Inanimati e apparentemente senza vita, gli oggetti di cui ci circondiamo sono contenitori di un significato che solo chi li ha posseduti può comprendere. Simboli, sigilli e amuleti da avere sempre con sé, dopo la fine di una storia d’amore diventano portavoce di relazioni passate, custodite lontano dagli sguardi indiscreti. Sono legami che mantengono vivo il ricordo di chi c’è stato e appigli a cui aggrapparsi con tutte le forze, come se lasciarli andare volesse dire perdere anche una parte di noi. Non lontano dall’Italia, esiste però un luogo in cui riescono a trasformarsi in opere d’arte capaci di far emozionare l’osservatore come un quadro o una scultura. Questo posto è il Museo dei Cuori Spezzati, si trova a Zagabria e da quasi quindici anni è diventato una tappa imprescindibile di un viaggio alla scoperta della capitale croata e di sé stessi.
Com’è nato il Museo dei Cuori Spezzati a Zagabria?
Fondato da Olinka Vištica, una produttrice cinematografica, e da Dražen Grubišić, uno scultore, il Museo dei Cuori Spezzati nasce all’inizio degli anni Duemila. Al termine della loro relazione, i suoi ideatori ebbero infatti l’intuizione di rendere i sentimenti più tipici della fine di una storia d’amore il perfetto materiale per una profonda ricerca artistica. Inizialmente, proposto come semplice gioco, i due decisero poi di trasformare l’idea in realtà contattando i propri amici per invitarli a donare oggetti che, in passato, erano stati i simboli delle loro ex relazioni amorose. In questo modo si creò una ricca collezione – presentata nel 2006 per la prima volta al pubblico in occasione del Salone d’arte di Zagabria -, all’interno delle sale della Gipsoteca locale.
La fondazione del Museo dei Cuori Spezzati
Concepita come mostra temporanea, l’esposizione ottenne un riscontro entusiasmante, si aprì così la possibilità di organizzare un evento itinerante che, in pochi anni, riuscì a toccare ogni angolo del pianeta. Dagli Stati Uniti alle Filippine, dall’Argentina alla Turchia, dal Regno Unito fino al Sudafrica, la collezione arrivò a contare più di duecentomila biglietti venduti tra il 2006 e il 2010.Inaspettata fu anche la reazione dei visitatori; commossi da ciò che ogni oggetto esposto riusciva a rappresentare, anche loro cominciarono a donare bracciali, anelli e fedi simbolo di relazioni ormai terminate, da cui non avevano mai saputo allontanarsi. In ogni città, gli spazi espositivi divennero così luoghi in cui esorcizzare il dolore e liberarsi del ricordo di un amore andato. Nonostante il grande successo, Vištica e Grubišić non trovarono il sostegno del Ministero della Cultura croato e decisero quindi di inaugurare il primo museo privato di Zagabria, aperto ufficialmente al pubblico negli ultimi mesi del 2010.
Le opere esposte nelle sale del Museo
Apprezzato tanto dagli abitanti della capitale croata, quanto dai turisti stranieri in viaggio in città, il Museo dei Cuori Spezzati è tuttora uno dei luoghi più visitati di Zagabria. Aperto in qualsiasi giorno della settimana, al suo interno la collezione è attualmente divisa in tre sezioni distinte. Il tour parte dai reperti materiali, ovvero oggetti, fotografie, lettere e documenti, tutti corredati dalla data e dal luogo della relazione, si passa poi al museo virtuale in rete, dove il visitatore diventa parte attiva e può donare i propri oggetti, scegliendo liberamente se condividere l’esperienza con gli astanti oppure no. La terza sezione è invece il confessionale, che invita il pubblico a registrare i propri sentimenti come ultimo passaggio per liberarsene.