Anche nell’infinito universo della rete, valgono regole di bon ton che è’ necessario conoscere per sapersi comportare al meglio, così il galateo digitale diventa più importante che mai. Una volta bastava non appoggiare i gomiti a tavola, tenere la schiena diritta, appoggiare il tovagliolo sulle gambe e usarlo al bisogno. Funzionava più o meno così, prima dell’avvento del digitale. Oggi, in un mondo in cui offline e online spesso si confondono e sconfinano l’uno nell’altro, è il caso di fare un upgrade di quanto avevamo imparato da piccoli.
E così, oltre alle buone maniere cui non ci si dovrebbe mai disabituare,
ecco che diventa importante aggiungerne altre ugualmente utili e assolutamente attuali, tanto più che buona parte nostra quotidianità trascorre ormai online. Un galateo digitale, altrimenti detto “Netiquette”, fusione del francese “étiquette”, vale a dire buona educazione, e dell’inglese net, da net-work, che invece significa rete. Prima di qualunque altra cosa, attenzione al maiuscolo. Scrivere in maiuscolo, e non soltanto in rete, equivale a urlare alla persona alla quale ci stiamo rivolgendo. Se proprio occorre sottolineare un concetto, meglio indicarlo in grassetto o usare le virgolette: urlare non è educato, mai.
Non avere fretta
Sembra impossibile, in un mondo in cui tutto va di corsa, ma scripta manent, proprio come diceva Caio Tito al senato romano in tempi non sospetti, quando del digitale non c’era nemmeno l’ombra. Per questo è fondamentale leggere e rileggere ancora quello che si scrive, perché le parole non si perdono nel web, ma restano impresse anche se scritte in un messaggio su WhatsApp o in una e-mail. Ancora di più se si tratta di social network, dove è facile imbattersi negli ormai tristemente famosi leoni da tastiera, che approfittano dietro ad un monitor ad esercitare la loro libertà di espressione senza palesarsi di fronte al proprio interlocutore.
Sempre a proposito di social network, è buona educazione non condividere immagini o dati personali relativi ad altre persone: se ciascuno può scegliere liberamente cosa raccontare di sé, è inopportuno fare riferimento ad elementi che invece riguardano altre persone. Probabilmente è superfluo ricordare, ma sono da evitare tutti quei commenti che in qualche modo potrebbero essere offensivi o incitare addirittura all’odio. Il bullismo, anche quello cyber, è una cosa molto seria e può fare male.
Oltre a prestare attenzione ai contenuti, è utile ricordarsi che la grammatica ha il suo perché,
anche se spesso la comunicazione digitale vive di abbreviazioni e acronimi qualche volta difficili da interpretare. Scoprirete che le acca possono magicamente non rimanere nella tastiera, e scrivere “che” invece di “ke” non comporta un’eccessiva perdita di tempo: comprenderanno e apprezzeranno le vostre buone maniere online. Se scegliete di riportare una citazione, investite un paio di minuti del vostro tempo per verificarne la fonte e che quello che avete individuato sia il contesto giusto in cui usarla. Non fatevi ingannare dall’asincronia delle comunicazioni digitali. Se è pur vero che nessuno vi vieta di scrivere un messaggio alle tre di notte, è altrettanto vero che non è affatto scontato che il destinatario del vostro messaggio sia pronto a riceverlo, a meno che si tratti di una comunicazione di importanza vitale.
E-mail: mai mandarle prive dell’oggetto
perchè il rischio che finiscano direttamente nel cestino senza neppure essere lette è decisamente alto. Individuate quindi lo scopo della vostra comunicazione e scrivetelo a chiare lettere nell’oggetto della mail, in modo che possa essere recepito e colto immediatamente e possa catturare l’attenzione del vostro destinatario. Ancora, le chat, possono trasformarsi in uno strumento di comunicazione insostenibile, per lo meno a certi ritmi. Non fatevi prendere dall’invio compulsivo e cercate di concentrare quello che dovete riferire in un unico messaggio, per evitare che il telefono del vostro interlocutore non segnali una notifica dietro l’altra, arrecando fastidio.
Le gettonatissime emoticon
In questo caso il consiglio è: non esagerare, soprattutto se la confidenza con l’interlocutore non è alta. Le “faccine” aiutano a comprendersi e a generare empatia, ma è importante usarle nella quantità giusta, senza abusarne. Suonerie dei cellulari: se siete a tavola, in riunioni importanti o se semplicemente non volete che il vostro interlocutore possa pensare di essere meno importante di un telefono che squilla, impostate la modalità silenziosa. Se invece decidete di usare la funzione viva voce, fatelo solo ed esclusivamente dopo avere verificato che attorno a voi non ci sia nessuno che possa ascoltare il contenuto della vostra conversazione avvisando il vostro interlocutore. Una telefonerà allungherà pure la vita, ma a volte può incrinare una relazione, di qualunque natura sia.