Un ritorno sulle scene infuocato per Blanco; si intitola “Bruciasse il cielo” il nuovo singolo del cantante bresciano che accompagna l’uscita del road movie, dal titolo omonimo, rilasciato in esclusiva su Prime Video. Una canzone che gioca con gli stilemi della musica italiana vintage, sapientemente riproposti in una forma più lacerante, giovanile e passionale.

Il vintage che piace alla Gen Z

Il pezzo, scritto dallo stesso artista con la collaborazione del fidato producer Michelangelo e dell’acclamato topliner Davide Petrella (autore richiestissimo e noto per aver firmato tra i successi italiani più importanti degli ultimi anni), riprende in parte la lezione già sciorinata in tempi non sospetti da Madame. La vicentina infatti si è fatta notare in più occasioni riprendendo i canoni di un certo tipo di forma-canzone degli anni Sessanta e Settanta, proiettandoli chiaramente all’interno del proprio mondo.

Blanco Bruciasse il cielo Life&People Magazine

Bruciasse il cielo” si muove proprio su questa direzione, con un soul bianco tormentato e urlato che si appoggia su un tappeto musicale semplice, particolarmente azzeccato per il mood del brano: una dichiarazione d’amore sui generis in cui si ricorre alla metafora del fuoco, simbolo capace di rappresentare contemporaneamente distruzione e rinasciita. La canzone inoltre chiude definitivamente il cerchio de “Innamorato”, secondo album di inediti pubblicato lo scorso aprile e trainato da due singoli di grande successo, “L’isola delle rose” (rimasto impresso per la contestata “non” esibizione al Festival di Sanremo) e soprattutto “Per un briciolo di allegria”, banger condiviso con Mina che vanta tre dischi di platino e oltre 300.000 copie vendute.

Il road movie di Blanco 

Interessante anche notare come stia proseguendo nell’ultimo periodo il trend dei docufilm, prodotti utili per mostrare ai fan i tanti retroscena riguardanti i propri artisti preferiti. Il road movie di Blanco non a caso segue lo stesso filone già percorso da colleghi come Emma, Sfera Ebbasta, Elodie, Ultimo e Mahmood, portando lo spettatore dentro gli ultimi anni di vita del protagonista: dall’exploit segnato con “Blu celeste” (fortunato edordio del 2020) ai viaggi negli Stati Uniti e in Bolivia per preparare la seconda fatica discografica fino ad arrivare al racconto dei live andati in scena questa estate allo Stadio Olimpico di Roma e a San Siro.

Blanco Bruciasse il cielo Life&People MagazineIn fase di presentazione il musicista bresciano ha dichiarato di aver voluto sfruttare il documentario per avere la possibilità di aprirsi con gli spettatori, mettendosi a nudo e mostrando tutte le sue contraddizioni: le immagini infatti ritraggono un ventenne leggero, ironico e divertntee che non nasconde però le sue fragilità, i sui dolori e le sue paure. In questo modo dunque la classica riproduzione del docufilm si trasforma invece in un diario personale per immagini.

Il futuro è tutto da scrivere 

Adesso che “Bruciasse il cielo” ha effettivamente chiuso il cerchio di “Innamorato”, resta da capire quale sarà la prossima direzione che prenderà Blanco, chiamato ad alzare ancora di più l’asticella qualitativa così come ha sempre ha fatto fino ad oggi. Non ci sono al momento informazioni in merito ad eventuali nuovi album, aspetto che potrebbe fare presupporre una pausa di riflessione. Ma non è detto.

Blanco Bruciasse il cielo Life&People Magazine

La musica di oggi, sempre più “liquida” e governata dall’algoritmo delle piattaforme, non è infatti più esclusivamente legata al concetto di disco, anzi porta gli artisti a rilasciare con una certa frequenza nuovi singoli, anche senza un progetto prestabilito. E intanto c’è chi ipotizza un coinvolgimento del cantante nel cast del prossimo Festival di Sanremo (in programma dal 6 al 1’0 febbraio 2024): un modo per tornare sul “luogo del delitto” e fare definitivamente la pace sia con il palco che con il pubblico del Teatro Ariston.

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