Fra Procida e Ischia, una mezzaluna di terra galleggia sulle acque cristalline del Golfo di Napoli. Ricoperta da una natura incontaminata, l’Isola di Vivara, sfugge, ormai da decenni, alla vita frenetica e al caos cittadino rappresentando un’oasi in mezzo al mare. Su di essa non vi sono abitanti ma solo vegetazione, fauna locale e reperti archeologici. Gli unici ospiti sono turisti ai quali è concesso accedere a quest’oasi naturale solo attraverso un ponte, percorribile unicamente a piedi, che collega Vivara a Procida. Un’isola che non c’è, degna ambientazione di una favola Disney, la cui romantica forma ha ispirato, circa sessant’anni fa uno stilista dall’animo aristocratico; conosciuta con il nome di stampa Vivara, l’iconica fantasia fu ideata da Emilio Pucci nel 1965.
Sorvolando le acque del Golfo di Napoli Emilio Pucci fu affascinato dalla forma dell’isola di Vivara
Ad ispirarlo erano stati proprio i paesaggi che lo hanno circondato durante la sua infanzia e adolescenza facendo da scenografia alle estati della sua giovinezza trascorse tra Procida ed Ischia sorvolando, probabilmente, la terra e il mare a bordo di un elicottero o di qualunque altro mezzo gli abbia permesso di rimanere folgorato dalla bellezza dell’Isola di Vivara.
Tanto da trarre ispirazione da quella mezzaluna selvaggia per dar vita alla sua iconica fantasia, una trama ondulata che richiama la fluidità dell’acqua e l’armonia della natura. Segno distintivo della maison sin dal suo debutto in passerella, la celebre stampa firmata da Emilio Pucci è emblema di uno stile avanguardistico caratterizzato da colori vivaci e forme sinuose.
Una fantasia che riproduce la fluidità dell’acqua indossata da celebrità
D’altra parte, ad ispirare un pilota della Seconda Guerra Mondiale come il nobile stilista dalle origini fiorentine non poteva che essere una veduta aerea. Una immagine che l’aristocratico couturier cercò di riprodurre, fra geometrie e motivi psichedelici, sui tessuti delle proprie collezioni. Ad indossarle erano celebrità come Veruschka, Jacqueline Kennedy e Marilyn Monroe, che resero in poco tempo la stampa Vivara emblema delle spensierate e colorate estati nel Mediterraneo.
È nel 1970 che l’iconica fantasia varca anche i confini europei raggiungendo il Giappone: qui, in occasione dell’Esposizione Mondiale di Osaka, Pucci presenta la collezione Hostess. L’avventura dell’intramontabile motivo prosegue anche nei decenni successivi fino a raggiungere il nuovo millennio con l’apparizione sulle ceramiche Rosenthal, nonché su pregiati tappeti. E poi, nel 2003, la stampa torna lì dove tutto era iniziato, nel mare, nelle sembianze di vela dipinta a mano di un lussuoso yacht Wally.
La collezione “Very Vivara”, proposta da Camille Miceli, omaggia l’iconica stampa
A distanza di oltre vent’anni, le fluide geometrie di Vivara veleggiano ancora su acque cristalline. Questa volta, però, il reale lascia il posto all’intelligenza artificiale che ha prodotto un video apparso qualche mese fa sui canali social del brand. Su di esso di esso si leggeva <<Pucci a Roma 04.04.2024>>, una data e un luogo, quelli della sfilata che omaggia l’iconica stampa.
“Very Vivara” è, infatti, il titolo della nuova collezione con cui Camille Miceli, attuale direttrice artistica della maison, ha voluto celebrare, in un dialogo fra tradizione e innovazione, l’essenza di una creatività ispirata dalla natura. Perno centrale resta la fluidità dell’acqua, evocata sin dalle fotografie, a cura di Mario Sorrenti, in cui la top model Vittoria Ceretti appare immersa in una piscina con un costume da bagno in stampa Vivara. Così, la versione del motivo Pucci proposta dalla Miceli, pur portando una ventata di novità, resta fedele alla freschezza e alla spensieratezza che caratterizzavano lo spirito dello stilista ‘aviatore’. Che fosse sulla terra ferma o in volo nei cieli, la sua mente era pronta a catturare la bellezza della natura facendo dei tessuti una tela per ritrarla.