Molto spesso, dietro la ricchezza di un imprenditore si cela un inaspettato colpo di fortuna. Quello che ha reso Cecil Rhodes l’uomo d’affari più invidiato al mondo alla fine dell’800 è davvero un curioso caso di buona sorte. Di salute cagionevole, a causa di una malattia polmonare, il giovane Cecil lascia il Regno Unito nel settembre 1870 per raggiungere suo fratello che coltiva cotone nel Natal, colonia britannica del Sud Africa. Il futuro imprenditore ha con sé 3000 sterline e con questa somma di denaro è diretto verso quella terra che renderà il suo futuro ‘lucente’ come non mai. Ma quella dell’uomo che ha dato nome all’attuale Zimbabwe, un tempo noto come Rhodesia, è una storia che inizia fra pompe idrauliche e si conclude fra diamanti. Una storia che ancora oggi brilla grazie ai gioielli firmati da De Beers.
De Beers, racconto di un brand, Cecil Rhodes scopre i diamanti
Sebbene in Sud Africa intende arricchirsi nel settore della meccanica industriale, Cecil viene coinvolto dall’entusiasmo dei cercatori di pietre preziose e, nel 1871, inizia a scavare finchè, in un terreno all’interno della fattoria dei fratelli Johannes e Diederik De Beers, trova un diamante da 83 carati. Per Rhodes è l’inizio di una nuova vita, per la moderna industria diamantifera è l’origine del celebre Big Hole, ovvero l’immensa miniera di Kimberley.
L’intraprendente uomo d’affari vende, dunque, il prezioso diamante trovato e le sue pompe idrauliche per acquistare i terreni della famiglia De Beers. A quest’ultima decide di intitolare l’azienda che fonda nel 1888, la De Beers Consolidated Mines, ‘impero’ che detiene fino agli anni ’90 il monopolio del commercio dei diamanti.
Un diamante è per sempre
È, dunque, nel profondo sud del mondo che si colloca quel ‘c’era una volta’ di una favola resa celebre dallo slogan <<un diamante è per sempre>>. È il 1947 quando la De Beers, – che di strada ne ha fatta – dal lontano anno della sua fondazione, si rivolge all’ agenzia pubblicitaria N. W. Ayer & Son con un preciso obiettivo: lanciare un messaggio che identifichi il concetto di amore e matrimonio delle famiglie americane con le gemme e i gioielli dell’azienda.
Così, dalla mente creativa della copywriter Frances Gerety nasce il famoso motto di cui probabilmente molti oggi ignorano l’origine. Meno di un decennio dopo i diamanti sono al centro dell’attenzione e diventano ‘i migliori amici di una donna’, nel 1953, grazie al brano intonato da Marilyn Monroe nei panni d Lorelei Lee in “Gli uomini preferiscono le bionde”.
Le celebrità indossano De Beers
A rendere quelli di De Beers i diamanti più desiderati al mondo ci hanno pensato, nello scorso e nell’attuale millennio, dive del cinema e del mondo dello spettacolo a partire da Natalia Vodianovan; la super modella, in qualità di designer, dà vita nel 2010 al collier Magic Moments.
Solo due anni dopo la nota cantante Adele indossa un paio di orecchini De Beers in occasione dei Grammy Awards aggiudicandosi ben sei statuette. Ma è certamente il 2015 l’anno che vede più celebrità illuminate dai diamanti del brand angloamericano grazie al progetto di beneficenza “Moments in Light” che vede protagoniste Diana Krall, Zaha Hadid, Liya Kebede e Karen Mok. Ad immortalarle per l’occasione è la fotografa Mary McCartney.
La scelta dei diamanti sintetici
E continuando a sfogliare l’album dei ricordi del brand di gioielli fondato da Rhodes, ci s’imbatte in ritagli di articoli di giornale che nel 2018 annunciano al mondo una notizia eclatante: De Beers sceglie di investire anche sui diamanti sintetici rendendo le preziose pietre accessibili ad un’ampia clientela.
Identici a quelli estratti dalle profondità della terra, saranno prodotti in laboratorio: un passo importante per il colosso mondiale della gioielleria che diventa meno elitario permettendo a tutte, non solo di sognare, ma anche di indossare quell’anello sugellato dal ‘per sempre’.
Nel 2022 anche diamanti blu
ReSet Collective è, invece, il titolo di un nuovo progetto targato De Beers che ha visto la luce nel 2020 concretizzandosi in una capsule collection di ciondoli realizzata in collaborazione con cinque designer, ovvero Jade Trau, Jennie Kwon, Julez Bryant, Sara Weinstock e Zoë Chicco. Essi hanno creato gioielli ispirati a un viaggio in Botswana, avvenuto alla fine del 2019.
E poi, lo scorso anno, il brand si è tinto di un blu sfavillante con il capitolo “The Alchemist of Light”. Un progetto che accanto ai diamanti bianchi fa brillare numerose pietre variopinte tra le quali spicca “The De Beers Blue”, uno dei diamanti blu più preziosi al mondo. Il suo valore? 57 milioni di dollari, ovvero la cifra per cui è stato venduto all’asta di Sotheby’s ad Hong Kong nell’aprile 2022. Non sappiamo se il successo dei diamanti De Beers durerà davvero ‘per sempre’; per ora essi hanno illuminato, con il loro bagliore, oltre 150 anni di storia.