Lagerfeld, Geoffrey Beene, Azzedine Alaïa.

I suoi gioielli esposti in importanti musei

Ha dichiarato spesso che il suo obiettivo è sempre stato quello di rendere più bello ciò che la circonda e ci è riuscita fino ad oggi se pensiamo che ha portato i suoi gioielli al livello di vere opere d’arte.

paloma picasso icona | Life&People MagazinePare che alcune creazioni della bella erede di Picasso siano esposte all’interno di musei: fra queste la collana di kunzite da 396 carati, conservata allo Smithsonian Institution di Washington, e il bracciale in pietra di luna da 400 carati acquistata dal Field Museum of Natural History di Chicago. Dunque, sembra che la storia vanti anche un secondo talento firmato Picasso, dimostrazione di come buon sangue non menta.

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