<<Stavo guardando il 1984 negli archivi Fendi. Gli schizzi mi hanno ricordato Londra in quel periodo: i Blitz Kids, i New Romantics, l’adozione dell’abbigliamento da lavoro, lo stile aristocratico, lo stile giapponese>>
Lo afferma Kim Jones, direttore artistico di Fendi, annunciando la sfilata che presenta la collezione donna Autunno-Inverno 2024-2025 proposta dalla maison romana. A Milano, il sipario si apre su una scena, quasi teatrale, incorniciata da arcate di drappeggi rossi, crema e azzurri. Sotto questo tunnel di teli, illuminati dal chiaroscuro, le modelle incedono in passerella con passo deciso già sui primi rintocchi di una musica che sa di Oriente.
Una composizione, quella che accompagna la sfilata di Fendi alla Milano Fashion Week, dell’artista Mariah, firmata da Seta Evanian, Yasuaki Shimizu e Julie Fowell. Ed al Paese del Sol Levante rimanda anche l’outfit della prima modella che esce avvolta in un lungo soprabito nero che richiama la chiusura ed il colletto tipici di un kimono.
Cosa ha ispirato la collezione?
Sono gli anni ’80 ad aver fornito a Kim Jones la giusta ispirazione per la collezione. Si respira, infatti, durante il defilè, l’aria di una Londra intrisa di New romantic e workwear, mista ad uno stile aristocratico che strizza l’occhio al Giappone. A tutto ciò si aggiunge quel raffinato pizzico di cultura romana che caratterizza la produzione Fendi, maison che omaggia la propria terra, ovvero la Capitale. E questa volta lo fa pescando nel mondo dell’arte: c i volti di statue di donne e divinità, che popolano Galleria Borghes, e tra sacro e profano appaiono sui tessuti di gonne, abiti e mantelli.
Giacche rigorose dalle spalle arrotondate e cappotti severi in lana compatta sono addolciti dall’acconciatura delle modelle che, sfoggiando due chignon laterali, rievocando il mondo dell’infanzia. Una scelta in netto contrasto con abiti a colonna di pelle, dress aderenti e numerose zip che percorrono le schiene e il retro delle gonne. A ‘scaldare’ l’atmosfera ci pensano colletti di maglia simili a sciarpe, cuciti su giacche e camicie, oltre a maglioni appoggiati sulle spalle.
Note d’evasione su outfit austeri
Sebbene i toni apparentemente austeri sembrano avere la meglio, Fendi sorprende con dettagli sbarazzini e un po’ ribelli. Sembra, infatti, non voler stare dentro gonne e pantaloni il dolcevita a body che, rifiutandosi di essere abbottonato, viene appoggiato sui fianchi e portato da fuori come fosse una maglia.
E che dire del singolo manicotto che copre uno solo delle due braccia lasciate scoperte da capi senza maniche? Un trend che guarda alla moda delle teenager anni ’80. Ma la vera evasione verso un mondo infantile è rappresentata dal porta Chupa Chups che spunta sulle borse come un vezzo a cui la donna contemporanea non vuole rinunciare.
Una passerella dai toni scuri ma con sprazzi di colore
Una passerella dalle tinte noir, quella proposta da Fendi, in cui spiccano pennellate di verde acido, azzurro, rosa antico e giallo, nuances che ritroviamo in polsini, borse, cappelli e alti stivali in pelle. Quest’ultima sembra essere stata particolarmente apprezzata dal direttore creativo della maison che la sperimenta su ogni capo mixandola ad altri tessuti quali lana e tulle. Il look adatto ad una donna che incede sicura, pronta ad affrontare un futuro in cui fonde Oriente ed Occidente su una passerella cosmopolita.