Una sfilata eterea che va in scena nel segno della leggerezza più assoluta quella di Givenchy che presenta la collezione Spring Summer 2024, uno degli eventi più attesi della Paris Fashion week. Uno show freschissimo, allestito all’interno dell’école militare in una tensostruttura dal colore bianco asettico che ha accolto un trionfo di tulle trasparenti che si è allontanato in parte anche dai soliti canoni cromatici del brand, proseguendo il processo di ricodificazione dell’azienda.
Leggera, eterea, minima: la Primavera Estate di Givenchy è una riflessione su questi concetti
Soffici e leggiadre le creazioni pensate dal Direttore Creativo Matthew Williams, abile a tenere metaforicamente come punto di riferimento il cielo, proiettando lo spettatore sia nella staticità e rilassatezza primaverili non tralasciando però alcuni smottamenti autunnali tempestosi e improvvisi. Un segno di continuità del nuovo corso della maison che ormai da tempo ha avviato un processo di ricalibrazione dell’immagine, andando a cercare quelle sfumature tenute e lontane (in alcuni casi lontantissime) del passato.
Tutto appare morbidissimo e al servizio di una palette colori impreziosita da tonalità per certi versi estranee a Givenchy: presente, tra gli altri colori pastello per esempio il giallo tenue, il verde mente, il lilla e il blu polveroso. A questi si aggiungono tanti riferimenti floreali, elemento che sta fungendo da fil rouge in tutte le fashion week da New York a Londra passando per Milano e ora Parigi, così come dimostrato nelle scorse ore anche da Balmain.
Abiti che fluttuano
Su queste nuance di rara sobrietà, Williams ha pensato a una serie di abiti da cocktail, tutti rigorosamente trasparenti e spesso combinati con calze al ginocchio rosso scure (o blu intense se abbinate con i tacchi alti), abiti a tubo, vestiti in chiffon in draping, cappotti fluidi in seta, blazer e giacche dal taglio profondissimo. Eccola allora la grande novità: nella nuova collection il designer ha combinato l’essenza primigenia del materiale caro alla maison con un nuovo gioco di trasparenze, stampe e uso della pelle nei tailleur. Completamente latitanti invece i pantaloni, grandi assenti in passerella.
Presente molto nero, cromatismo numero uno del brand, apparso subito ad inizio defilé (e riapparso poi nella sezione centrale) lasciando spazio ad altre proposte che dimostrano la forza storica del Direttore Creativo, dato per perdente già dall’anno scorso invece capace di riadattarsi mettendo al servizio la sua visione tenendo sempre bene in mente il canone estetico e soprattutto artistico della casa di moda: di fatto l’artista si è rivolto con audacia al futuro creando quel ponte onestamente inaspettato tra Audrey Hepburn e Rosalia, una delle muse dello stilista.
Applausi convinti dal front row
Applausi convinti a fine show, soprattutto in prima fila come sempre affollata di star, tra cui si contano Jared Leto e Rosalia, – grande amica di Williams – presente per supportarlo in ogni occasione. Apparsi davanti all’obiettivo dei fotografi altri volti influenti: Cher, Alexander AE Edwards, Sabrina Carpenter, Dove Cameron ed Erin Wasson.
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