La nuova nomina alla direzione creativa di Moschino dopo l’addio di Jeremy Scott a marzo era tra le più attese della stagione e il marchio del Gruppo Aeffe non ha tardato l’annuncio ufficiale: Davide Renne è il nuovo direttore creativo. Dopo Alexander McQueen e Chloé, che hanno scelto rispettivamente Sèan McGirr e Chemena Kamali, nelle scorse ora è arrivato il grande e atteso annuncio da parte di Moschino, maison che finalmente ha scelto la personalità a capo della produzione artistica. Chi è Davide Renne, stilista poco noto al grande pubblico ma apprezzato e stimato da tutti gli addetti ai lavori?
Una nuova visione dopo la festa dei quarant’anni
Il nome di Renne circola ormai da diversi giorni, ed è stato confermato direttamente dal Direttore Esecutivo del gruppo Aeffe Massimo Ferretti. Non banale il timing: l’approdo del designer arriva infatti a pochi giorni dalla grande celebrazione della maison nel contesto della Settimana della Moda di Milano, dove il brand ha omaggiato il genio del Fondatore Franco con una sfilata speciale curata per l’occasione da quattro stylist rinomate a livello Mondiale, ovvero Carlyne Cerf De Dudzeele, Gabriella Karefa-Johnson, Lucia Liu e Katie Grand. Uno show che ha concettualmente chiuso un capitolo vincente, contraddistinto dal mastodontico apporto di Jeremy Scott che, in soli dieci anni, ha fatto brillare la casa italiana, aggiungendo ancor più quel pizzico di follia, eccentricità e ironia che fa parte dei codici primigeni del marchio. Adesso, almeno dal punto di vista metaforico, si aprirà invece una nuova pagina, in cui Moschino potrebbe prendere delle direzioni nuove ed inaspettate. Dopotutto, il curriculum di Renne lascia intendere grande esperienza ma soprattutto grande visione commerciale.
Davide Renne prima di Moschino
Nato a Follonica, in Toscana, nel 1977, Davide si accorge già in età giovanile di essere ossessionato dalla moda e dagli abiti femminili. Dopo il diploma al Liceo Scientifico lo stilista intenzionato a cominciare un percorso universitario alla facoltà di architettura, optando però alla fine per la sua vocazione: la moda. Sarà il Polimoda di Firenze che permetterà al giovane artista di costruirsi un’identità e soprattutto una strada ben definita sul campo. Una visione subito notata da Alessandro Dell’Acqua, mentore e primo Maestro di Renne che, subito dopo la laurea, lo chiama permettendogli di muovere i primi passi anche all’interno di un’azienda.
Il grande salto arriva successivamente: l’ingaggio in Gucci,
dove Renne lavora per due decenni in un ruolo di primissimo piano, quello di Head Designer per la linea donna. Sarà in questo contesto che il toscano lavorerà, tra gli altri, anche con il genio Alessandro Michele, punto di riferimento che lo ha incitato ed aiutato a coltivare i suoi sogni. Poi la chiamata in Moschino, dove per la prima volta sarà a capo della Direzione Creativa di un brand lusso, in nome di un rilancio destinato a rimanere impresso nella storia. Il lavoro dello stilista comincerà ufficialmente il prossimo primo novembre, mentre l’esordio in passerella sarà a Febbraio durante la Milano Fashion Week, dove verrà presentata la collezione Autunno Inverno 2024.
Le prime parole del designer
Le aspettative, visto l’esperienza di tutto rispetto, sono dunque altissime, così come confermato da Missoni nel comunicato stampa, dove si è detto colpito proprio dalla visione sofisticata ed elegante di Renne:
«Oggi diamo il benvenuto a Davide nella famiglia Moschino. Siamo rimasti tutti colpiti dalla visione estremamente sofisticata, dalla sua consapevolezza del potere della moda di creare un dialogo vivo e poetico con il mondo che ci circonda e dalla sua profonda comprensione dell’ heritage di Moschino e dei nostri codici».
Il Presidente esecutivo Aeffe ha proseguito:
«È un designer brillante e un essere umano speciale: Franco diceva che le cattive maniere sono l’unico vero cattivo gusto e conoscendo Davide sono rimasto colpito non solo dal suo evidente talento ma dalla sua gentilezza, dalla sua sensibilità. Siamo certi che giocherà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro di Moschino, una maison globale con un cuore italiano e un DNA davvero unico nel settore del lusso».
“Plasmare il futuro di Moschino”
compito molto arduo, ambiziosissimo ma incredibilmente stimolante per uno stilista che, dalla sua parte, ha profonda conoscenza del mondo moda e una personalità consolidata per lavorare bene.
«Franco Moschino aveva soprannominato il suo studio “la sala giochi“. È così: ciò che la moda – soprattutto quella italiana, e la Maison Moschino in primis – può realizzare con la sua influenza dovrebbe essere sempre fatto con un senso di gioco, di gioia. Un senso di scoperta e sperimentazione – ha aggiunto quindi Renne -. Sono profondamente consapevole dell’onore che Massimo Ferretti, un gentiluomo quasi paterno nei miei confronti con la sua capacità di ascoltare e dialogare durante i nostri incontri, mi abbia concesso di prendere il timone della Maison fondata da una delle grandi menti della moda. Quindi: grazie infinite, Sig. Ferretti, per avermi dato le chiavi della sua sala giochi. Non vedo l’ora di iniziare: ci divertiremo. Insieme».
Moschino si avvicina al suo anno zero, in nome di un rinnovamento in cui gioco, heritage, estetica e cultura si fonderanno ancora, creando qualcosa di veramente unico.
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