Un nuovo capitolo da aggiungere alla propria biografia, in nome di una carriera in costante ascesa e pregna di successi, prove stimolanti e cambi di registro; Paola Cortellesi è senza dubbio una delle attrici italiane più camaleontiche dello star system, in grado di intrattenere con l’arte dell’imitazione e della risata virando poi velocemente a ruoli più commoventi e drammatici. Dopo tanti anni davanti alla cinepresa, l’attrice romana sta per aprire un nuovo capitolo presentando in apertura della Festa del Cinema di Roma “C’è ancora domani”, primo film che la vede anche in qualità di regista.
Quella sigla da “predestinata” e la prima consacrazione
Una delle curiosità più incredibili della sua carriera riguarda un ingaggio all’età di tredici anni. Non tutti sanno infatti che la sigla del programma tv “Indietro tutta”, dunque la celeberrima “Cacao Meravigliao” è stata incisa proprio da una giovanissima Paola, segnando inequivocabilmente il suo percorso all’interno di un certo tipo di spettacolo e intrattenimento. La prima folgorazione tuttavia fu il teatro, studiato in età giovanile nell’Accademia di Beatrice Bracco.
Dopo alcuni anni sul palco, l’attrice viene però notata da “Macao”, trasmissione satirica e irreverente all’epoca condotta da Alba Parietti, dove interpreta il personaggio cult dell’argentina suscitando risate e riconoscimenti da parte del pubblico. Sarà proprio grazie a questo ruolo che l’imitatrice verrà notata dal trio comico della Gialappa’s Band che, rapita dalle sue capacità istrioniche, le propone di prendere parte alla serie di Mai Dire, dove raggiunge la prima grande consacrazione della sua carriera, facendo sbellicare gli spettatori a casa imitando personaggi come Sharon, Silvana, la Signora Felicina e Vanette e colossi della tv come Daria Bignardi, Daniela Saantanché, Ornella Vanoni, Letizia Moratti e tantissimi altri.
Il cinema e Sanremo
Sarà poi proprio all’insegna della commedia che si aprirà anche la strada del Cinema, con Paola che debutterà ufficialmente con un cameo iniziale nel film “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo, preludio di una carriera che oggi conta oltre trenta pellicole di generi e atmosfere diverse. Parallelamente al grande e al piccolo schermo, l’attrice intraprende anche un florido percorso teatrale che la porta a solcare i palcoscenici di tutta Italia.
Ormai sulla cresta dell’onda, Paola Cortellesi accetta di partecipare al Festival di Sanremo 2004, affiancando Simona Ventura in una delle edizioni più complicate della storia recente, contrassegnata da uno sciopero delle case discografiche entrate in polemica con Tony Renis, Direttore Artistico prescelto. Di quell’annata rimarranno scolpiti nella memoria i numeri di Paola che, grazie a una capacità vocale sublime (lodata anche dalla Tigre di Cremona Mina), metterà in scena canzoni ironiche irresistibili scritte da Rocco Tanica, anima degli Elio e le Storie Tese: da “No perditempo no”, esilarante brano in cui si cantano letteralmente gli annunci pubblicati sui giornali, a “Non mi chiedermi”, geniale presa in giro di un certo tipo di pop musicale del tempo, più legato ai canoni estetici che altro.
I ruoli da protagonista: “Gli ultimi saranno gli ultimi” e “Zelig”
In un Sanremo falcidiato dalle polemiche e dai bassi ascolti (rivalutato solo in tempi recenti) Paola Cortellesi è di fatto l’unica ad uscire vittoriosa dall’Ariston. Non sarà certamente un caso se, da quel momento in avanti, la sua carriera vedrà ingaggi sempre più importanti, chiaramente affiancati da una produzione cinematografica costante. Dopo soli due mesi conduce “Nessundorma”, in onda nella seconda serata di Rai 2.
Ma il suo talento era troppo debordante per ridursi al mondo comedy e, nel 2005, l’attrice lo dimostra a tutto il Paese ottenendo un successo clamoroso con il suo ultimo spettacolo, “Gli ultimi saranno ultimi”, monologo di circa un’ora in cui interpreta personaggi diversi raccontando la storia drammatica di una donna precaria che, una volta venuta a conoscenza del suo licenziamento, decide di sequestrare l’azienda dove lavora. Si tratta di un vero e proprio miracolo artistico: cambiando in continuazione personaggi, passando dal divertimento puro al dramma più feroce, la romana riesce a far entrare per la prima volta nella storia recente il mainstream all’interno dell’universo teatrale, pubblicando anche una fortunata registrazione in Dvd divenuta un piccolo cult.
Seguiranno poi altri momenti fondamentali: la conduzione de “Non perdiamoci di vista”, altro solo show diventato famoso per la sezione dedicata ai monologhi, e la co-conduzione del programma “Zelig”, show di cabaret che ha divertito e intrattenuto milioni e milioni di italiani nella prima parte degli anni dieci del 2000. A proposito di tv si ricorda poi il recente “Laura & Paola”, varietà di RAI1 presentato insieme alla voce italiana più famosa nel mondo: Laura Pausini.
Il debutto alla Festa di Roma
Impossibile citare tutti i film dell’attrice che hanno stregato gli spettatori. anche se una nota la merita sicuramente “Come un gatto in tangenziale”, commedia divertentissima record d’incassi, oltre che “Sotto una buona stella” di Carlo Verdone, “Nessuno mi può giudicare” di Massimilano Bruno e “Tu la conosci Claudia” di Aldo, Giovanni e Giacomo con Massimo Venier.
Ma adesso si apre una nuova opportunità per Paola: alla Festa del Cinema di Roma infatti l’attrice presenterà “C’è ancora domani”, diretto e interpretato da lei stessa. Si tratta di un racconto di una donna semplice, senza particolari aspirazioni che ricevuta una lettera misteriosa, decide di voltare pagina, prendere coraggio e cercare di cambiare vita. Sarà un debutto da cineasta molto atteso, tanto da aprire in toto la rassegna capitolina. Un privilegio concesso soltanto ai grandi che hanno il coraggio di osare.
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