Una spilla rossa da esibire durante la serata degli Oscar
per chiedere pace. L’iniziativa è nata del collettivo “Artists4Ceasefire” per chiedere il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “Vogliamo davvero giustizia duratura per il popolo palestinese. Smettiamo di uccidere bambini, non partecipiamo ad altre guerre”, ha dichiarato sul red carpet l’attore statunitense di origini egiziane Ramy Youssef. Mark Ruffalo, che è tra i 400 firmatari della lettera inviata al presidente degli Usa Joe Biden, ha parlato chiaro davanti alle telecamere: “Siamo motivati da una volontà inflessibile di difendere la nostra comune umanità. Salvare vite umane è un imperativo morale. Ci rifiutiamo di raccontare alle generazioni future la storia del nostro silenzio, del fatto che siamo rimasti a guardare e non abbiamo fatto nulla”. Tra i nomi che hanno preso parte all’appello figurano Jennifer Lopez, Selena Gomez, Richard Gere e Cate Blanchett.
Spilla rossa protagonista
La prima a presentarsi con il piccolo accessorio nel corso della serata di gala è stata Billie Eilish, che al Dolby Theatre è arrivata sfoggiando un completo scolaresco firmato Chanel, con giacchetta e calzettoni bianchi. A mobilitarsi per la causa anche la modella e attrice Quannah Chasinghorse, che ha lasciato la spilla ben visibile tra le piume nere sopra al vestito, e Eugene Lee Yang, membro del gruppo YouTube dei Try Guys e protagonista del film d’animazione Nimona e Ava Duvernay, vestita Louis Vuitton. Pure Swann Arlaud e Milo Machado-Graner di “Anatomia di una caduta” hanno utilizzato la red pin di Artists4Ceasefire.
Non solo red pin
Il conflitto in Medio Oriente è stato uno dei temi più riccorenti nel corso dell’intero evento losangelino, basti pensare che le premiazioni sono iniziate in leggero ritardo a causa delle manifestazioni pacifiste che hanno bloccato le strade attorno alla sede dell’Academy. Le condizioni umanitarie dei palestinesi sono state portate alla ribalta anche da Jonathan Glazer, regista di “La zona d’interesse” Jonathan Glazer, miglior pellicola internazionale, ambientata ad Auschwitz: “Siamo ebrei che si oppongono ad un’occupazione che ha causato una guerra. Il conflitto ha sconvolto le vite di troppe persone innocenti, sia delle vittime del 7 ottobre che dei palestinesi sotto attacco a Gaza. Noi ci opponiamo con forza a questo terribile processo di deumanizzazione”.
L’altro conflitto
Nel corso della Notte degli Oscar alcune star hollywoodiane hanno colto l’occasione per ricordare ciò che sta accadendo in Ucraina. Ampio spazio infatti è stato dato al segmento “In Memoriam” aperto dalle parole dell’attivista russo Alexey Navalny, morto il mese scorso. Della guerra scatenata dall’invasione voluta da Putin si è parlato anche grazie alla vittoria della statuetta da parte del documentario “20 Days In Mariupol”. Cillian Murphy, miglior attore per Oppenheimer, ha parlato apertamente di pace: “Abbiamo fatto un film sull’uomo che ha creato la bomba atomica e nel bene o nel male viviamo tutti nel mondo di Oppenheimer. Vorrei dedicare questo premio ai lavoratori per la pace di tutto il mondo”.
Notte di stelle e spille
La red pin
è stata tra le protagoniste della notte degli Oscar. Il piccolo accessorio, seppur in versioni differenti da quella solidale, è stato parte integrante del look di molte star. Lo abbiamo ammirato ad esempio nella sua versione più classica, sfoggiato da attori del calibro di Jeffrey Wright e John Krasinski, ma anche in altre vesti decisamente più estrose e uniche. Il regista Yorgos Lanthimos, ad esempio, aveva una spilla appuntata sul completo nero di Prada. Secondo qualcuno la doppia B era un riferimento a Bella Baxter, la protagonista del suo film Povere Creature interpretata da Emma Stone, che si è aggiudicata l’Oscar come miglior attrice protagonista.
Nel completo firmato Louis Vuitton indossato da Teo Yoo, invece, faceva capolino una piccola tartaruga; un omaggio a Momo, una tartaruga scomparsa lo scorso anno a cui l’attore era molto legato.