“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Forse quando si parla di moda scomodare Antoine-Laurent de Lavoisier e la sua tesi più celebre può sembrare eccessivo, anche perché in realtà la creazione, la fantasia e l’estro sono alla base di ciò che ammiriamo sulle passerelle di tutto il mondo. Ma è altrettanto innegabile che le tendenze, gli abiti e gli accessori che hanno fatto sognare intere generazioni, spesso tornano a fare capolino a qualche decennio di distanza. In particolare esistono alcuni momenti della moda anni ’80 che sono entrati nella storia e che vanno rivissuti e reinterpretati per capire i trend di oggi e immaginare quelli di domani.
Le ragazze degli anni ’20 possono riscoprirsi bellissime e sentirsi iconiche indossando ciò che era un must-have oltre quarant’anni fa. Oggi, quell’epoca d’oro è ancora tra noi. Star come Madonna e Jane Fonda sono immortali perché lo è il loro stile a cui tutte, ma proprio tutte, le giovani e non solo volevano rifarsi. Gli idoli di oggi sono altri, come è normale che sia, eppure lo spirito estroverso e rivoluzionario di due delle più grandi influencer ante litteram è quanto mai attuale. I fuseaux, la sapiente lavorazione della pelle, le irresistibili trasparenze, le giacche con spalle larghe, la cultura della cura del corpo e del benessere hanno diritto di cittadinanza nell’epoca dell’eterna connessione come ai tempi delle teste cotonate.
L’abito da sposa di Lady D
Il viaggio nel tempo inizia nel 1981: è il 29 luglio, Lady Diana Spencer sposa il Principe Carlo nella Cattedrale di Saint Paul. Iconico il momento, destinato all’immortalità l’abito con cui una delle donne più amate dell’epoca si presenta all’altare, immaginato dai designer David ed Elizabeth Emanuel, marito e moglie, che negli anni precedenti avevano accolto nel loro atelier di Brook Street celebrità come Bianca Jagger e Jane Seymour. I coniugi Emanuel confezionano un capolavoro volutamente esagerato: volumi, lustrini e balze fanno di Lady D la Cenerentola degli anni ’80. La gonna immensa, il corpino lavorato e le ampie maniche a sbuffo diventarono un instant classic capace di dettare legge per anni. Nel suo testamento, Diana, ha lasciato il preziosissimo cimelio ai due figli.
I leggings di Grace Jones
Facciamo un salto di un paio d’anni allontanandoci dal clima regale e facendo capolino nel mondo della musica. Nell’83 viene scattata una fotografia destinata a fare epoca: la cantante e attrice giamaicana Grace Jones, la cui presenza scenica ha ispirato star mondiali come Lady Gaga e Rihanna, viene immortalata durante un after party dei Grammy Awards. Look color blocking e leggings: una vera trend-setter, capace di resistere allo scorrere dei decenni.
Madonna in “Like a Virgin”
Se ad inizio decennio Lady D aveva commosso il mondo con il suo matrimonio da mille e una notte, nel 1984 Madonna si consacra come la donna che infrange i tabù, in primis quello del matrimonio. Louise Veronica Ciccone si presenta al pubblico degli MTV Music Awards cantando su una piattaforma a forma di torta nuziale, per poi svestirsi del suo abito da sposa bianco candido e rotolarsi sul pavimento, simulando orgasmi. Una cascata di pizzi, merletti, perle, tulle e crocifissi per esibirsi sulle note di Like a virgin: moda e provocazione a braccetto per cambiare per sempre la cultura pop occidentale.
Beverly Johnson e il blazer di pelle
La storia della moda degli anni ’80
è legata a doppio filo al leggendario Studio 54: in una foto scattata davanti al locale newyorkese, la top model Beverly Johnson, a fianco dello stilista Giorgio di Sant’Angelo, viene immortalata mentre sfoggia un blazer in pelle a doppio petto con pantaloni dorati metallizzati abbinati. Uno stile inconfondibile che ha fatto scuola.
Cher agli Oscar 1986
Nel 1986 Cher vince l’Oscar come migliore attrice protagonista per l’interpretazione nel film “Stregata dalla luna”. L’artista si presenta alla serata con un eccentrico abito a due pezzi nero e un copricapo firmati Bob Mackie. Il nude look della cantante e attrice statunitense stupì la platea: una scelta eccezionalmente audace, in netto contrasto con le mise classiche che di solito si vedevano alle premiazioni di quel tempo.