Quello tra Audrey Hepburn e Parigi è stato un amore profondo e intenso. Un amore che, come spesso accade, ha coinvolto anche un terzo protagonista. A rafforzare e rendere duraturo il legame tra la stravagante attrice dagli occhi da cerbiatta e la Ville Lumière è stato, infatti, Hubert de Givenchy. Di questa triade amorosa racconta “Audrey Hepburn in Paris”, libro, in uscita il prossimo marzo, dedicato a quella liaison che unì indissolubilmente il mondo della moda all’iconica interprete di “Colazione da Tiffany”.

libro moda Audrey Hepburn | Life&People Magazine

Parigi era un luogo di evasione e divertimento per l’attrice

In ben oltre duecento pagine, l’autrice Meghan Friedlander, già fondatrice del blog Rare Audrey Hepburn, offre al pubblico l’anello mancante di una trilogia sulla figura di una delle attrici più iconiche di tutti i tempi. Pubblicati tra il 2013 e 2015, “Audrey a Roma” e “Audrey at Home”, entrambi libri scritti da Luca Dotti, figlio della Hepburn, nello scorso decennio hanno rievocato la vita lavorativa e quella di moglie e madre dell’attrice britannica.

libro moda Audrey Hepburn | Life&People MagazineCiò che fino ad oggi era, invece, rimasto nell’ombra sono i giorni che Audrey trascorreva a Parigi, per lei luogo d’evasione e svago. È qui che frequenta gli amici, prende parte alle sfilate di moda, cena in ristoranti e partecipa a party fino all’alba ritirandosi poi in albergo. Sì, perché nonostante la capitale francese fosse una seconda casa per lei, quest’ultima non volle mai acquistare un appartamento a Parigi. Desiderava che la Ville Lumière restasse per lei luogo lontano dall’ordinario e dalla sua routine: vivere in albergo era certamente più ‘eccitante’ e divertente.

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Lunghi party fino all’alba

Tra una festa ed una cena a Montmartre, incontrava Richard Avedon, Cary Grant, Diana Vreeland, Coco Chanel, o Colette condividendo con essi serate e notti leggendarie. Come il Surrealist Ball dei baroni de Rotschild i cui costumi e scenografia furono curati da Salvador Dalì. Un esclusivo party, il 12 dicembre 1972, fu reso memorabile proprio dall’arrivo della Hepburn.

libro moda Audrey Hepburn | Life&People MagazineL’eccentrica attrice si presentò, infatti, allo Chateau de Ferrieres, luogo del party, con la testa chiusa in una gabbia di uccelli. E questo è solo uno degli innumerevoli aneddoti, – di cui molti fino ad oggi sconosciuti -, narrati nel libro della Friedlander. Sfogliandolo si possono ammirare le settimane della moda, servizi fotografici, nonché, film cult a cui l’iconica Audrey non poteva mancare lasciando il segno con i suoi look estrosi.

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Gli abiti per il cinema disegnati da Givenchy

A questo punto della storia entra in scena Hubert de Givenchy, colui che in quei soggiorni parigini della Hepburn rese la silhouette della protagonista di Sabrina un modello di charme, grazia e stile. È, infatti, a partire dal mondo del Cinema che il legame fra l’attrice e lo stilista si consolida dando vita ad abiti divenuti iconici. Indimenticabili quello bianco d’organza ricamato, il due pezzi in lana con giacca doppiopetto senza collo o il vestito nero da cocktail stretto in vita e ampio nella gonna, chiuso sulle spalle da due vistosi fiocchi.

libro moda Audrey Hepburn | Life&People MagazineNon meno memorabili il red dress indossato dall’attrice sulle scalinate del Louvre in “Cenerentola a Parigi” e l’abito in pizzo nero in “Come rubare un milione di dollari e vivere felici”. Ma quello che tutti ricordano e che ruba la scena al resto del guardaroba della Hepburn firmato da Givenchy è uno dei più celebri abiti della storia del cinema.

 Life&People MagazineNon vi è dubbio che a rendere immortale l’immagine di Audrey sia stato il celebre tubino nero in seta che lasciava spalle e schiena scoperte, accompagnato da lunghi guanti total black. Così la ricordiamo davanti alle vetrine di Tiffany mentre fa colazione con un croissant.

Hubert e Audrey migliori amici

Legati da una profonda amicizia, l’attrice e Hubert de Givenchy, erano di ispirazione l’uno per l’altra. Un rapporto che è al centro di “Audrey Hepburn in Paris” poichè ebbe un ruolo fondamentale nel vissuto parigino della protagonista di Vacanze Romane.

 Life&People MagazineSe lo stilista francese la considerava modello femminile di bellezza e raffinatezza, dedicandole finanche il celebre profumo “L’Interdit”, per Audrey il couturier fu il migliore amico, la persona di cui si fidava più al mondo; tanto da nominarlo suo esecutore testamentario. Dunque, è lui il custode dei molteplici aneddoti della vita mondana vissuta dalla Hepburn nella Ville Lumière.

Un carattere forte in un corpo esile

Aneddoti che vengono oggi rivelati nel libro di Meghan Friedlander, la cui prefazione è scritta da Luca Dotti e Giambattista Valli. Un coinvolgente viaggio nell’esistenza stravagante di una donna tanto esile nel fisico quanto prorompente nello spirito. Ad accogliere il lettore è già una copertina che parla da sé mostrando una foto, rimasta inedita per molto tempo, che vede la Hepburn attendere l’affascinante ladro di “Come rubare un milione di dollari e vivere felici” al bar dell’Hotel Ritz di Parigi.

Life&People MagazineScena cult della storia del cinema in cui Audrey veste i panni di una Nicole avvolta nel lussuoso pizzo nero Chantilly. Pare che l’attrice avesse discusso con Givenchy, mostratosi contrario a farle indossare la mascherina, che a lei piaceva tanto, sul volto. Chi ebbe la meglio dei due? Ovviamente la Hepburn. Ci aveva visto bene suo figlio, Sean Ferrer, quando la definì <<un pugno di ferro in un guanto di velluto>>.

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