Un omaggio alla cittadina della rivoluzione: Virginie Viard approda per la prima volta a Deauville, e, ispirandosi alla località della Normandia riproduce la passerella in legno della lussuosa cittadina balneare da cui iniziò l’epopea di Coco; un luogo dove Mademoiselle trovò l’ispirazione necessaria a rivoluzionare per sempre i codici della moda. Da questa visione prende vita la nuova collezione Chanel Autunno Inverno 2024-2025 e, al Grand Palais Éphémère di Parigi va in scena una sfilata dal grande senso filologico.
Parigi-Deauville solo andata
Il legame tra Virginie Viard e Gabrielle è molto più stretto rispetto a quanto si possa immaginare. La stilista infatti, assistente storica di Karl Lagerfeld (quindi con una lunghissima esperienza all’interno dell’azienda), rappresenta il collegamento tra il passato e il futuro della casa di moda. Non è un caso quindi che per la nuova collezione abbia pensato di ritornare al 1913, anno dell’arrivo della fondatrice in quel di Deauville, location in cui tutto ebbe inizio portando a compimento la grande rivoluzione iniziata tre anni primi al numero 21 di Rue Cambon di Parigi, il suo primo storico negozio.
Nella città, simbolo estivo della Belle Epoque, Coco ebbe la geniale intuizione di creare una moda vicina alla vita mondana dell’epoca, grazie ad un abbigliamento più sportivo e la cura di alcuni accessori come il cappello a falda larga, tratt0 distintivo del video teaser che apre il fashion show. Nello short film i creatori Inez&Vinoodh citano espressamente la pellicola del 1966 “Un uomo, una donna”, avvalendosi di due star del cinema attuale come Penelope Cruz e Brad Pitt con i ruoli di Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignan, creando così un ponte tra passato e presente.
L’esegesi di Virginie Viard
Con un vero atto d’amore, la Direttrice Creativa porta in scena un pezzo di storia della Maison: obiettivo; non tanto esaltare l’heritage, ma dimostrare per l’ennesima volta quanto le creazioni di Coco siano talmente dirompenti e rivoluzionarie da resistere anche nella modernità di oggi. Ecco allora che la sabbia di Deauville sul mare freddo della Manica si trasforma in un affascinante ponte generazionale capace di unire influenze e stili diversi.
«Qui gli anni ’20 e ’70 si incontrano e si intrecciano – ha dichiarto Virginie Viard – la silhouette di David Bowie, il magnetismo delle star del cinema che camminano sulla sabbia, come Anouk Aimée, grande amica di Gabrielle Chanel. La collezione rende omaggio a queste figure. Questa storia mi sta molto a cuore perché questo è il luogo leggendario dove il destino di Gabrielle Chanel cambiò per sempre».
Capispalla e cappelli al centro
I copricapi tornano così ad essere pezzi essenziali della collezione, come dimostrano i baschi e i cappelli a falda larga, due accessori del defilé insieme a capispalla, tra cui svettano soprabiti in montone alternati a stivali con punta a contrasto. Presenti inoltre lunghissimi spolverini bouclé, piumini crop, giacche che alternano il tessuto di pelle al denim oltre che eleganti cappotti doppiopetto chiusi con cinture sottili.
Immancabili poi completi in tweed, la maglieria, gli scivolati abiti da sera (con tanto di riferimenti cinematografici) e ovviamente le righe marinière, elemento che richiama più di qualsiasi altro il codice stilistico estivo del 1913.
Un tripudio filologico la cui rivisitazione è presente nei dettagli: dal nuovo matelassé delle borse agli innesti in shearling e minibag tempestate da cristalli, sono i particolari che rendono ancor più caleidoscopica una palette colori già molto vivace. L’evergreen Chanel si traduce anche nella significativa scelta di rappresentare l’atemporalità del marchio con una collezione invernale che profuma d’estate.
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