L’idea del lusso come creazione del bello, espressione di uno stile di vita elegante e raffinato, è al centro del nuovo libro “Golden Opulence, 500 years of luxuriant style” edito da Assouline ed in uscita il prossimo 28 novembre. Curato dalla giornalista Laurence Benaïm, insieme alla fotografa Laziz Hamani, il volume accompagna l’omonima mostra inaugurata ad Istanbul – nel centro d’arte Tophane-i Amire – in occasione del cinquantesimo anniversario della società Beymen, proprietaria del più grande department store della capitale turca.
Il fascino di Istanbul tra Oriente e Occidente
Porta d’oriente, l’antica Bisanzio è stata la capitale di tre imperi, quello romano, bizantino e ottomano, come testimoniano le sue opere architettoniche e i maestosi edifici tra cui spiccano le imponenti moschee, ricche di maioliche decorate. Simbolo di devozione e di eccellenza artistica, se ne contano più di tremila nella sola Istanbul. Tra le più note, Santa Sofia, nel quartiere di Sultanahmet, la cui cupola è considerata l’emblema dell’architettura bizantina. Nata come cattedrale cristiano-ortodossa dell’antica Costantinopoli, vanta più di mille anni di storia. Lo spazio che ospita oggi la mostra Golden Opulence, il centro culturale Tophane-i Amire, nacque invece come fabbrica di armi con il sultano Mehmet II; poi restaurata, fino a diventare la sede di importanti esposizioni d’arte.
500 anni di lusso tra moda e fotografia
Lo spazio dedicato alla creatività contemporanea, Tophane-i Amire, ospiterà fino al prossimo 15 dicembre la mostra Golden Opulence, che intende celebrare cinquecento anni di storia del lusso, ponendo particolare attenzione al suo sviluppo in Turchia, nel periodo di massimo splendore dell’impero ottomano. L’obiettivo ambizioso è quello di preservare il ricco patrimonio culturale del Paese, proiettandolo nel futuro. Nel volume che illustra l’esposizione, l’autrice Laurence Bénaïm, riflette sull’eredità bizantina e ottomana di Istanbul, città cosmpolita per eccellenza, in virtù della sua posizione sulle rive del Bosforo, tra Europa ed Asia.
Seleziona così sontuosi abiti e preziosi gioielli, ma anche oggetti di design e di arredamento, in grado di restituire il fascino contemporaneo della capitale turca, sospesa tra oriente ed occidente. Laziz Hamani – fotografa di origine berbera, basata a Parigi e già collaboratrice di fashion brand internazionali – ritrae, pagina dopo pagina, gli oggetti selezionati, restituendo una visione del bello che sconfina nella meraviglia.
La moda si ispira all’impero otttomano
Sono oltre cinquanta le creazioni moda, realizzate per l’occasione da Valentino, Balmain e Stella McCartney, tra gli altri, che celebrano la bellezza poetica di Istanbul insieme alle sue tradizioni artistiche millenarie. Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, presenta un abito percorso da intricati ricami di tulipani – simbolo della Turchia – accompagnato da un maxi mantello con strascico di quattro metri. La casa di moda inglese Alexander McQueen valorizza le lavorazioni in oro e paillettes; mentre Olivier Rousteing per Balmain, reinterpreta la tradizione turca dell’arazzo, uno dei tessuti più antichi al mondo. I suoi completi di velluto turchese, sono impreziositi da decori di strass e perline multicolor in omaggio alla ricchezza dei palazzi ottomani.
La stilista turca Dilek Hanif
Presente nel volume, anche una creazione della stilista turca Dilek Hanif, che, per “Golden Opulence” ha realizzato un abito di tulle e taffetà, il cui corpetto ricamato si ispira ad antichi ornamenti di rame e oro. Prima fashion designer proveniente dalla Turchia, a presentare nel 2004, le sue collezioni durante la fashion week parigina dedicata all’Haute Couture, Dilek Hanif esprime la miglior tradizione sartoriale turca. La sua moda contemporanea valorizza i ricami tradizionali, realizzati a mano nell’atelier-laboratorio di Nişantaşi, nel distretto del lusso di Istanbul. “Golden Opulence, 500 years of luxuriant style” diventerà anche un documentario diretto dal regista britannico Khadifa Wong; si porrà l’obiettivo di valorizzare l’influenza turca nella storia del lusso, tra passato, presente e futuro.
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