Cameron Diaz sorride enigmatica e indossa una maglia bianca con un gatto e una scritta “our pussys, our choice”; Gwyneth Paltrow galleggia eterea in uno spazio vuoto, vestita in total white, con gli occhi chiusi e le braccia in movimento; Uma Thurman nasconde metà del suo viso dietro la mano, l’ombra forte, l’occhio chiuso; tutto rigorosamente bianco e nero, tutto assolutamente fresco, unico: tutto sfacciatamente anticonvenzionale. Sono alcune delle fotografie della mostra di Michel Haddi, Beyond Fashion, esposte alla Galleria 29 Arts in Progress; una raccolta di scatti del celebre fotografo franco-americano, tratte dal suo vasto archivio.
Beyond Fashion
La mostra è la prima personale dell’artista a Milano ed è pensata in due appuntamenti: il primo, dal 19 ottobre al 22 dicembre, ripercorre la carriera quarantennale del fotografo attraverso una serie di ritratti a personaggi come David Bowie, Kate Moss, Naomi Campbell e Angelina Jolie. Gli scatti sono raffinate fotografie in studio e immagini più inconsuete delle sue campagne, che evidenziano la sua personalità eclettica. Con il secondo appuntamento, dal 16 gennaio al 16 marzo 2024, si dà corpo alla vastissima produzione dell’artista tramite una selezione di scatti inediti, nudi e soprattutto immagini a colori, tratte dalle sue più brillanti campagne pubblicitarie degli anni ’90, come quelle per Yves Saint-Laurent, Chanel, Armani e Versace.
L’infanzia, l’orfanotrofio, le riviste
L’infanzia di Michel Haddi è lontana dal mondo scintillante di divi, modelle e attrici che ritrae, anche se il suo nome nasconde una sorta di predestinazione: in lingua semitica, Haddi significa infatti ‘colui che vede’ ed è proprio la sua capacità di vedere che lo ha portato a scalare le vette più alte della fotografia di moda. Al di là dei brand, al di là di qualsiasi convenzione, Haddi ha saputo di volta in volta scoprire l’essenza delle persone ritratte, creando con loro un legame intimo, a volte ironico, a volte serissimo, che lascia il suo segno sulla pellicola e che viene raccontato in modo magistrale alla galleria 29 Arts In Progress.
Haddi nasce da un padre che non conoscerà mai e cresce in un orfanotrofio finché, all’età di sei anni, sua madre non riesce a portarlo a casa con sé. Cresce a Parigi, passa le notti a sfogliare riviste di moda che la madre gli portava sempre quando tornava a casa dal lavoro.
Il linguaggio di un’epoca
Il fotografo è riuscito a trasformare la sua passione in qualcosa di concreto e ad inventarsi un linguaggio personale, unico e riconoscibile, riuscendo a farsi notare da personaggi come Victor Hebert e Franca Suzzani. Il suo linguaggio, estremamente ricercato nella sua apparente semplicità, gli aprirà le porte a New York, Milano, Londra, Los Angeles, il suo nome sarà impresso nelle pagine dei più importanti giornali di moda cosa per pochi artisti che sanno farsi ispirare da un’epoca e raccontarla sapendosi innovare continuamente.
Le fotografie di Haddi, le campagne per Armani, Guerlain, Bloomingdales, sono complete nella loro semplicità. Nei ritratti in mostra scompare ogni elemento accessorio, ogni orpello non necessario. Nella maggior parte delle immagini c’è solo il soggetto, spesso in movimento o fuori posa, chiuso in sé stesso. Sono immagini che raccontano gli anni ’80 e ’90, raccontano lo show business e il mondo della moda in modo libero, semplice e diretto.
Michel Haddi e Tupac
Michel Haddi si è sempre lasciato affascinare dalle persone e con la sua fotografia ha stretto rapporti profondi, come quello con Kate Moss, che conobbe quando era ancora una icona nascente e che ritrasse in The Legend un volume scattato in Polaroid. Nel 1993, mentre era su un set, incontrò Tupac Shakur insieme a John Singleton, con cui aveva appena girato Poetic Justice.
Lo vide e ne restò folgorato. In Tupac, Haddi vide un Martin Luther King del proprio tempo. Gli chiese di posare per lui, vestito come un gentiluomo in completo scuro, e Tupac lo assecondò; mancavano solo tre anni a quel maledetto colpo di pistola che lo uccise, e le fotografie di Haddi regalano ancora immagini uniche. I ritratti sono raccolti in un coffee table book, un’edizione limitata dal titolo Tupac The Legend, uscito a settembre scorso. Le fotografie inedite di Haddi sono corredate di aneddoti personali e citazioni di Tupac, rendendo così un libro da collezione davvero straordinario.
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